Settimana Santa a Sulmona
Settimana Santa a Sulmona | |
Statua della Madonna di Loreto in corsa sulla piazza | |
Riti della Settimana Santa Processione | |
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Festa locale | |
Commemorazione celebrata | Passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo |
Chiamata anche | Madonna che scappa in piazza |
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Provincia | L'Aquila |
Comune | Sulmona |
Luogo specifico | Piazza Garibaldi, chiese e vie del centro storico |
Diocesi | Sulmona-Valva |
Periodo | Primavera |
Data mobile | Lunedì Santo - Domenica di Pasqua |
Data d'istituzione | XVII secolo |
Organizzata da | Confraternita di Santa Maria di Loreto, Arciconfraternita della Trinità, |
Tradizioni religiose | Processioni, altari della Reposizione |
Tradizioni folcloristiche | {{{tradizioni folcloristiche}}} |
Collegamenti esterni | |
La Settimana Santa a Sulmona (L'Aquila) rievoca annualmente nella città abruzzese la passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo ed ha il proprio culmine nel tradizionale rito della Madonna che scappa in piazza, sacra rappresentazione dell'incontro tra la Madonna e Gesù Cristo risorto.
Storia
Le origini di questo rito sono incerte, forse risalenti al XVII secolo, anche se il primo documento certo della manifestazione è una fotografia del 1861, conservata dalla confraternita. Agli inizi del XIX secolo si svolgeva nella Chiesa di Santa Maria della Tomba e i riti pasquali si concludevano, la mattina della domenica, con la processione di Gesù Cristo risorto, organizzata dai Trinitari, ma essi percorrevano solo le strade del loro quartiere, poiché fra le due confraternite sulmonesi esistevano notevoli contrasti, composti solo il 26 marzo 1961 con la stipula di un patto di pacificazione.
Durante il XIX secolo, i Lauretani decisero di spostare la sacra rappresentazione all’esterno, nella Piazza Garibaldi, una delle più grandi dell'Italia centrale. La processione di Gesù Cristo risorto, organizzata dai Trinitari, cominciò a perdere la sua popolarità, inoltre era quasi ironico che le due processioni si svolgevano contemporaneamente ed alcune volte s’incontravano, per questo la processione di Gesù Cristo risorto venne abolita.
Descrizione
La Settimana Santa si articola in momenti celebrativi, devozionali e folcloristici, scanditi dalla tradizione.
Lunedì Santo
Il Lunedì Santo i membri della Confraternita di Santa Maria di Loreto, detti Lauretani, si riuniscono nella loro cappella, presso la Chiesa di Santa Maria della Tomba per decidere chi dovrà portare le sculture processionali, fra cui la Statua della Madonna di Loreto, detta anche Madonna che scappa. In quest’occasione si formano le quadriglie, ossia i quattro portatori che avranno l'onore di portare le statue nella processione pomeridiana del Venerdì santo (organizzata da questa confraternita) e, solo per un breve tratto, quelle della processione serale del Venerdì santo (organizzata dall'Arciconfraternita della Trinità). Inoltre, la quadriglia della Statua della Madonna di Loreto avrà l'onore di "sorvegliare" il sepolcro del Giovedì santo.
Nel frattempo anche i membri, l’Arciconfraternita della Trinità, detti Trinitari, nella loro sede, scelgono coloro che formeranno le altre quadriglie che porteranno, nella processione serale del Venerdì santo, il Tronco e le statue di Gesù Cristo morto e della Madonna addolorata. Le quadriglie dell'Arciconfraternita della Trinità sono tre per ogni simulacro: la prima ha il diritto di farlo uscire dalla chiesa, la seconda di portarlo lungo Piazza Garibaldi e la terza di farlo rientrare. Inoltre, in quest’occasione sono designati coloro che svolgeranno, sempre il Venerdì santo, il ruolo di mazzieri, ossia i confratelli che regolano l'andamento della processione e che portano l'insegna confraternale, detta mazza. Le quadriglie e i mazzieri dell'Arciconfraternita della Trinità avranno, inoltre, parte attiva nella processione della Domenica di Pasqua, organizzata dalla Confraternita di Santa Maria di Loreto, portando per un breve tratto le statue.
Martedì Santo
In questo giorno i confratelli della Santa Maria di Loreto predispongono gli oggetti e le sculture processionali necessari ai riti del Venerdì, Sabato santo e Domenica di Pasqua. La Statua della Madonna di Loreto viene coperta da un mantello nero, mentre la rosa, che tiene in mano, è velata da un fazzoletto. Tale incombenza è prerogativa della famiglia D'Eramo, i cui membri maschi si tramandano il modo tutto particolare, ovviamente segreto, di sistemare il mantello nero, composto di più pezzi di stoffa uniti con un intricato sistema di fili e cuciture.
Nella cappella, sede della confraternita, sono sistemati ordinatamente gli arredi processionali e collocati i simulacri di Gesù Cristo morto, della Madonna, di san Pietro e san Giovanni.
Mercoledì Santo
Nella Chiesa di Santa Maria della Tomba, la quadriglia designata prova, le fasi della sacra rappresentazione della Madonna che scappa: Maria che corre incontro a Gesù Cristo risorto.
Nel pomeriggio, la Chiesa della Trinità chiude i battenti e nessuno vi può prendere accesso, se non coloro che sono deputati alla preparazione degli oggetti processionali della confraternita.
Giovedì Santo
Come da tradizione, al termine della Messa in Coena Domini del Giovedì Santo e fino alla Celebrazione della Passione del Signore del Venerdì Santo nelle chiese sulmonesi vengono allestiti i Sepolcri, ossia gli Altari della Reposizione con composizioni floreali o altri simboli, per onorare l'Eucaristia ed invitare i fedeli all'adorazione.
Venerdì Santo
Processione pomeridiana
Intorno alle 17.00, dalla Chiesa di Santa Maria della Tomba si snoda la processione di Gesù Cristo morto, con i confratelli di Santa Maria di Loreto, che accompagnano le statue di Gesù Cristo morto e della Madonna, vestita di nero. La processione, preceduta dalla banda musicale che intona la celebre marcia funebre Una lagrima sulla tomba di mia madre di Amedeo Vella (1839 – 1923), attraversa le vie del quartiere Borgo Santa Maria della Tomba, fino alla piazza Garibaldi, per poi far ritorno in chiesa.
Processione serale
La processione serale, la più spettacolare e suggestiva della giornata, si snoda dalle ore 20.00 circa per tutte le vie del centro storico. È organizzata dai confratelli della Trinità, detti Trinitari, perciò la processione è nota anche come Processione dei Trinitari. Il passo caratteristico dei portari è quello lento e dondolante del cosiddetto struscio.
La processione ha inizio dalla Chiesa della Trinità, sede dell'Arciconfraternita, e procede nel seguente ordine:
- tronco, ossia una grande croce processionale (XVIII secolo) ricoperta da velluto rosso e decorata da foglie e frutta in argento, che è portato da un confratello;
- tutti i confratelli con le lanterne processionali (XVIII secolo), in argento;
- coro, composto di circa 120 cantori, che intonano il Miserere di Barcone e Scotti eseguiti ad anni alterni, supportati dalla banda musicale;
- cataletto (XVIII secolo), in argento, dove è posta la statua di Gesù Cristo morto (XVIII secolo) sul quale, prima della processione, i confratelli hanno posato 33 garofani rossi;
- statua della Madonna Addolorata.
Giunti alla Chiesa di Santa Maria della Tomba, dal campanile di questa scende una cascata di luci, la quale indica come grazie al sacrifico di Gesù Cristo gli uomini sono stati liberati dai loro peccati. Davanti alla chiesa, secondo antichi rituali, i Trinitari cedono ai Lauretani l'onore di portare le statue per le vie del loro quartiere, riconsegnandole successivamente ai Trinitari.
La processione, poco dopo la mezzanotte, fa ritorno nella Chiesa della Trinità.
Sabato Santo
Processione della Madonna addolorata
I membri della Confraternita di Santa Maria di Loreto, abbigliati non con la loro classica veste, ma completamente in nero, trasportano alla luce delle fiaccole e delle lanterne processionali, la statua della Madonna, vestita di nero.
La processione esce, intorno alle 21.00, dalla Chiesa di Santa Maria della Tomba e procede mesta, con il tradizionale passo dello struscio, fino a giungere alla Chiesa di San Filippo Neri, dove sarà custodita fino al giorno successivo.
Veglia Pasquale
Nella Chiesa di Santa Maria della Tomba si svolge la Veglia Pasquale, durante la quale, a mezzanotte, una luce soffusa si accende sul presbiterio e la statua di Gesù Cristo risorto, sale fin sopra l'altare da dietro, a testimonianza della sua resurrezione.
Nel frattempo nella Chiesa di San Filippo Neri termina la veglia funebre della Madonna.
Domenica di Pasqua
Nella Domenica di Pasqua, dopo la messa presieduta dal Vescovo, alle 10.00, dalla Chiesa di Santa Maria della Tomba prende avvio la processione preceduta dallo stendardo della Confraternita, che accompagna le statue di Gesù Cristo risorto, di san Giovanni e san Pietro.
La processione giunge all'ingresso di piazza Garibaldi, colma di gente, dove la statua di Gesù Cristo risorto è collocata su una base, mentre le statue dei due apostoli proseguono a passo lento fino alla Chiesa di San Filippo Neri e dove è collocata la Madonna vestita a lutto. Mentre la statua di san Pietro si ferma, quella di san Giovanni prosegue fino al portale della chiesa, annunciando alla Madonna la resurrezione del Figlio, ma, secondo la tradizione, Maria non crede a questa notizia. Al rifiuto della Madonna, san Giovanni torna da san Pietro, affinché anche lui porti il lieto annuncio alla Vergine. Secondo la tradizione sulmonese, san Pietro (detto in dialetto, na n'zegna fauzone, ossia un bugiardo, con evidente allusione ai tre rinnegamenti fatti dal Santo, durante il processo a Gesù) e quindi, all'annuncio di san Pietro, risulta palese che la Madonna non creda e non si convinca della resurrezione del Figlio; san Giovanni ritenta di nuovo, questa volta con esito positivo, cosicché la Madonna accetta di seguire i due Apostoli e il portale di Chiesa di San Filippo Neri si apre tra gli applausi degli astanti.
La Madonna esce e, accompagnata dai due apostoli, con il passo lento e cadenzato dello struscio si avvia al centro della piazza. In questo frangente sulla piazza si fa silenzio e l'atmosfera si fa tesa: i due Apostoli si fermano, mentre, da lontano, la Madonna riconosce il Figlio risorto, all'altezza del cosiddetto Fontanone (fontana monumentale in pietra posta al centro di piazza Garibaldi). In un attimo, con un ingegnoso sistema di fili, il mantello nero ed il fazzoletto cadono, lasciando il posto ad uno splendido abito verde ricamato d'oro e ad una rosa rossa, mentre in aria si levano in volo dodici colombe.
Alle 12.00 in punto, la Madonna inizia così la sua corsa, tra gli applausi della gente, le note della banda e lo sparo dei mortaretti. Arrivata davanti a Gesù Cristo i confratelli si abbracciano, arrivando spesso a non trattenere le lacrime per la commozione.
Se tutta la sequenza si svolge senza intralci (corsa, caduta del manto e fazzoletto, volo delle colombe), la tradizione prevede che l'anno sarà propizio, mentre se qualcosa non funziona come previsto, sempre facendo riferimento alla stessa tradizione popolare, vi saranno sventure o calamità naturali. La preoccupazione diventa più grande se la statua della Madonna dovesse cadere durante la corsa o, ancor peggio, si rovinasse. Storiche sono le cadute del 1914 e del 1940, secondo alcuni, presagi delle due guerre mondiali.
Dopo la corsa, la Madonna è condotta nella Chiesa di Santa Chiara per sistemare il mantello e i capelli se, durante la corsa, si fossero scompigliati, ma anche per sostituire parte dell'armatura che costituisce la base processionale su cui poggia la statua.
Dopo la ricomposizione delle vesti inizia la processione, a cui si uniscono anche i Trinitari che, a turno con i Lauretani, trasportano le statue. La processione, accompagnata dalla banda, è aperta dallo stendardo della confraternita dei Lauretani, seguono poi i confratelli, le statue degli apostoli, Gesù Cristo risorto e la Madonna seguite dai fedeli. La processione rientra nella Chiesa di Santa Maria della Tomba, dove le statue degli apostoli sono riposte nella cappella, mentre quelle di Gesù Cristo e della Madonna resteranno esposte in chiesa fino alla domenica successiva, quando saranno riposte nella Cappella della confraternita, fino alla Pasqua successiva.
Bibliografia | |
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