MUDAS - Museo Diocesano d'Arte Sacra di Arezzo
MUDAS - Museo Diocesano d'Arte Sacra di Arezzo | |
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Giorgio Vasari, Battesimo di Gesù Cristo (1548), olio su tela | |
Categoria | Musei diocesani |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Toscana |
Regione | Toscana |
Provincia | Arezzo |
Comune | Arezzo |
Diocesi | Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro |
Indirizzo | Piazza Duomo, 1 52100 Arezzo (AR) |
Telefono | +39 0575 4027268 |
Posta elettronica | mudas@diocesi.arezzo.it |
Proprietà | Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | Arredi sacri, codici miniati, dipinti, paramenti sacri, suppellettile liturgica |
Servizi | Accoglienza al pubblico, bookshop, didattica, organizzazione di eventi e mostre, visite guidate |
Sede Museo | Palazzo Arcivescovile |
Data di fondazione | 1963 |
Il MUDAS - Museo Diocesano d'Arte Sacra di Arezzo collocato nel Palazzo Arcivescovile, venne istituito nel 1963 per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Cattedrale di San Donato e dal territorio diocesano.
Storia
Il Museo, fondato nel 1963, ma aperto regolarmente al pubblico solo nel 1985, era situato in alcuni locali capitolari al di sopra della sagrestia della Cattedrale di San Donato.
Il 21 aprile 2011, in occasione dell'inaugurazione della mostra Giorgio Vasari "Santo è Bello", il Museo è stato trasferito all'interno del Palazzo Arcivescovile, per volere dell'arcivescovo Riccardo Fontana.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa in cinque sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XII al XIX secolo ed ordinate per cronologia.
Sala I
Nella sala sono esposte sculture e dipinti, databili dal XII al XV secolo, fra i quali si notano:
- Gesù Cristo crocifisso (seconda metà del XII secolo), in legno dipinto.
- Gesù Cristo crocifisso (ultimo quarto del XII secolo), in legno dipinto: questa scultura in origine era interamente ricoperta da una lamina di rame dorato che le dava l'aspetto di un'opera di oreficeria di grandi dimensioni.
- Madonna con Gesù Bambino (XIV secolo), affresco staccato, di anonimo pittore aretino.[1]
- Madonna con Gesù Bambino in trono (1341 - 1350), tempera su tavola, di anonimo pittore aretino, proveniente dalla Chiesa di San Donato in Pergognano di Castion Fiorentino.[2]
- Annunciazione (seconda metà del XIV secolo), affresco staccato, di scuola aretina, proveniente dall'Oratorio della Compagnia degli Innocenti, detta anche dei Puricelli.
- Annunciazione (terzo quarto del XIV secolo), tempera su tavola, di Andrea di Nerio, proveniente da San Marco di Murello (trasformato nel XVIII secolo in Seminario diocesano).
- Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Giacomo Maggiore, sant'Antonio abate e donatore (1377), affresco staccato, di Spinello Aretino, proveniente dalla Chiesa di Sant'Agostino.[3]
- Annunciazione (1380 - 1385), affresco staccato, di Spinello Aretino, proveniente dalla Chiesa di San Lorenzo.
- Polittico con la Madonna con Gesù Bambino in trono e gli Evangelisti (1430 - 1440), tempera su tavola, attribuita a Stefano di Antonio di Vanni.
- Pala d'altare con Annunciazione (1434), in terracotta a rilievo, attribuito a Bernardo Rossellino, proveniente dal Duomo Vecchio.
Inoltre, nella sala sono esposti preziosi codici miniati e oggetti liturgici. Di rilievo:
- Turibolo (XIII secolo), in bronzo, di bottega aretina, proveniente dalla Chiesa di San'Andrea all'Anciolina.
- Turibolo (XIII secolo), in bronzo, di bottega aretina, proveniente dalla Chiesa di San Martino di Ponte al Caliano.
- Navicella portaincenso (XIII secolo), in rame e smalti, di bottega limosina.
- Navicella portaincenso (XIV secolo), in rame dorato, di bottega aretina, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria a Subbiano: l'opera reca incisa sul coperchio un’Annunciazione.
- Reliquiario a braccio di san Giacomo (metà del XIV - XV secolo), in rame dorato e pietre dure, della bottega aretina di Pietro Vanni e Paolo Ghiselli, proveniente dalla Pieve di Santa Maria.
- Pace di Siena con raffigurati Gesù Cristo morto sorretto da un angelo e la Madonna addolorata e un angelo (inizio XV secolo), in oro, smalti, pietre preziose e perle, di bottega francese. L'opera fu donata da papa Pio II al Duomo di Siena, che a sua volta la donò alla Cattedrale aretina nel 1799, durante i moti anti francesi del Viva Maria. Successivamente, la pace venne inserita in un reliquiario (1815), in argento, bronzo e rame dorato, realizzato da Giuseppe Spagna.
- Innario K con miniature della bottega di Giovanni Boccardi (inizio del XVI secolo), in pergamena, proveniente dalla Cattedrale.
Sala II
La sala è dedicata alle opere realizzate tra il tardo XV secolo e l'inizio del XVII secolo. Di particolare interesse:
- Busto di san Donato (metà del XV secolo), in terracotta dipinta, attribuito a Luca della Robbia, proveniente dalla Cattedrale.
- Madonna con Gesù Bambino in trono (1480 - 1485), affresco staccato, di Lorentino d'Andrea, proveniente dalla Chiesa di San Sebastiano.
- San Girolamo penitente (fine XV secolo), affresco staccato, di Pietro Dei detto Bartolomeo della Gatta, proveniente dalla Cattedrale.[4]
- Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Fabiano e san Sebastiano (1500 - 1502), tavola, di Bartolomeo della Gatta e Domenico Pecori, proveniente dalla Chiesa di Sant'Egidio di Campriano.[5]
- Predella (1518 - 1519), tempera su tavola, della bottega di Luca Signorelli, con raffigurati:
- Sposalizio di Maria Vergine;
- Natività di Maria;
- San Francesco d'Assisi;
- Presentazione di Gesù al Tempio;
- San Bernardino da Siena.
- Papa Liberio traccia il perimetro della Basilica di Santa Maria Maggiore sulla neve (1522 - 1523), tavola di Niccolò Soggi, proveniente dalla Chiesa della Madonna della Neve.[6]
Inoltre, nella sala sono esposti preziosi oggetti e paramenti liturgici. Di rilievo:
- Croce astile (XIV - XV secolo), in cristallo di rocca e rame dorato, di bottega veneziana, proveniente dalla Pieve di Santa Maria.
- Mitria episcopale (seconda metà del XVII secolo), teletta ricamata in filo d'oro e corallo, di manifattura dell'Italia meridionale, proveniente dalla Cattedrale.
Sala III
La sala è quasi interamente dedicata al grande artista ed intellettuale aretino Giorgio Vasari (1511 – 1574). Di rilievo:
- Stendardo processionale di San Giovanni Battista (1548), olio su tela, di Giorgio Vasari: l'opera era dipinta su due lati (oggi separati, ma conservati nello stesso museo), dove sono raffigurati:
- San Giovanni Battista predica nel deserto;[7]
- Battesimo di Gesù.
- Dipinto tondo con Madonna della Misericordia (1560 - 1570), olio su seta rossa, di Giorgio Vasari: la forma dell'opera probabilmente non è quella originale, ma è stata ottenuta ritagliando lungo la cornice la parte istoriata di uno stendardo processionale quadrato o rettangolare.[8]
- Stendardo processionale di san Rocco (1568), olio su tela, di Giorgio Vasari: l'opera era dipinta su due lati, dove sono raffigurati:
Completano la sala presenza di opere di artisti contemporanei di Giorgio Vasari, tra le quali spicca:
- Gesù Cristo in casa di Marta e Maria di Betania (1575 ca.), olio su tela, di Santi di Tito.[11]
Sala IV - V
Le due sale presentano opere d'arte, oggetti liturgici e paramenti sacri, databili dal XVII al XIX secolo, provenienti dal Cattedrale e dalle chiese del territorio diocesano. Di grande interesse:
- Paliotto (XVII secolo), in taffetas ricamato in seta e filo d'oro e argento, proveniente dalla Cattedrale.
- Due dipinti con Sacro Cuore di Gesù e Sacro Cuore di Maria (1814), in olio su tela, di Pietro Benvenuti.
Galleria fotografica
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Note | |
Bibliografia | |
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