Museo Diocesano e Cripta di San Rufino di Assisi
Museo Diocesano e Cripta di San Rufino di Assisi | |
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Niccolò Alunno, Polittico di san Rufino (1462), tempera su tavola | |
Categoria | Musei diocesani |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Umbria |
Regione | Umbria |
Provincia | Perugia |
Comune | Assisi |
Diocesi | Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino |
Indirizzo | Palazzo dei Canonici
Piazza San Rufino, 3 06081 - Assisi (PG) |
Telefono | +39 075 812712 |
Fax | +39 075 812712 |
Posta elettronica | info@assisimuseodiocesano.com |
Sito web | http://www.assisimuseodiocesano.com/ |
Proprietà | Capitolo Chiesa Cattedrale di San Rufino |
Tipologia | arte sacra, archeologia, architettura |
Contenuti | arredi sacri, dipinti, epigrafi, mosaici, paramenti liturgici, reperti archeologici, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, archivio storico, biglietteria, bookshop, didattica, laboratorio di restauro, organizzazione eventi e mostre temporanee, punto ristoro, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | MEU - Rete Museale Ecclesiastica Umbra |
Sede Museo 1° | Palazzo dei Canonici, piano terreno e sotterranei |
Datazione sede 1° | XVII secolo |
Sede Museo 2° | Cattedrale di San Rufino, cripta e sotterranei |
Datazione sede 2° | XI - XII secolo |
Fondatori | mons. Giuseppe Placido Nicolini, mons. Sergio Goretti |
Data di fondazione | 3 settembre 1941 |
Il Museo Diocesano e Cripta di San Rufino di Assisi (Perugia) è allestito al piano terreno del Palazzo dei Canonici (XVII secolo), nella la Cripta di San Rufino e nei sotterranei della Cattedrale (XI - XII secolo).
Storia
Il Museo Diocesano nasce come Museo della Cattedrale, inaugurato il 3 settembre 1941 da mons. Giuseppe Placido Nicolini, vescovo di Assisi (1928 - 1973), per conservare le opere più importanti provenienti dalla Cattedrale e da alcuni oratori delle Confraternite assisane. La sede originaria, cui si accedeva dall'interno della Cattedrale, era situata al piano terreno della casa parrocchiale e costituita da quattro sale con annesso archivio storico. Il Museo era visitabile solo su richiesta.
Negli anni Novanta, mons. Sergio Goretti, vescovo di Assisi (1981 - 2005), oltre ad incoraggiare l'apertura quotidiana degli antichi spazi espositivi, iniziò a pensare alla costruzione di una nuova sede più importante e dignitosa per accogliere le opere, dando così avvio ad un grande progetto museografico.
Dopo Giubileo del 2000 e i lavori post-sisma del 1997 il Capitolo della Cattedrale, presieduto da mons. Vittorio Peri, ha contribuito a dare un nuovo slancio al progetto museografico, affidato all'architetto prof. Giulio De Giovanni. A tale scopo sono stati recuperati e restaurati gli ambienti sotterranei del Palazzo dei Canonici, del chiostro e della Cripta della Cattedrale.
Il nuovo Museo Diocesano è stato aperto al pubblico il 15 aprile 2006
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale comprende una superficie espositiva sviluppata, in sotterranea, su due livelli e costituita da dodici sale.
Il Museo conserva circa trecento opere, di cui quasi un centinaio sono esposte in un percorso di visita articolato in sette sezioni e sviluppato per la provenienza delle stesse.
Sezione I - Archeologica
Nella sezione sono esposti reperti provenienti dall'area della Cattedrale, dove probabilmente si trovava il foro della città romana di Asisium. Tra le testimonianze esposte si ricorda:
- Erma a sezione quadrangolare liscia (I secolo d.C.), marmo cipollino, proveniente dal municipio romano di Urvinum Hortense, in località Collemancio: questa era sormontata da una testa scolpita a tutto tondo di cui rimane lo spazio semicircolare sbozzato, venne ritrovata, durante gli scavi della fine del XVIII secolo, nella Domus dei Fascilii, gens di rango senatorio attestata ad Urvinum Hortense in età augustea.
- Fronte di sarcofago romano con raffigurate Nikai clipeofore e il rito della libagione (II secolo d.C.), in marmo di Luni.
Sezione II - Cripta di San Rufino
La Cripta di San Rufino, gioiello architettonico romanico dell'XI secolo: suggestivo ambiente in tre navate absidate all'interno del quale si notano:
- Cisterna quadrangolare romana d’epoca repubblicana (II secolo a.C.), in opus quadratum, coperta con volta a botte alla cui imposta corre una cornice modanata, che fa da fondamenta alla torre campanaria (XI secolo).
- Muro di terrazzamento (II secolo a.C.) in opus quadratum di travertino, inglobato nel lato settentrionale della Cattedrale ed è possibile vederne una parte nella Cripta. Ai piedi del muro è visibile un canale di scolo per l'acqua.
- Fregio dorico con un cane, due delfini contrapposti ed un "kantharos" (I secolo d. C.), in marmo bianco, di bottega umbro-romana.
- Sarcofago di san Rufino (inizi III secolo d.C.) con il Mito di Selene ed Endimione, in marmo di Luni, che servì da sepoltura al corpo di san Rufino, primo vescovo di Assisi. Sul retro del sarcofago è affrescata l’immagine di San Rufino morto (1556), dipinta da Raffaello Coda.
- Bassorilievo con croce patente tra due uccelli affrontati, grappoli d’uva e trecce (fine del VIII – inizio IX secolo), in pietra scolpita, di bottega umbra.
- Simboli degli Evangelisti e san Costanzo (XI secolo), affreschi ubicati sulla volta absidale della Cripta di San Rufino: sono quanto si è conservato del primo impianto decorativo della Basilica Ugoniana.
- Madonna (fine del XII secolo), affresco staccato trasferito su pannello, di bottega umbra settentrionale: nel dipinto Maria Vergine affiancava Gesù Cristo pantocratore (ossia colui che regge l’universo) di cui rimane il braccio sinistro. L'opera presenta alcune affinità stilistiche con il celebre Crocifisso di San Damiano.
La Cripta è uno dei luoghi dove san Francesco d'Assisi si ritirava in preghiera, quando predicava nella Cattedrale.
Sezione III - Chiostro
Il chiostro (XI secolo) definito da un portico con archi gemini e capitelli a stampella, presenta al centro un pozzo di epoca romana (35 m. circa di profondità), detto Pozzo della Mensa; questo chiostro è coevo alla Basilica ugoniana (antica cattedrale) di cui era parte integrante.
Nella sezione sono conservati:
- Capitelli scolpiti VIII - XII secolo, in pietra calcarea, rinvenuti nella Cripta, ma provenienti dalla Cattedrale. Un capitello fu riutilizzato come acquasantiera.
- Colonne figurate (XII secolo), in pietra calcarea, proveniente dalla Basilica ugoniana di San Rufino: questi due elementi architettonici si suppone possano essere appartenuti ad un ciborio.
Sezione IV - Cattedrale
Questa sezione consente di approfondire la storia del duomo, inserendola nel più vasto contesto storico diocesano. Sono qui esposti:
- Storie di Gesù Cristo (ultimo quarto del XIII secolo), affreschi staccati, del Maestro di Santa Chiara, provenienti dalla Cappella di San Paolo in Cattedrale (andata parzialmente distrutta nel costruire la nuova Capella della Madonna del Pianto): questi dipinti murali raffigurano:
- Natività di Gesù ed annuncio ai pastori,
- Visitazione,
- Gesù Cristo crocifisso con la Madonna addolorata.
- Polittico di San Rufino (1462), tempera su tavola, di Niccolò di Liberatore detto l'Alunno, proveniente dall'altare maggiore della Cattedrale di San Rufino:
- nel registro centrale, Madonna con Gesù Bambino in trono e angeli, tra san Rufino, san Giovanni Evangelista e due santi diacono;
- nel registro superiore e nelle cuspidi, Dio Padre benedicente con angeli, San Michele arcangelo, San Gabriele Arcangelo annunciante e Madonna annunciata tra angeli;
- nella predella, "Storie della passione del Santo Vescovo": San Rufino viene fatto gettare dal console Aspasio in una fornace ardente, ma si libera miracolosamente dalle fiamme; Ritrovamento del corpo del Santo nel fiume Chiascio; Traslazione del corpo di san Rufino dal suburbio in Assisi.
- Madonna con Gesù Bambino tra Sant'Antonio Abate e San Francesco di Assisi (1475 circa), affreschi staccati ricollocati su tavole, di Matteo da Gualdo, proveniente da un'edicola situata in alcuni ambienti di pertinenza della Confraternita del SS. Sacramento in Cattedrale.
- Sant'Antonio da Padova e San Bernardino da Siena (fine del XV secolo), affreschi staccati, di anonimo artista umbro, provenienti dalla Cappella di San Paolo in Cattedrale.
- Pannello coro con San Rufino benedicente (1518 - 1520), tarsia lignea, di Giovanni di Pieriacopo da San Severino, proveniente dalla Cattedrale.
- Battenti del coro con San Rufino e San Cesidio (1518 - 1520), legno di noce, di Giovanni di Pieriacopo da San Severino.
- Reliquiario architettonico (XV secolo), argento dorato, contenente una stauroteca (XIII secolo con la reliquia del legno della Santa Croce, proveniente dalla Cattedrale.
- Sportelli di fonte battesimale con Battesimo di Gesù (1556), olio su tavola, del pittore riminese Raffaello Coda.
- Predelle con San Lorenzo e San Gregorio Magno (1563), tempera su tavola, di Dono Doni, commissionate dallle Confraternite omonime: queste due opere sono ripettivamente le predelle dei due capolavori, collocati in Cattedrale, dell'artista assisano raffiguranti: la Crocifissione e la Deposizione di Gesù Cristo.
- Parato liturgico di papa Leone XIII (1882), in raso di seta avorio, ricamato in oro e agopittura, di manifattura dell'Italia centrale: questo parato è costituito da una pianeta, stola, velo da calice, borsa di corporale ed una mitria. L'insieme fu donato alla Cattedrale da Leone XIII, il 4 ottobre 1882, anniversario della nascita di San Francesco d'Assisi.
Sezione V - Diocesi
In questa sezione sono presentate opere provenienti da chiese del territorio diocesano. Di particolare interesse:
- Madonna con Gesù Bambino, san Francesco di Assisi e san Sebastiano (1475), tempera su tavola, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie in Palazzo di Assisi.
- Madonna del Rosario con san Domenico di Guzmán e santa Caterina da Siena, Dio Padre benedicente e Misteri del Rosario (1581), olio su tela, di Lorenzo Doni, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria delle Rose.
Gesù Cristo crocifisso con la Madonna, santa Maria Maddalena, una pia donna e angeli (seconda metà del XVI secolo), olio su tela, opera di pittore della scuola di Dono Doni, proveniente dalla Chiesa di Santa Croce.
- San Francesco morente benedice la città di Assisi (1640), olio su tela, di Cesare Sermei, proveniente dal Palazzo Vescovile.
- Santa Chiara d'Assisi: povertà, pace e preghiera (1994), affreschi, di Mark Balma, provenienti dalla Basilica di Santa Chiara (Assisi).
Sezione VI - Confraternite
La sezione accoglie gli stendardi processionali e la suppellettile liturgica (XIV al XVII secolo), provenienti dagli oratori, sedi delle Confraternite assisane, opera di importanti artisti.
Di particolare interesse storico-artistico si ricordano:
- Storie della Passione (1348), affreschi staccati, di Puccio Capanna, allievo di Giotto, proveniente dall'Oratorio di San Rufinuccio. I dipinti murali raffigurano:
- Gesù Cristo crocifisso con la Madonna, santa Maria Maddalena, san Francesco d'Assisi e san Giovanni Evangelista;
- Flagellazione;
- Deposizione di Gesù Cristo nel sepolcro
- Stendardo processionale di san Francesco di Assisi e san Leonardo (1378), tempera su tavola, proveniente dall'Oratorio della Confraternita di San Francesco e San Leonardo. Il dipinto costituisce il più antico stendardo processionale conservatosi in Umbria. Esso raffigura:
- nel recto San Francesco di Assisi in trono tra angeli musicanti, disciplinati inginocchiati ed un cadavere;
- nel verso Crocifissione e San Francesco di Assisi riceve le stimmate e san Leonardo.
- Stendardo processionale di santa Caterina d'Alessandria (1627), olio su tela, di Orazio Riminaldi, proveniente dall'Oratorio della Confraternita di Santa Caterina d'Alessandria. Il dipinto rapresenta:
- nel recto il Martirio di Santa Caterina d'Alessandria;
- nel verso San Giacomo il Maggiore e sant'Antonio abate.
- Stendardo processionale di san Lorenzo (1673), olio su tela, di Giovanni Andrea Carlone, proveniente dalla Chiesa di San Lorenzo in Porziano di Assisi. Il dipinto raffigura:
- nel recto, Martirio di san Lorenzo;
- nel verso, Miracolo di san Lorenzo.
Sezione VII - Collezione Perkins
La sezione ospita la collezione di opere d'arte donata alla Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino]][1], dallo storico dell’arte statunitense Frederick Mason Perkins (1874 – 1955)[2][3]: questa riflette il suo spirito colto e raffinato, molto attento soprattutto alla produzione umbro-toscana del XIV - XV secolo, ma anche ad altre esperienze artistiche.
La Collezione Perkins è costituita da 33 opere, databili dal XIII al XVII secolo, realizzate da grandi artisti italiani, tra i quali figurano: Duccio di Buoninsegna, Giovanni Boccati, Filippo Lippi, Francesco di Giorgio Martini, Giovanni Santi, Justus Sustermans e Jacopo della Quercia. Di rilievo:
- Due scomparti di polittico con San Giovanni evangelista e San Giacomo Maggiore (secondo quarto del XIV secolo), tavole attribuite a Niccolò di Segna.
- Madonna annunciata (1414 - 1422), scultura lignea policroma, attribuita a Jacopo della Quercia.
- Madonna con Gesù Bambino e due angeli (XV secolo), tempera su tavola, della scuola di Francesco di Giorgio.
- Due dipinti con San Sebastiano e San Rocco (seconda metà del XV secolo), tavole di Giovanni Santi, padre di Raffaello.
- Due tondi dipinti con Santa Lucia e Sant'Apollonia (seconda metà del XVI secolo), tavole di anonimo pittore fiorentino.
Galleria fotografica
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Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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Collegamenti esterni | |
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