Ugo di San Vittore
Ugo di San Vittore, C.R.S.V. Religioso | |
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Miniatura Ugo tiene una lezione ai suoi monaci | |
Età alla morte | circa 45 anni |
Nascita | Sassonia 1096 ca. |
Morte | Parigi 11 febbraio 1141 |
Vestizione | 1116 |
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Ugo di San Vittore (Sassonia, 1096 ca.; † Parigi, 11 febbraio 1141) è stato un religioso, teologo e filosofo francese, tra i principali teorici della scolastica.
Biografia
Della vita abbiamo poche notizie. Sono incerti la data e il luogo della nascita: forse in Sassonia o nelle Fiandre. Ricevette la prima educazione nel convento dei religiosi agostiniani di Hammersleben, nella diocesi di Halberstadt. Giunto a Parigi, la capitale europea della cultura del tempo, trascorse il resto dei suoi anni presso l'abbazia di San Vittore, dove fu prima discepolo e poi professore. Per tale motivo è talvolta chiamato parisiensis. Già prima della morte, avvenuta nel 1141, raggiunse una grande notorietà e stima, al punto da essere chiamato il secondo sant'Agostino: come Agostino egli meditò molto sul rapporto tra fede e ragione, tra scienze profane e teologia.
Contemporaneo di Abelardo, Ugo si schierò fermamente contro le innovazioni che questo andava introducendo con il suo metodo del Sic et Non in esegesi biblica, in teologia, nella filosofia e nella morale. Ugo si schierò a difesa della Tradizione proclamando l'assoluto primato della fede sulla ragione, della Scrittura sulla Teologia, del senso storico della Scrittura su quello allegorico. Amante dello studio, lo concepiva, non fine a se stesso ma come preparazione all'apostolato[2]. Inoltre amava e coltivava la meditazione e la contemplazione e alcuni dei suoi scritti sono entrati tra i classici della letteratura mistica.
Opere
Tra la ventina di scritti che ci sono pervenuti due sono le grandi opere che esercitarono un profondo influsso sugli sviluppi della scolastica durante i secoli XII e XIII:
- il De sacramentis christianae fidei, scritta tra il 1136 e il 1141 che è la grande summa teologica medievale che contribuì in modo decisivo allo sviluppo della sacramentaria. Ugo di San Vittore fu il primo a scegliere, nella grande varietà di azioni rituali (benedizioni, scongiuri, esorcismo, eccetera) quelli che noi oggi definiamo sacramenti, e che vennero assurti a dogma dalla Chiesa cattolica con il Concilio Lateranense IV del 1215. In questa opera inoltre egli sviluppa la chiave per la comprensione delle sacre scritture con la teologia monastica, interamente fondata sull'esegesi biblica. Per interpretare la Scrittura, egli propone la tradizionale articolazione patristico-medievale, cioè il senso storico-letterale, anzitutto, poi quello allegorico e anagogico, e infine quello morale.
- il Didascalicon de studio legendi un'introduzione allo studio della filosofia, della Sacra Scrittura e della teologia. Questo testo divenne un manuale per tutti gli studenti universitari dell'età medioevale.
Altri testi particolarmente significativi sono:
- il Commentarius in Hierarchiam coelestem dello Pseudo-Dionigi una testimonianza significativa dell'incontro dell'autore con il neoplatonismo cristiano
- il De substantia dilectionis, un saggio sull'amore
- il Soliloquium de arrha animae, una riflessione sui doni della promessa divina all'anima. L'opera può considerarsi il testamento spirituale dell'autore.
Di seguito si presenta l'elenco completo delle opere[3]:
- Didascalicon de studio legendi in PL CLXXVI, 737 - 812
- Didascalicon de studio legendi, a c. di M. Sannelli, La Finestra editrice, Lavis, 2011 (testo critico latino e traduzione italiana) ISBN 978-88-95925-27-1
- De institutione novitiorum, in PL CLXXVI, 925 - 952
- Epitome Dindinmi in philosophiam, in R. Baron, Hugonis de Sancto Victori Opera propedeutica, Notre Dame, 1966
- De grammatica, in R. Baron, Hugonis de Sancto Victori Opera propedeutica, Notre Dame, 1966
- Practica geometriae, in R. Baron, Hugonis de Sancto Victori Opera propedeutica, Notre Dame, 1966
- Descriptio mappae mundi, in P. Gauthier-Dalché, La "Descriptio mappae mundi" de Hugues de Saint-Victor. Texte inédit avec introduction et commentaire, Parigi 1988
- Chronicon, inedito
- De Scripturis et scriptoribus sacris, in PL CLXXV, 9-28
- Annotationes in Pentateuchon, in PL CLXXV, 29-86
- Annotationes in libros Iudicum et Ruth, in PL CLXXV, 87-96
- Annotationes in libros Regum, in PL CLXXV, 95-114
- Homiliae in Ecclesiasten, in PL CLXXV, 113-256
- Expositio super Psalmos, in PL CLXXVII, 589-634
- Expositio super Threnos, in PL CLXXV, 255-322
- Institutiones in Decalogum, in PL CLXXVI 9-14
- Eulogium sponsi et sponsae, in PL CLXXVI, 987-994
- In canticum beatae Mariae, in PL CLXXV, 413-432
- De oratione dominica, in PL CLXXV, 774-789
- De assumptione beatae Mariae, in PL CLXXVII, 1209-1222
- Commentarius in Hierarchiam coelestem, in PL CLXXV, 923-1154
- Dialogus de sacramentis legis naturalis et scriptae, in PL CLXXVI, 17-42
- Sententiae de divinitate, in A. M. Piazzoni, Ugo di San Vittore 'auctor' della "Sententiae de divinitate, Studi Medievali, 23 (1982)
- De sacramentis christianae fidei, in PL CLXXVI, 173-618
- De verbo Dei, in Pl CLXXVII, 289-294
- De quattuor voluntatibus, in PL CLXXVI, 941-846
- De Verbo incarnato collationes, in PL CLXXVII, 320-324
- De sapientia Christi, in PL CLXXVI, 845-856
- De tribus diebus, in PL CLXXVI, 811-838
- De potestate et voluntate Dei uta maior sit, in PL CLXXVI, 839-842
- De beatae Mariae verginitate, in PL CLXXVI, 857-876
- De tribus rerum subsistentiis, in C. H. Buttimer, Hugonis de Sancto Victore Didascalicon De studio legendi. A critical Text, Washington 1939
- De arca Noe morali, in PL CLXXVI, 617-680
- De arca Noe mystica, in PL CLXXVI, 681-704
- De vanitate mundi, in PL CLXXVI, 703-740
- De septem donis Spiritus sancti, in PL CLXXV, 410-414
- De quinque septenis, in PL CLXXV, 405-410
- De unione corporis et spiritu, in PL CLXXVII, 285-289
- De meditatione, in PL CLXXVI, 993-998
- De virtute orandi, in PL CLXXVI, 977-988
- De substantia dilectionis, in PL CLXXVI, 15-18
- De laude caritatis, in PL CLXXVI, 696-976
- Soliloquium de arrha animae, PL CLXXVI, 951-970
- Epistolae duae ad Ranulphum de Mauriaco, in PL CLXXVI, 1011
- Epistola ad Iohannem Hispalensem, in PL CLXXVI, 1014
- Miscellanea, in PL CLXXVII, 469-590
Pensiero
« | Ugo di San Vittore si offrì, fin dal primo fiore della sua gioventù, al servizio divino, e accolse il dono della divina Sapienza in modo tanto eccellente da diventare ben presto celebre in tutta la Chiesa latina. » | |
(Vincenzo Liccaro)
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Diversi furono i campi del sapere nei quali spaziò il pensiero e l'opera di Ugo.
Antropologia
Elaborata soprattutto nel I libro del Didascalicon. Egli presenta un'immagine dell'uomo di derivazione platonica e neoplatonica, con chiari richiami ai filosofi pagani e cristiani, principalmente Sant' Agostino e Severino Boezio. L'uomo che ci viene descritto è identificato sostanzialmente con l'anima decaduta dalla sua originaria condizione, per cui si trova esposta alle tentazioni del corpo e dei sensi. Al corpo Ugo assegna un ruolo puramente strumentale[4]. L'anima possiede tre energie o potenze: vegetativa, sensitiva e razionale. L'immortalità dell'anima viene provata con l'argomento classico delle sue attività spirituali che sono quelle intellettive.[5]
Pedagogia
Ha come obiettivo trarre l'anima fuori dalla condizione di alienazione e di disperazione in cui si trova. Due sono le discipline che contribuiscono maggiormente alla purificazione dell'anima: la filosofia e la teologia. Nei primi tre libri del Didascalicon Ugo introduce allo studio della filosofia, negli ultimi tre allo studio della Scrittura e della teologia. La sapienza umana si presenta con grande ricchezza nella filosofia teoretica e morale ma raggiunge il suo grado supremo solo nella teologia. Le arti liberali e quelle tecniche sono molto preziose, poiché per mezzo di esse le condizioni della società umana sono considerevolmente migliorate e avvicinate sempre di più ai livelli ottimali auspicabili. L'attenzione rivolta da Ugo alle arti tecniche e il suo apprezzamento per le attività umane, insolito per l'epoca, collocano la sua opera al centro degli interessi culturali della nascente civiltà cittadina di Parigi.
Esegesi biblica
Fornisce un quadro completo delle fonti bibliche, passando in rassegna tutti i libri dell'Antico e del Nuovo Testamento. Raccoglie il meglio della tradizione esegetica patristica e scolastica. Ugo ricerca non soltanto il significato letterale, che resta quello primario e fondamentale, ma anche il senso spirituale. Questo interessa il significato allegorico della Scrittura pertinente ai misteri della fede e quello morale che mira alla ricerca delle norme di condotta per il cristiano. Contro Abelardo che proclamava la massima libertà nell'interpretazione della Scrittura, Ugo, pur riconoscendo la superiorità dello spirito sulla lettera, raccomanda l'esegesi storica, ossia il ricorso alla tradizione. Lo studio della scrittura ha tre finalità: teoretica, apologetica e catechetica[6]. Tutto il sistema dogmatico della fede si sviluppa per Ugo dallo studio della Scrittura. Egli propone l'immagine di un edificio le cui fondamenta sono determinate dallo studio della Bibbia secondo la sua interpretazione storico- letterale. Gettate le fondamenta l'edificio si sviluppa secondo un piano architettonico tracciato dai principi normativi della fede autenticamente insegnata dal Magistero. Prevede otto piani che corrispondono ai diversi momenti della storia della salvezza: creazione,peccato,salvezza secondo secondo i Patriarchi, salvezza secondo l'Antica Legge, salvezza secondo la Nuova Legge, la risurrezione di Cristo e di tutta l'umanità. Tutte queste età hanno il loro fondamento nel mistero della Trinità che costituisce il primo piano dell'edificio, che Ugo chiama "la cittadella della fede".
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |