Abbazia di Saint-Maur
Abbazia di Saint-Maur | |
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Complesso monastico | |
Stato | Francia |
Regione | Valle della Marna |
Dipartimento | Île-de-France |
Comune | Saint-Maur-des-Fossés |
Diocesi | Arcidiocesi di Parigi |
Religione | Cattolica |
Oggetto tipo | Abbazia |
Dedicazione | San Mauro |
Inizio della costruzione | VII secolo |
Distruzione | 1751 |
Soppressione | 1749 |
Data di consacrazione | ? |
Coordinate geografiche | |
Francia | |
L'Abbazia di Saint-Maur inizialmente chiamata abbazia de Fossés è un'antica abbazia ora scomparsa, nel comune di Saint-Maur-des-Fossés, situato a una ventina di chilomentri a sud est di Parigi nel dipartimento della Valle della Marna nella regione dell'Île-de-France. I resti e la tenuta dell'abbazia sono oggi un parco divertimenti chiamato Parc de l'abbaye.
Storia
Fondazione
La prima edificazione del complesso monastico risale al 639, voluta dalla regina Nantechilde madre di Clodoveo II, su un castrum in rovina, situato in una penisola formata da un meandro della Marna, sul territorio del futuro comune di Saint-Maur da un diacono di Parigi chiamato Blidegisilus. Inizialmente portò il nome di abbaye Saint-Pierre-du-Fossé, per poi divenire Saint-Maur-des-Fossés. Menzionato dal 9 maggio 641, Babolein fu il primo abate. Audeberto, vescovo di Parigi, si astenne dal 643 dall'intervenire nell'organizzazione del monastero, che nel 658 ricevette l'immunità reale da Clotario III. I documenti originali più antichi negli archivi dell'abbazia sono due carte, la prima intorno al 695-701 di Childeberto IV e la seconda del 22 aprile 717.2 La cappella di Nostra Signora dei Miracoli, le cui rovine sono ancora visibili nel Parc de l'Abbaye, segna secondo la tradizione la posizione della chiesa primitiva in cui fu sepolto Babolein.
Re Ludovico il Pio il 20 giugno 816 concesse all'abbazia l'esenzione da tutti i pedaggi e le tasse di traffico. All'inizio del IX secolo, fu una delle prime nell'816 a beneficiare della vasta riforma imposta dal re e la seconda abbaziale fu consacrata il 7 dicembre 829, ricostruita dall'abate Benedetto (813-839), sotto l'egida del conte Bégon di Parigi. Nell'861 ricevette vigneti e un molo nell'attuale Bry-sur-Marne.
Il 13 novembre 868, l'abbazia ricevette, per volere di Carlo il Calvo, le reliquie di san Mauro provenienti dall'abbazia di Glanfeuil, minacciata dalle incursioni normanne.
La terza chiesa abbaziale fu edificata intorno al 920 sotto l'abate Rainaud I con il sotegno del conte Haganon favorito di Carlo il Semplice.
Decadenza e rinascita
Dopo la morte dell'abate Adhelnée intorno al 925, Saint-Maur cadde come molte altre abbazie in decadenza e fu nelle mani degli abati laici i conti di Parigi: Ugo il Grande, Ugo Capeto e Bouchard il Venerabile.
Nel 1058 Guillaume de Corbeil, noto come "Guerlenc", fu espulso dai suoi feudi normanni da suo cugino il duca Guglielmo. Ottenne dal re Enrico I di Francia di assumere il notariato dell'abbazia di Saint-Maur de Fossés. Mentre la sua salute peggiorava, fece voto alla Vergine Maria di diventare monaco in questa abbazia, se si fosse ripreso. Il suo desiderio fu esaudito. Notando il cattivo stato delle immagini di Cristo e della Vergine Maria nell'abbazia in fase di ricostruzione, in seguito alla distruzione delle invasioni normanne, decise di commissionarne di nuove allo scultore Rumolde, egli iniziato con l'immagine della Vergine Maria, ma non appena ebbe iniziazo a dare forma al legno, si sentì chiamare fuori dalla cappella che fungeva da laboratorio. Dopo ricerche infruttuose, tornò al suo lavoro, e fu sorpreso di trovare completamente terminata l'opera. La Vergine Maria in seguito gli apparve sotto forma di questa immagine e lo guarì dai suoi mali. Questi fatti sarebbero accaduti il 10 luglio 1068.
L'immagine, non eseguita da mano umana detta achiropita, conosciuta come Nostra Signora dei Miracoli Virgo audiens; divenne nei secoli oggetto di venerazione e ad essa sono attibuiti: conversioni, grazie e miracoli. Ora si trova in una cappella della chiesa parrocchiale di San Nicola.
Nel 1096 il priorato di Saint-Maur-sur-Loire fu perso a seguito degli intrighi del conte Folco IV d'Angiò che voleva vendicarsi del re Filippo I di Francia che aveva preso sua moglie Bertrade de Montfort.
Sotto la guida degli abati Thibaud II (1107-1134) e Ascelin I (1134-1153), il monastero conobbe un'intensa attività artistica, testimoniata da manoscritti e da importanti opere scultoree. La maggior parte delle sculture conservate risalgono a questo periodo. Nel 1110 il re Luigi VI di Francia diede ai monaci le rendite riscosse per il trasferimento delle merci al molo di Olins.
Un primo miracolo intorno alle reliquie di san Mauro ebbe luogo nel XII secolo. Seguirono altri miracoli e l'abbazia divenne uno dei grandi pellegrinaggi verso l'Île-de-France. Fissato per la prima volta il 15 gennaio festa di san Mauro è poi spostato a sam Giovanni Battista il 24 giugno. I fedeli affluivano da tutta Europa per curare la gotta (chiamata "malattia di San Mauro") o l'epilessia (chiamata "male di San Giovanni"). Dalla fine del XIII secolo, l'abbazia è conosciuta solo con il nome di Saint-Maur-des-Fossés che appare nel 1247 e si impone durante il decennio 1280.
Il 14 luglio 1256 Pierre de Chevry[1] (1210 ca.-1285), priore di Saint-Eloi viene eletto abate per arbitrato dei legati pontifici in seguito alla cacciata del suo predecessore Jean I d'Auxonne (1251-1256). Per 30 anni Pierre Ide Chevry ha segnato la vita monastica di Saint-Maur con un'impronta molto forte. Fu il primo degli abati mitrati del monastero e come i vescovi porta un anello, una dalmatica e un pastorale. Ristabilì la situazione finanziaria e a lui si deve la ricostruzione del santuario abbaziale, decorato con intagli e affreschi alla gloria di san Luigi, vetrate colorate e pavimentazione vetrata multicolore, e lo sviluppo del pellegrinaggio a Saint Maur. Alla sua morte, il 5 giugno 1285, Pierre de Chevry fu sepolto nella cappella di san Martino che era aperta sul transetto nord dell'abbazia e che aveva ricostruito. Infatti i lavori di ricostruzione in stile "gotico" del coro e del chelet della chiesa che ora raggiunge gli 86 metri di lunghezza sono completati intorno al 1281.
Intorno al 1358, durante la guerra dei cent'anni, l'abbazia ospitò le truppe del Delfino, futuro re Carlo V di francia. Furono intraprese fortificazioni, di cui la torre occidentale, nota come 'torre Rabelais, è ancora presente. Nel gennaio 1378 l'imperatore Carlo IV del Sacro Romano Impero, re di Boemia, venne da Praga per visitare suo nipote Carlo V di Francia e fece un pellegrinaggio a San Mauro per curare la gotta.
Fine dell'abbazia
L'abbazia cadde in commenda nel 1493 in favore di Raoul V du Fou vescovo di Evreux, prima di essere secolarizzata nel 1533 dal suo ultimo abate, il cardinale e vescovo di Parigi, Jean du Bellay. Diventa un capitolo di canoni. Fu qui che il cardinale, che era diventato primo decano, accolse François Rabelais nel 1536.
- 1491-1511 : Raoul III du Fou[2], primo abate commendatario.
- 1512-1519 : Jean IX Binet
- 1519-1532 : François Ier Poncher de Soindre[3], poi vescovo di Parigi.
- 1532-1551 : cardinal Jean X du Bellay de Langey.
Decani del capitolo della collegiata di Saint-Maur
- 1551-1563 : Eustache du Bellay de Langey[4] ;
- 1564-1568 : Guillaume III Violle[5] ;
- 1569-1598 : cardinal Pierre III de Gondi de Retz;
- 1598-1622 : cardinal Henri de Gondi de Retz;
- 1622-1654 : Jean-François Ier de Gondi de Retz[6] primo arcivescovo di Paris ;
- 1654-1662 : cardinal Jean-François II Paul de Gondi de Retz;
- 1662-1664 : Pierre IV de Marca[7]
- 1664-1671 : Paul-Philippe-Hardouin de Péréfixe de Beaumont[8]
- 1671-1695 : François II de Harlay de Champvallon[9]
- 1695-1729 : cardinal Louis II Antoine de Noailles;
- 1729-1746 : Charles Gaspard Guillaume de Vintimille du Luc[10]
- 1746-1747 : Jacques Bonne-Gigault de Bellefonds[11]
- 1747-1749 : Christophe de Beaumont du Repaire de La Roque[12]
Il 23 aprile 1749 Christophe de Beaumont firmò l'atto di soppresione della collegiata di saint-Maur e autorizza la domolizione dell'abbaziale degli edifici claustrali.
L'Abbaye est sécularisée en 1533 au profit de l'Évêché puis Archevêché de Paris et elle devient une collégiale. Ses huit ou neuf derniers moines sont remplacés en 1536 par un chapitre de neuf chanoines. Dal XVII secolo, gli edifici, mal tenuti e mal gestiti, andarono in rovina. Nel 1735 l'arcivescovo di Parigi proibì il grande pellegrinaggio di Saint-Jean, poi il 23 aprile 1749 Christophe de Beaumont du Repaire[13] arcivescovo di Parigi, decise di sopprimere il capitolo e collegarlo a quello di Saint-Louis-du-Louvre. Gli edifici furono venduti nel 1751 al Principe di Condé e demoliti. La cappella di Notre-Dame-des-Miracles fu chiusa durante la Rivoluzione francese.
A metà dell'ottocento Édouard Bourières effettuò degli scavi nella navata della chiesa abbaziale e della cripta romanica. Trasformò le scuderie dei canonici in una curiosa villa neorinascimentale che ancora oggi rimane. La tenuta che era passata al senatore Adolphe Maujan fu ceduta alle suore domenicane che la occuparono dal 1920 al 1958 prima di venderla alla Caisse des Dépôts^^. Il sito fu infine acquistato dalla città di Saint-Maur nel 1962.
Oggi, l'abbazia non esiste più e ha lasciato il posto a una piazza all'angolo tra Avenue de Condé e Rue de l'Abbaye. Rimangono alcune rovine, come: la torre Rabelais, la villa Bourières del xix secolo o vecchie fortificazioni. I resti dell'abbazia sono classificati come monumenti storici dal 13 giugno 1988.
Cronotassi degli abati
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Note | |
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Collegamenti esterni | |
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