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Jean du Bellay Cardinale
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Titolo cardinalizio
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Incarichi attuali
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Età alla morte |
68 anni
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Nascita
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Castello di Glatigny 1492
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Morte
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Roma 16 febbraio 1560
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Sepoltura
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Chiesa della Santissima Trinità al Monte Pincio (Roma)
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Conversione |
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Appartenenza |
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Vestizione |
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Ordinazione presbiterale |
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Nominato amministratore apostolico |
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Nominato vescovo |
12 febbraio 1524 da papa Clemente VII
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Consacrazione vescovile |
Roma, 25 febbraio 1524 dal Vescovo Antonio Caracciolo
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Elevazione ad Arcivescovo |
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(vedi)
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Creato Cardinale
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21 maggio 1535 da Paolo III (vedi)
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Invito all'ascolto
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Jean du Bellay (Castello di Glatigny, 1492; † Roma, 16 febbraio 1560) è stato un cardinale francese.
Cenni biografici
Nacque nel 1492 nel castello di famiglia a Glatigny, nella diocesi francese di Le Mans, secondogenito dei quattro figli di Louis du Bellay, signore di Langeais e Marguerite de la Tour-Landry. I suoi fratelli erano Guillaume, Martin e René.
Formazione e attività diplomatica
Compì i primi studi presso l'Università di Angers, poi al collegio parigino Navarre e in seguito studiò diritto presso l'Università di Orléans e studi umanistici all'Università della Sorbona.
Fu avviato alla carriera ecclesiastica e divenne chierico a Le Mans. Nel 1524 fu eletto vescovo di Bayonne, con dispensa per non aver raggiunto l'età canonica.
Visse a corte e non visitò mai la sua diocesi. Tra il settembre 1527 e il gennaio 1534 compì diverse missioni in Inghilterra. Divenne consigliere di Anne de Montmorency[1] e lo accompagnò nel suo primo viaggio in Inghilterra nell'ottobre 1527. La missione consisteva in un'ambasciata presso il re Enrico VIII in seguito ai trattati di Westminster. All'epoca il cardinale Thomas Wolsey gli chiese di sostenere la sua candidatura al papato con il re di Francia, ma le speranze del cardinale erano infondate e inutili.
Nel 1530 il vescovo si trovava di nuovo a Parigi dove trovò suo fratello. Entrambi tornarono a Londra per un'ambasciata in merito al colloquio tra i re di Francia e Inghilterra a Calais. Fu all'epoca di questo colloquio che il re Enrico VIII deve aver presentato ufficialmente Anna Bolena al re Francesco I.
In quell'anno divenne consigliere privato del re Francesco I. Fu trasferito presso la sede di Parigi nel 1532. Ricevette in commenda le rendite di numerose abbazie. Divenuto ambasciatore del re Francesco I presso la Santa Sede, si recò a Marsiglia nell'ottobre 1533 per accogliere papa Clemente VII. Il pontefice, apprezzando le sue qualità diplomatiche e la sua conoscenza della corte inglese, gli chiese di intervenire presso il re Enrico VIII in merito alla sua richiesta di divorzio. La missione del vescovo consisteva nel chiedere al re Tudor di avere pazienza senza rompere con la Santa Sede. Al suo ritorno, passò per Parigi e fu incaricato da Francesco I di cercare di trovare un accordo con il Papa e di sostenere la causa di re Enrico VIII.
A Roma chiese che la scomunica pronunciata contro il re d'Inghilterra fosse ritirata. Rimase nella Città Santa finché la questione non fu votata e implorò invano la moderazione dei cardinali per impedire loro di rendere effettiva la sentenza di scomunica che fu accolta con diciannove voti contro tre.
I suoi buoni rapporti con il re Enrico VIII impedirono al vescovo di raggiungere le più alte responsabilità ecclesiastiche sotto papa Clemente VII, ma dopo la morte di questo Papa, il nuovo pontefice Paolo III gli concesse il cappello rosso su richiesta del re Francesco I.
Insieme all'amico Guillaume Budé convinse il re a fondare il Collegio di Francia.
Cardinalato
Fu creato cardinale nel concistoro del 21 maggio 1535 e dieci giorni dopo ricevette il cappello rosso e il titolo presbiterale di santa Cecilia. Cambiò più volte questo titolo: nel 1547 optò per il titolo di san Pietro in Vincoli, l'anno seguente per quello di sant'Adriano al Foro e nel 1549 per quello di San Crisogono.
Sotto Enrico II l'influenza del cardinale nel consiglio reale diminuì, soppiantata da quella del cardinale François de Tournon. Prese parte al Conclave del 1549-1550 che vide l'elezione di papa Giulio III. Rassegnò le dimissioni dalla diocesi di Parigi nel 1551. Per tre anni dal 1550 al 1553, tenne vita lontano dalla corte francese e infine gli fu affidata un'altra missione a Roma e risiedette in quella città dal 1553 fino alla morte.
Partecipò ai due conclavi del 1555 che videro l'elezione di Marcello II e Paolo IV. Adottato per la sede suburbicaria di Ostia e Velletri, propria del decano del Sacro Collegio Cardinalizio nel 1555; il re Enrico II ne disapprovò la nomina. Fu di nuovo amministratore della sede di Bordeaux nel 1559 fino alla sua morte.
Partecipò al conclave del 1559 che elesse papa Pio IV. Essendo molto malato lasciò il conclave il 25 dicembre prima della votazione finale; sapeva che il cardinale Giovanni Angelo de' Medici sarebbe stato eletto nel giro di poche ore e pensava che il suo voto non fosse necessario per l'esito.
Morte
Morì il 16 febbraio 1560 alle 13.30, dopo lunga malattia nel suo palazzo romano vicino alle terme Diocleziane. Fu sepolto nella chiesa romana della Santissima Trinità al Monte Pincio.
Successione degli incarichi
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Note |
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Collegamenti esterni |
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