Alfonso Carrillo de Acuña
Alfonso Carrillo de Acuña Arcivescovo | |
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Età alla morte | 68 anni |
Nascita | Cuenca 11 agosto 1413 |
Morte | Alcalá de Henares 1º luglio 1482 |
Sepoltura | Chiesa di San Diego, Alcalá de Henares |
Ordinazione presbiterale | non si hanno informazioni |
Nominato vescovo | 9 maggio 1440 da papa Eugenio IV |
Consacrazione vescovile | non si hanno informazioni |
Elevazione ad Arcivescovo | 10 agosto 1446 da papa Eugenio IV |
Creazione a pseudocardinale |
12 aprile 1440 dall'antipapa Felice V (nomina rifiutata da Carrillo de Acuña) |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Alfonso Carrillo de Acuña (Cuenca, 11 agosto 1413; † Alcalá de Henares, 1º luglio 1482) è stato un arcivescovo e pseudocardinale eletto spagnolo.
Cenni biografici
Nacque l' 11 agosto 1411 a Cuenca, terzogenito di Lope Vázquez de Acuña, di origine portoghese (suo nonno, legato ad alcuni dei lignaggi più importanti della nobiltà portoghese, si stabilì in Castiglia quando si mise al servizio di Giovanni I di Castiglia) e Teresa Carrillo de Albornoz, signora di Buendìa e Azañón.
La sua educazione si sviluppò sotto l'influenza dello zio, il cardinale Alfonso Carrillo de Albornoz. Quando questi venne meno, nel 1434, divenne protonotario apostolico di papa Eugenio IV, entrò poi nel Consiglio reale di Giovanni II di Castiglia.
Episcopato
Quando Alfonso Carrillo de Albornoz morì nel corso del concilio di Basilea, Giovanni II chiese al Pontefice di fornire il vescovado di Sigüenza, a favore del nipote del defunto, che nominò anche membro del Regio Consiglio e ambasciatore a Basilea. Carrillo de Acuña ne divenne amministratore e, dal 1440, raggiunta l'età canonica ne divenne vescovo.
Nel frattempo, intorno al 1436 tornò in Castiglia, abbandonando le sessioni conciliari, alle quali aveva assiduamente partecipato; fu proprio in occasione del suo ritorno in Castiglia che tenne un discorso a Giovanni II in cui espresse i suoi desideri per l'unione tra la Corona di Castiglia e quella d'Aragona.
Cardinalato
Nel primo concistoro del 12 aprile 1440 dell'antipapa Felice V fu creato pseudocardinale della diaconia di sant'Eustachio che fu del suo zio cardinale. Alfonso Carrillo finì per rinunciare alla nomina, con un chiaro senso pratico in quanto era pienamente consapevole che un appoggio manifesto a Felice V, con sempre meno sostenitori, potrebbe essere un chiaro ostacolo alla sua ambiziosa carriera ecclesiastica.
Nel 1446 fu elevato metropolita della sede primaziale di Toledo che mantenne fino alla morte; occupò una posizione molto importante nella complessa situazione politica della Castiglia, dirigendo i simpatizzanti filo-aragonesi.
FU privado (Primo Ministro) del re Enrique IV di Castiglia, figlio del re Juan II; in seguito, l'arcivescovo cambiò partito e sostenne il re d'Aragona e partecipò alla cosiddetta "farsa de Ávila" (1465), in cui il re Enrique fu deposto e suo fratello, l'infante Don Alfonso, fu proclamato re ad Ávila il 5 giugno 1465.
Quando il re Alfonso morì nel 1448, l'arcivescovo Carrillo difese la candidatura della principessa Isabella[1] al trono di Castiglia; ebbe un ruolo decisivo nell'organizzare il suo matrimonio con il principe Ferdinando II d'Aragona e ne officiò il matrimonio il 19 ottobre 1469 e diverranno i Re cattolici di Spagna[2] unificata.
L'arcivescovo divenne il privado indiscusso dei re di Castiglia-Aragona, ma i disaccordi iniziarono presto; reagì vivacemente, a causa della sua mentalità medievale, contro i principi politici autoritari della Principi; si separò da loro nel 1470, profondamente amareggiato anche per la concessione della berretta rossa, che aveva cercato, al vescovo Pedro González de Mendoza.
Nel 1473 tenne due sinodi locali uno a Aranda (Concilium Arandense) e uno a Toledo (Concilium Toletanum).
Alla morte di re Enrique IV[3] il 12 dicembre 1474 si schierò con il re del Portogallo e con la Giovanna di Castiglia[4]. Prese parte alla battaglia di Peleagonzalo (o Toro) il 1º marzo 1476, che affrontò i seguaci del suo rivale, il cardinale González de Mendoza. Persa la contesa ma ottenne un perdono solenne dalla regina Isabella di Castiglia l'11 settembre 1476. Si ritirò definitivamente nella sua città prediletta, Alcalá de Henares, dove fondò un convento francescano tove troverà . Lì convocò una riunione di teologi che condannò le dottrine erronee di Pedro Martínez de Osma[5]. Questo fu l'ultimo evento importante del suo lungo episcopato. Era molto interessato all'alchimia e spendeva molto tempo e denaro nel tentativo di convertire il ferro in oro. Fu un prelato turbolento, bellicoso e ambizioso. Ancor giovane, ebbe due figli illegittimi: Troylos Carrillo, poi conte di Agosta, e Lope Vasquez de Acuña.
Morte
Morì il 1º luglio 1482 da Alcalá de Henares, vicino a Madrid. Sepolto nella chiesa di San Diego, Alcalá de Henares. Nel 1856 il suo sepolcro fu trasferito alla Collegiata chiesa di San Justo in quella città.
Successione apostolica
La successione apostolica è:
- Vescovo Pedro García de Montoya Huete[6]
- Cardinale Alfonso Carrillo de Acuña
Successione degli incarichi
Predecessore: | Amministratore apostolico di Sigüenza | Successore: | |
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Alfonso Carrillo de Albornoz | 6 luglio 1435 - 9 maggio 1440 | se stesso come vescovo |
Predecessore: | Vescovo di Sigüenza | Successore: | |
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se stesso come amministratore apostolico | 9 maggio 1440 - 10 agosto 1446 | Gonzalo de Santa María[7] |
Predecessore: | Arcivescovo metropolita di Toledo | Successore: | |
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Gutierre Álvarez de Toledo[8] | 10 agosto 1446 - 13 novembre 1482 | Pedro González de Mendoza |
Predecessore: | Primate di Spagna | Successore: | |
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Gutierre Álvarez de Toledo | 10 agosto 1446 - 13 novembre 1482 | Pedro González de Mendoza |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Pseudocardinali per nome
- Pseudocardinali eletti il 12 aprile 1440
- Pseudocardinali creati dall'antipapa Felice V
- Amministratori apostolici di Sigüenza
- Vescovi di Sigüenza
- Vescovi di Toledo
- Spagnoli
- Arcivescovi per nome
- Biografie
- Arcivescovi spagnoli
- Pseudocardinali eletti spagnoli
- Nati nel 1413
- Nati l'11 agosto
- Nati nel XV secolo
- Morti nel 1482
- Morti il 1º luglio