Alfonso Carrillo de Albornoz
Alfonso Carrillo de Albornoz Cardinale e Pseudocardinale | |
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Età alla morte | circa 50 anni |
Nascita | Carrascosa del Campo 1384 ca. |
Morte | Basilea 14 marzo 1434 |
Sepoltura | Cattedrale di Sigüenza |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Creazione a pseudocardinale |
22 settembre 1408 dall'antipapa Benedetto XIII |
Confermato cardinale | papa Martino V il 1º agosto 1418 |
Incarichi ricoperti | |
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Alfonso Carrillo de Albornoz (Carrascosa del Campo, 1384 ca.; † Basilea, 14 marzo 1434) è stato uno pseudocardinale e cardinale spagnolo.
Cenni biografici
Nacque attorno al 1384 a Cuenca, Spagna, dove, la famiglia originaria di Burgos, si era allora trasferita. Sedondogenito di Gómez Carrillo, governatore del re di Castiglia, e di Urraca de Albornoz. Zio dello pseudocardinale Alfonso Carrillo de Acuña, el joven, imparentato con il cardinale Gil Álvarez de Albornoz, C.R.S.A., fu chiamato il Cardinale di Sant'Eustachio.
Carriera ecclesiastica
Come secondogenito fu avviato alla carriera ecclesiastica. Molto giovane fu investito di un canonicato nella cattedrale di Cuenca di cui divenne in seguito arcidiacono. Più tardi ricevette l'arcidiaconato di Alcáraz nel capitolo di Toledo, l'abbazia di Alfaro e numerosi altri benefici che gli garantirono per tutta la vita entrate cospicue.
Fu creato dall'antipapa Benedetto XIII diacono pseudocardinale di Sant'Eustachio nel concistoro del 22 settembre 1408, poco prima dell'apertura del concilio di Perpignano, a cui prese parte ai lavori tenutisi dal 15 novembre 1408 al 26 marzo 1409.
L'antipapa lo nominò amministratore apostolico della sede di Osma, che amministrò dal 1408 fino al 1422. Il 3 maggio 1416, i tre pseudocardinali, Carlos Jordán de Urriés y Pérez Salanova e Pedro Fonseca, risposero a re Alfonso V d'Aragona, che non potevano abbandonare l'antipapa Benedetto XIII, perché era il papa legittimo, vicario di Cristo e capo della Chiesa. Nella loro lettera, mostrarono una profonda conoscenza della teologia e dei Padri della Chiesa.
Con la stessa fermezza, respinsero l'avviso dell'ambasciata castigliana, del 15 dicembre 1416, di recarsi al concilio di Costanza, ma il loro impegno per la causa dell'antipapa scemò. Infatti l'8 febbraio 1417 i tre pseudocardinali e alcuni altri prelati ripresero la richiesta già precedentemente formulate all'antipapa Benedetto XIII di abdicare e inviare una delegazione al concilio di Costanza per eseguire le disposizioni prese nei suoi confronti e scusarsi per la ritardo. L'antipapa rispose un mese dopo rifiutando le loro proposte; i tre pseudocardinali risposero immediatamente, insistendo sulla necessità di abdicare per porre fine allo scisma d'occidente e riaffermando la propria posizione; invano attesero la risposta.
Il 26 dicembre 1417, i tre cardinali, assecondati da una serie di vescovi e abati catalano-aragonesi, pregarono nuovamente l'antipapa di dimettersi senza indugio e di ordinare ai suoi pseudocardinali di accettare la nomina il papa Martino V, appena eletto dai cardinali e dal concilio. La supplica aveva l'aria di un ultimatum; in caso di rifiuto, si riservavano la libertà d'azione. Di conseguenza, il 5 gennaio 1418 lasciarono la curia di Benedetto XIII, che li chiamò figli degenerati e un mese dopo, l'antipapa li depose da ogni carica.
L'Albornoz non partecipò al conclave del 1417, che elesse papa Martino V. Il nuovo papa, davanti al quale i tre cardinali dissidenti di Benedetto XIII si prostrarono a Firenze, restituì le loro dignità e benefici il 1° agosto 1418.
Fu nominato legato a Bologna il 16 agosto 1420 e lasciò Firenze il giorno seguente; rientrò in curia il 23 febbraio 1424. Martino V lo mominò amministratore della ricca sede di Sigüenza prima del 17 settembre 1422. Mutò titolo cardinalizio nel 1423 in quello dei santi IV Coronati, la chiesa titolare fu da questi fatta restaurare con fondi propri.
Nel 1428 divenne arciprete della patriarcale basilica lateranense nel 1428. Parteciò ai lavori del conclave del 1431, che elesse papa Eugenio IV. Fu inviato vicario ad Avignone nel 1433 e al Concilio di Basilea.
Morte
Morì a Basilea il 14 marzo 1434. Il suo corpo fu trasferito a Roma e poi a Sigüenza, dove fu sepolto nella cattedrale.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Pseudocardinale diacono di Sant'Eustachio | Successore: | |
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Baldassarre Cossa (obbedienza romana) |
22 settembre 1408 – 1º agosto 1418 | se stesso come cardinale |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Osma | Successore: | |
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Pedro Fernández de Frías | 26 novembre 1408 – 17 settembre 1422 | Juan de Cerezuela[1] (vescovo) |
Predecessore: | cardinale diacono di Sant'Eustachio | Successore: | |
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se stesso come pseudocardinale | 1º agosto 1418 – gennaio 1423 | Giacomo Isolani (obbedienza pisana) |
Predecessore: | Cardinale presbitero dei Santi Quattro Coronati | Successore: | |
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Francesco Uguccione | gennaio 1423 – 14 marzo 1434 | Luigi di Lussemburgo |
Predecessore: | Legato apostolico di Bologna | Successore: | |
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Antonio Casini (governatore) |
19 agosto 1420 – 22 agosto 1423 | Gabriele Condulmer |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Sigüenza | Successore: | |
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Pedro Fonseca | 17 settembre 1422 – 14 marzo 1434 | Alfonso Carrillo de Acuña[2] |
Predecessore: | Arciprete della Basilica di San Giovanni in Laterano | Successore: | |
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Guillaume Fillastre | dopo il 6 novembre 1428 – 14 marzo 1434 | Lucido Conti |
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
- Pseudocardinali per nome
- Pseudocardinali eletti il 22 settembre 1408
- Pseudocardinali creati dall'antipapa Benedetto XIII
- Pseudocardinali diaconi di Sant'Eustachio
- Amministratori apostolici di Osma
- Cardinali presbiteri dei Santi Quattro Coronati
- Legati pontifici di Bologna
- Amministratori apostolici di Sigüenza
- Arcipreti della Basilica di San Giovanni in Laterano
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