Alumbrados
Gli alumbrados (in italiano illuminati). Con questo nome furono chiamati i seguaci del movimento religioso di indirizzo mistico che univa a vecchi motivi ereticali l'influenza dell'umanesimo erasmiano, presenti in Spagna tra il XVI e XVII secolo. Sostenevano di essere giunti a contemplare l'essenza stessa di Dio per immediata illuminazione dello Spirito Santo e di essere divenuti per questo impeccabili, nel senso che qualunque azione, anche grave, non era loro imputabile come peccato.
Nonostante la mancanza di una vera struttura gerarchica, furono processati dal Sant'Uffizio spagnolo, per la loro attività di proselitismo, e inizialmente messi in relazione con il luteranesimo, i processi dei tre principali promotori di queste pratiche: Isabel de la Cruz, Maria de Cazalla e Pedro Ruiz de Alcaraz, i cui verbali sono la principale fonte storiografica, non si conclusero con pene capitali.
Storia
Il movimento fu messo in relazione con il luteranesimo e condannato dall'inquisitore generale Alfonso Manrique de Lara y Solís nel 1525.
Il processo inquisitorio (1524-1529) della fondatrice di questa setta, Isabel de la Cruz, contiene la dichiarazione del suo discepolo, Pedro Ruiz de Alcaraz, che confessò di essersi convertito all'alumbradismo circa quindici anni prima. Questa affermazione conferma che il gruppo era già ben consolidata sotto la guida di Isabel diversi anni prima delle tesi di Lutero nel 1517. Seguendo questa cronologia, l'influenza di Lutero sulla fondatrice e suoi discepoli non sembra molto probabile prima del 1520. È importante ricordare che la cronologia non risolverà tutti i problemi di origine; lo storico Marcel Bataillon chiarisce questo punto:
« | L'alumbradismo spagnolo, nato prima che Lutero pubblicasse le sue 95 tesi, è una dottrina distinta e indipendente dal protestantesimo. Ma anche il protestantesimo ha origini anteriori al 1517. » |
La storiografia della alumbrados presenta una varietà di ipotesi in relazione alla sua origine più antica. Miguel Asín y Palacios crede che l'alumbradismo provenga dai sádílies attraverso i Mori; Marcelino Menéndez Pelayo, dai mistici medievali del nord Europa; altri lo fanno risalire al misticismo francescano.
Dai verbali del processo inquisitorio di Pedro Ruiz de Alcaraz, si conoscono le fonti letterarie a cui si ispirava il movimento, tra queste: le opere di san Bernardo di Chiaravalle; Jean Gerson; il fancescano San Bonaventura da Bagnoregio e san Dionigi l'Areopagita. Augusta E. Foley nel suo articolo sull'argomento, presente in bibliografia, fa risalire le origini di questo movimento al Spiritus Libertatis (espíritus libres)[1], alle Beghine e begardi[2] e alle teorie del riformatore religioso britannico John Wycliffe [3].
Pedro Ruiz de Alcaraz, espose le sue teorie, nel palazzo del marchese di Vilena, dove era presente il giovane Juan de Valdés, che fu molto influenzato da queste teorie.
L'alumbradismo, dichiarato eresia dal tribunale del inquisizione spagnola nel 1525, rimase presente nella Spagna del XVI e XVII secolo. In molti processi inquisitori che seguirono si trovano tracce di questa pratica spesso accomunate ad altre correnti ereticali come quelli del protestantesimo.
Alcune delle idee degli alumbrados confluirono nel pensiero quietista sviluppato da Miguel de Molinos il secolo successivo.
Il pensiero e l'ideologia
Il movimento si ispirava al quietismo mistico, professava il rifugiarsi in sé stessi, a colloquio con la propria anima, in contatto diretto con Dio attraverso lo Spirito Santo mediante visioni ed esperienze mistiche. Il fedele in tal modo era portato alla purificazione dell'anima fino al dejamento, all'abbandonarsi all'amore e al volere di Dio, il quale salva, nella sua assoluta libertà di giustificazione, senza mediazioni di gerarchie ecclesiastiche.[4][5] Professava un rinnovamento spirituale della Chiesa, ma non fu mai apertamente avverso all'organizzazione ecclesiastica.[4]
Personalità
Alcuni mistici come san Giovanni d'Avila e Santa Teresa d'Avila furono inizialmente sospettati di far parte degli illuminati. Anche Ignazio di Loyola, mentre studiava a Salamanca nel 1527, venne condotto presso una commissione ecclesiastica e accusato di simpatia verso gli alumbrados.
Note | |
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Bibliografia | |
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Collegamenti esterni | |
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