Sant'Ignazio di Loyola

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Sant'Ignazio di Loyola, S.J.
Presbitero
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al secolo Íñigo López Loiola
battezzato
Santo
Fondatore della Compagnia di Gesù
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St Ignatius of Loyola (1491-1556) Founder of the Jesuits.jpg

Peter Paul Rubens, Sant'Ignazio di Loyola (1600 ca.), olio su tela; Pasadena (USA), Norton Simon Museum
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 64 anni
Nascita Azpeitia
24 dicembre 1491
Morte Roma
31 luglio 1556
Sepoltura Chiesa del Santissimo Nome di Gesù all'Argentina (Roma)
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale Venezia, 24 giugno 1537
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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al pontificato
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pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Extra Sant'Ignazio di Loyola
Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 1609, da Paolo V
Canonizzazione 1622, da Gregorio XV
Ricorrenza 31 luglio
Altre ricorrenze
Santuario principale {{{santuario principale}}}
Attributi JHS (monogramma di Cristo), cuore trapassato da spine
Devozioni particolari Invocato contro malefici e lupi
Patrono di Gesuiti, militari
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
Nome completo {{{nome completo}}}
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
Motto reale {{{motto reale}}}
Firma [[File:{{{firma}}}|150x150px]]
Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Scheda nel sito della diocesi o congregazione
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 31 luglio, n. 1:
« Memoria di sant'Ignazio di Loyola, sacerdote, che, nato nella Guascogna in Spagna, visse alla corte del re e nell'esercito, finché, gravemente ferito, si convertì a Dio; compiuti gli studi teologici a Parigi, unì a sé i primi compagni, che poi costituì nella Compagnia di Gesù a Roma, dove svolse un fruttuoso ministero, dedicandosi alla stesura di opere e alla formazione dei discepoli, a maggior gloria di Dio. »

Sant'Ignazio di Loyola, al secolo Íñigo López Loiola (Azpeitia, 24 dicembre 1491; † Roma, 31 luglio 1556) è stato un presbitero e fondatore spagnolo della Compagnia di Gesù. Nel 1622 è stato proclamato santo da papa Gregorio XV.

Biografia

Ignazio nacque nel castello di Loyola, vicino a Azpeitia, circa 20 chilometri a sud-ovest di Donostia-San Sebastián, nella provincia basca di Guipúzcoa. Il più giovane di 13 fratelli, Ignazio aveva solo sette anni quando morì sua madre. Nel 1506 divenne paggio al servizio di un parente, Juan Velázquez de Cuéllar, tesoriere (contador mayor) del regno di Castiglia. Come cortigiano, Ignazio ebbe in quel periodo uno stile di vita mondano ma conservò sempre un profondo senso di fede e di onore. Nel 1517 Ignazio prese servizio nell'esercito. Durante la Battaglia di Pamplona venne ferito gravemente (20 maggio 1521) a una gamba. Per colpa del trauma osseo fu costretto per lungo tempo a letto nel castello di suo padre con il medico che veniva a visitarlo tre volte al giorno per tre mesi.

La conversione

Durante la lunga degenza, ebbe l'occasione di leggere romanzi cavallereschi e alcuni libri religiosi. Lesse, in particolare, la vita di Gesù di Ludolfo di Sassonia, certosino e le vite dei santi di Jacopo di Varazze. Venne spinto, così, dal desiderio di cambiare vita e di trascorrere un'esistenza basata sul proprio lavoro, ispirata a Francesco d'Assisi e alle altre grandi figure spirituali. Decise, quindi, di cambiare vita e progettò di recarsi in Terra santa. Sua intenzione era rimanere come mendicante nella terra dove visse Cristo.

Manresa

Dopo la convalescenza, decise di partire per la Terra santa. Volle prima visitare il Monastero benedettino di Montserrat (25 marzo 1522), dove appese come ex-voto le sue armi davanti alla statua della Madonna nera, dopo una vera e propria veglia d'armi dedicata alla Madonna (la Moreneta). Cambiò il suo abito di cavaliere con il vestito di un povero pellegrino e si diresse versoManresa.

Qui fu accolto in un ospizio. Alloggiò anche presso i domenicani della città.Vicino al torrente Cardoner ebbe visioni e illustrazioni mistiche profonde.Visse nei digiuni e nelle veglie per più di dieci mesi in grandissima austerità.

Desiderava porsi a servizio di Cristo e della sua Chiesa, per rendere la maggior gloria a Dio, ma ancora non trovava la sua strada. Queste esperienze le descriverà più tardi nella sua autobiografia, detta anche Racconto del pellegrino.

Gli Esercizi Spirituali

In quel periodo elaborò, sperimentandolo in prima persona, il suo metodo di preghiera e contemplazione basato sul discernimento. Queste esperienze sfociarono nei celebri Esercizi Spirituali (Ejercicios espirituales). Tali esperienze hanno in realtà origine da un passaggio della Seconda lettera ai Corinzi: "Esaminate voi stessi" (2Cor 13,5 ). Essi descrivono una serie di meditazioni a cui, poi, dovranno attenersi tutti quelli che avrebbero compiuto la stessa esperienza degli esercizi spirituali. Quest'opera ha influenzato profondamente i "metodi di apostolato" della Chiesa cattolica post-tridentina.

Il periodo degli studi

Costretto a lasciare la Palestina (1523), cominciò a studiare a Barcellona (1524-1526), continuò gli studi a Alcalà de Henares (1526-1527), a Salamanca (1527) e soprattutto a Parigi.

Nel 1528 si iscrisse all'Università di Parigi, dove rimase sette anni, ampliando la sua cultura letteraria e teologica e cercando di interessare gli altri studenti agli Esercizi Spirituali.

Nel 1534 aveva sei compagni:

La fondazione della Compagnia di Gesù

Il 15 agosto 1534, Ignazio e gli altri sei studenti si incontrarono a Montmartre, vicino a Parigi, fecero il voto di dedicarsi alle anime in spirito di povertà e di recarsi in Palestina a lavorare per la gloria di Cristo.

Nel 1537 essi, non potendo attuare il viaggio in Terra santa,per il conflitto veneto-turco, dopo diversi esperimenti di apostolato nell' Italia settentrionale e una lunga sosta a Venezia, deliberarono di recarsi a Roma per mettersi a servizio del Papa, dovunque avrebbe lui deciso.

Papa Paolo III li lodò e consentì loro di essere ordinati presbiteri. Essi vennero ordinati a Venezia dal vescovo di Arbe (ora Rab, in Croazia) il 24 giugno.

Con Favre e Lainez, Ignazio si diresse a Roma nell'ottobre 1538, per far approvare dal papa le costituzioni del nuovo ordine. Una congregazione di cardinali si dimostrò favorevole al testo preparato da Ignazio e papa Paolo III confermò l'ordine con la bolla Regimini militantis ecclesiae (27 settembre 1540), ma limitò il numero dei suoi membri a sessanta. Questa limitazione venne rimossa tramite una successiva bolla, la Iniunctum nobis (14 marzo 1543). L'ultima e definitiva approvazione della Compagnia di Gesù fu data nel 1550 con la bolla Exposcit debitum di papa Giulio III. Ignazio venne eletto preposito generale dell'Ordine l'8 aprile 1541.

Superiore Generale della Compagnia

Incisione di sant'Ignazio

Ignazio, dopo essere stato scelto come primo preposito generale della Compagnia di Gesù, inviò i suoi compagni come missionari in tutto il mondo per creare scuole cattoliche, istituti, collegi e seminari.

Il 31 luglio 1548 il libretto degli Esercizi Spirituali venne approvato da papa Paolo III con il breve Pastoralis officii; venne stampato per la prima volta e il testo non fu mai più ritoccato dal santo.

Sempre nel 1548, Ignazio fondò a Messina il primo Collegio dei Gesuiti al mondo, il famoso Primum ac Prototypum Collegium ovvero Messanense Collegium Prototypum Societatis, primo e, quindi, prototipo di tutti gli altri collegi di insegnamento che i gesuiti fonderanno con successo nel mondo facendo dell'insegnamento il marchio distintivo dell'ordine in campo educativo e formativo.

Gli scritti ignaziani

Oltre il libretto degli Esercizi spirituali e le Costituzioni della Compagnia di Gesù (1554) Ignazio scrisse molte lettere a vari corrispondenti (quasi 7.000); un diario spirituale redatto dal febbraio 1544 al febbraio dell'anno successivo. Oltre a locuzioni e ispirazioni mistiche Ignazio vi registra il discernimento fatto in materia di povertà nella Compagnia per le sacrestie delle case professe.

Tra il 1553 e il 1555, Ignazio dettò al suo segretario, padre Gonçalves da Câmara, la storia della sua vita. Questa autobiografia, detta anche Racconto del pellegrino, è molto importante per la comprensione del suo cammino di ricerca vocazionale. Il testo venne pubblicato 150 anni dopo. È redatto in terza persona con la massima fedeltà da parte del segretario compositore.

Apostolato romano

Oltre al governo della Compagnia, Ignazio si dedicò a molte altre iniziative apostoliche. Predicò gli esercizi, sempre a singole persone; creò un centro di pietà e di rinnovamento a Santa Maria della Strada (ora il Gesù), a ridosso di Palazzo Venezia.

Cercò di porre rimedio alle piaghe sociali principali: a quelle delle prostitute con l'Opera di Santa Marta; delle fanciulle pericolanti, con il Conservatorio vicino alla chiesa di santa Caterina dei Funari. Fondò associazioni e opere per gli orfani (Santa Maria in Aquiro) e per le orfane (Santi Quattro Coronati). Visitava spesso i malati negli ospedali e soccorreva gli indigenti. Insegnò perfino il catechismo per le strade di Roma. Fondò il Collegio Germanico dell'Urbe.

Ignazio morì a Roma il 31 luglio 1556.

Culto

Si procedette alla beatificazione nel 1609 e quindi fu canonizzato il 12 marzo 1622.

Il 23 luglio 1637 la sua salma fu collocata in un'urna di bronzo dorato di Alessandro Algardi, nella Cappella a lui dedicata nella Chiesa del Gesù di Roma. Sopra la sua sepoltura è collocato il celebre gruppo scultoreo raffigurante:

La memoria del santo viene celebrata il 31 luglio, giorno della sua morte.

Arte

Sant'Ignazio di Loyola è il personaggio principale dell'opera Four Saints in Three Acts, composta da Virgil Thomson, con libretto di Gertrude Stein.

Compare inoltre in numerosissimi dipinti, oltre che in opere cinematografiche, tra cui ricordiamo il film State buoni, se potete (1983), in cui il Santo era interpretato dall'attore francese Philippe Leroy.

Predecessore: Preposito generale della Compagnia di Gesù Successore: Ihs-logo.svg
nessuno 1541-1556 Diego Laínez
1558 - 1565
I
II
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IV
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VI
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VIII
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con
con
nessuno {{{data}}} Diego Laínez
1558 - 1565
Bibliografia
  • Rosa Giorgi, Santi, col. "Dizionari dell'Arte", Mondadori Electa Editore, Milano 2002, pp. 204 - 207 ISBN 9788843596744
Voci correlate
Collegamenti esterni