Jean Gerson
Jean Gerson Presbitero | |
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al secolo Jean Charlier | |
Età alla morte | 65 anni |
Nascita | Gerson-lez-Barby (presso Rethel) 14 dicembre 1363 |
Morte | Lione 12 luglio 1429 |
Jean Gerson, al secolo Jean Charlier (Gerson-lez-Barby (presso Rethel), 14 dicembre 1363; † Lione, 12 luglio 1429) è stato un presbitero e scrittore francese.
Prende il nome con il quale è più conosciuto dal villaggio di Gerson-lez-Barby (presso Rethel) dove è nato. È stato un teologo e mistico, della corrente detta della Devotio moderna e poi Cancelliere dell'Università di Parigi. Vissuto tra la fine del '300 e gli inizi del '400 appartiene alla cultura teologica medievale ma già è attento al pensiero umanistico che inizia a muovere i suoi primi passi.
Biografia
La sua è una famiglia numerosa di modeste condizioni. Tranne una sorella che convolerà a nozze, gli altri dodici figli si consacreranno tutti al Signore.
Si forma al Collegio di Navarra e successivamente alla Sorbona, dove iniziavano i primi fermenti umanistici. Studia dal 1377 al 1392, anno del conseguimento del dottorato in teologia.
Gli studi teologici non lo distolgono dalla partecipazione viva alle problematiche del suo tempo, sia a livello dottrinale che in quello organizzativo e istituzionale.
Nel 1393 è nominato decano del capitolo di Saint Donatien di Bruges e gode del favore e della protezione di Filippo l'Ardito, duca di Borgogna.
Ad appena 32 anni diviene Cancelliere dell'Università di Parigi nell'aprile 1395, succedendo a Pietro d'Ailly, illustre teologo e grande esponente della cultura del tempo. I due condividevano la preoccupazione che la teologia non si perdesse in sottigliezze speculative (spinte fino al nominalismo) ma che essa fosse a servizio del Vangelo da diffondere al popolo.
Negli anni successivi Gerson soggiornò in diversi luoghi dell'area francofona e fiamminga, in particolare a Bruges e venne in contatto con il pensiero della Mistica Renana. Richiamato fortemente dalla vita contemplativa avanzò le dimissioni da qualsiasi carica, peraltro respinte dal Duca di Borgogna. Anzi, il carico degli impegni si fece più pesante soprattutto per causa dello Scisma d'Occidente e per le questioni interne alla politica francese che richiedevano la sua disponibilità.
Non poté rientrare a Parigi per l'aperta ostilità del nuovo Duca di Borgogna, Giovanni senza Paura, che Gerson aveva fatto condannare, prima dall'Università di Parigi e poi dal Concilio di Costanza per via della tesi della liceità del tirannicidio, propugnate da un protetto del Duca, un certo J. Petit.
Dal 1403 al 1408, a più riprese fu a capo di varie ambascerie universitarie sia presso il papa di Avignone, Benedetto XIII che presso il papa di Roma, Gregorio XII, nel tentativo di comporre lo scisma.
Partecipò al Concilio di Costanza (1415-1418) e quindi soggiornò in Baviera, presso l'abbazia di Melk, poi si stabilì dal fratello (anch'egli di nome Giovanni), monaco celestino, residente a Lione.
Si spense a Lione nel 1429 e venne sepolto nella cappella laterale della chiesa di San Lorenzo. I suoi resti vennero dispersi nel 1793, durante la Rivoluzione francese, quando la chiesa venne incendiata e demolita.
Produzione letteraria
La sua produzione letteraria, scritta sia in francese che in latino, è abbondante e di indole soprattutto mistico-spirituale. Si occupò anche di questioni di dogmatica e morale. Ebbe un culto speciale per san Giuseppe, lo sposo della Vergine Maria e padre putativo di Gesù. Compose anche dei trattati sulla Madre di Dio di cui propugnava l'Immacolata concezione sulla scia del pensiero teologico di Duns Scoto.
Bibliografia | |
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Voci correlate | |