Sant'Angela Merici
Sant'Angela Merici, T.O.R. Vergine · Fondatrice | |
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Santa | |
Fondatricedella Compagnia delle Dimesse di sant'Orsola | |
Anonimo pittore, Sant'Angela Merici in preghiera davanti al Crocifisso (XVII secolo), olio su tela | |
Età alla morte | 65 anni |
Nascita | Desenzano del Garda 21 marzo 1474 |
Morte | Brescia 27 gennaio 1540 |
Vestizione | 25 novembre 1535 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 1768, da Clemente XIII |
Canonizzazione | 24 maggio 1807, da Pio VII |
Ricorrenza | 27 gennaio |
Altre ricorrenze | In precedenza era ricordata il 31 maggio |
Attributi | Giglio |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 27 gennaio, n. 1:
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Sant'Angela Merici (Desenzano del Garda, 21 marzo 1474; † Brescia, 27 gennaio 1540) è stata una vergine e fondatrice italiana della Compagnia delle dimesse di sant'Orsola.
Biografia
Nacque da Giovanni, di piccola nobiltà bresciana decaduta e da Caterina dei Bianchi di Salò, a Desenzano del Garda, una piccola città sulla costa sud-ovest del Lago di Garda in Lombardia, in una casa ai piedi del Castello, nel territorio dell'allora Repubblica di Venezia. Dopo qualche tempo la famiglia si trasferì alle Grezze, nel retroterra del borgo.
Rimase orfana all'età di dieci anni e insieme con l'ultima sorella si trasferì a casa di suo zio nella vicina città di Salò[1].
Quando sua sorella morì improvvisamente senza aver ricevuto unzione degli infermi, la giovane Angela ne fu molto angosciata; divenne terziaria francescana e accrebbe enormemente le sue preghiere e mortificazioni per la pace dell'anima di sua sorella, di cui pregò Dio di rivelarne la condizione; si narra che fu consolata da una visione nella quale sua sorella era in compagnia degli angeli in Paradiso [1].
Quando lei aveva vent'anni suo zio morì e lei tornò alla casa paterna a Desenzano. Convinta che il maggior bisogno ai suoi tempi era dare una migliore istruzione nei rudimenti della religione cattolica alle giovani ragazze, trasformò la sua casa in una scuola dove, a intervalli stabiliti, riuniva quotidianamente delle bambine di Desenzano e insegnava loro il catechismo.
La vita della santa narra che un giorno, mentre era in estasi, ebbe una visione in cui le fu rivelato che doveva fondare un'associazione di vergini che dovevano dedicare le loro vite all'educazione religiosa delle giovani ragazze. Dopo aver fondato una scuola a Desenzano, fu invitata nella città vicina, Brescia, per fondarvi una scuola simile. Angela accettò felicemente l'invito e giunse a Brescia nel 1516.
Nel 1524, durante un pellegrinaggio in Terra Santa, divenne improvvisamente cieca mentre era sull'isola di Creta, ma continuò il suo viaggio sui luoghi santi e guarì al suo ritorno mentre stava pregando davanti a un crocifisso nello stesso posto dove era stata colpita dalla cecità poche settimane prima.
Nel Giubileo del 1525, si recò a Roma per ottenere l'indulgenza, papa Clemente VII che aveva sentito parlare di lei e del suo successo come insegnante religiosa di giovani ragazze, la invitò a restare a Roma; ma Angela, che scansava la pubblicità, ritornò a Brescia.
Il 25 novembre 1535, Angela scelse 28 vergini e pose le fondamenta dell'ordine delle Orsoline in una piccola casa vicino la Chiesa di Santa Afra a Brescia. La Regola della Compagnia di Sant'Orsola è approvata l'8 agosto 1536 da Lorenzo Muzio, Vicario Generale del Vescovo di Brescia cardinal Francesco Cornaro. Il 18 marzo 1537 Angela venne eletta "Superiora e Madre Generale" a vita. Alla fine del 1539 detta i Legati e i Ricordi quale testamento spirituale indirizzato alle Madri e Governatrici della Compagnia. Angela muore il 27 gennaio 1540, quando la Compagnia contava circa 150 figlie.
Il suo corpo venne sepolto nella chiesa di Santa Afra a Brescia. Fu beatificata nel 1768 da Clemente XIII e canonizzata nel 1807 da Pio VII.
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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