Apostolato del mare
L'Apostolato del Mare (la cui sigla è A.M.) è l'opera ufficiale della Chiesa cattolica per il servizio pastorale della gente di mare.
È nell'ambito del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. In Italia l'Apostolato del Mare, è un organismo costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana per assicurare l'assistenza religiosa ai migranti, italiani e stranieri.
Promuove nelle comunità cristiane atteggiamenti e opere di fraterna accoglienza nei riguardi dei migranti e degli itineranti; favorisce nella stessa comunità civile la comprensione e la valorizzazione della loro identità in un clima di convivenza pacifica e rispettosa dei diritti della persona umana.
L'Apostolato del Mare fa riferimento alla Fondazione Migrantes ed è diretto da Don Natale Ioculano, ex cappellano del porto di Gioia Tauro.
Storia
Già prima del 1900 esistevano diverse iniziative missionarie cattoliche per fornire assistenza spirituale, sociale e materiale agli equipaggi che facevano scalo nei principali porti europei e del Nord America.
In Francia, nel dicembre 1894, gli Agostiniani dell'Assunzione avevano fondato la "Società delle Opere del Mare", per fornire assistenza medica, materiale, morale e religiosa ai marittimi francesi e di altre nazionalità, soprattutto a quelli che praticavano la pesca d'altura al largo dell'Islanda, dell'arcipelago di Terranova, nelle Isole Faroe.
Alcuni anni più tardi, i membri della Società di San Vincenzo de'Paoli iniziarono la visita regolare a bordo delle navi, in numerosi porti del Regno Unito.
Fu nel porto di Glasgow che il rev. p.Egger, gesuita, fondò il primo ramo dell'Apostolato del Mare, sotto l'egida della Società dell'Apostolato della Preghiera. Nel corso dei primi otto anni di attività (1899-1907), furono ammessi a far parte dell'Apostolato del Mare oltre 200.000 marittimi.
Con la partenza di p. Daniel Shields, gesuita e uno degli animatori più zelanti, il lavoro andò diminuendo. Riprese successivamente con maggiore impulso al suo ritorno dal Sudafrica nel 1920.
Agli inizi degli anni '20, venne ufficialmente approvata l'attività dell'Apostolato del Mare internazionale, così come oggi si conosce. Fin da subito ebbe un carattere volutamente internazionale e multietnico.
Arthur Gannon e Peter Anson, presentarono alla Santa Sede domanda di approvazione ufficiale delle Costituzioni per la fondazione dell'Apostolato del Mare. Una lettera del Cardinale Pietro Gasparri, Segretario di Stato, del 22 aprile 1922, trasmetteva l'"approvazione e l'incoraggiamento" del Santo Padre, papa Pio XI con le seguenti parole:
« | con la certezza che una così nobile impresa, abilmente assecondata dallo zelo di anime sacerdotali, tanto secolari che regolari, si estenderà sempre più lungo le coste dei due emisferi... » |
Queste parole si rivelarono davvero profetiche poiché, nel giro di qualche anno, quello che era nato come un movimento di laici volontari molto zelanti, era diventato un'organizzazione mondiale finalizzata alla cura dei marittimi di tutto il mondo.
Oggi l'Apostolato del mare è alle dirette dipendenze della CEI. Nel marzo 2012, infatti, la CEI stessa creò il Nuovo Apostolato del mare il cui Vescovo promotore fu l'arcivescovo di Sorrento Castellammare di Stabia Mons. Francesco Alfano, ed il cui direttore nazionale è Don Natale Ioculano ex cappellano del porto di Gioia Tauro.
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