Santa Francesca Saverio Cabrini
Santa Francesca Saverio Cabrini, M.S.C. Religiosa | |
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Santa | |
Età alla morte | 67 anni |
Nascita | Sant'Angelo Lodigiano 15 luglio 1850 |
Morte | Chicago 22 dicembre 1917 |
Professione religiosa | 1874 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 13 novembre 1938, da Pio XI |
Canonizzazione | 7 luglio 1946, da Pio XII |
Ricorrenza | 22 dicembre |
Altre ricorrenze | il 13 novembre nel Rito Ambrosiano |
Patrona di | emigranti |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
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Nel Martirologio Romano, 22 dicembre, n. 7 (Il 13 novembre nel Rito Ambrosiano):
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Santa Francesca Saverio Cabrini (Sant'Angelo Lodigiano, 15 luglio 1850; † Chicago, 22 dicembre 1917) è stata una religiosa, missionaria e fondatrice italiana della congregazione delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù.
Biografia
La vocazione e la fondazione delle Missionarie del Sacro Cuore
Decimogenita di Agostino Cabrini e Stella Oldini, nacque in una famiglia di grande devozione cristiana.
Nel 1868 ottenne il diploma di maestra elementare e tornò nel paese natale; compì la sua prima esperienza di insegnamento elementare a Castiraga Vidardo, dove conobbe don Antonio Serrati, il futuro prevosto di Codogno, che avrebbe dato una svolta alla vita di Francesca.
Tra il 1870 e il 1872 conobbe gli anni più difficili della sua gioventù: il padre e la madre morirono a poca distanza l'uno dall'altra, lei stessa si ammalò di vaiolo, malattia che la segnò profondamente nel fisico. Francesca decise di consacrarsi alla sua vita religiosa ma per la sua salute cagionevole non venne accettata in convento.
Svolta decisiva nella sua vita fu l'ingresso nella "Casa della Provvidenza" di Codogno dove, tra tribolazioni e difficoltà, consolidò il proprio ardore missionario e il proposito di consacrarsi totalmente al Signore. Lì ricevette l'abito religioso e più tardi volle aggiungere al proprio nome quello di Saverio, in memoria del grande missionario gesuita patrono delle missioni. Con l'aiuto del vescovo di Lodi, monsignor Domenico Maria Gelmini, fondò con sette consorelle, in un antico convento francescano della città, la congregazione delle Salesiane Missionarie del Sacro Cuore, che ottenne l'approvazione diocesana nel 1881.
Alle religiose madre Cabrini chiedeva l'obbedienza evangelica, la mortificazione, la rinuncia, la vigilanza del cuore, il silenzio interiore, virtù necessarie per confermare la propria esistenza a Cristo e per coltivare e vivere l'anelito missionario.
Molte furono le vocazioni e rapida fu l'espansione dell'Istituto in Lombardia e in seguito anche a Roma. L'approvazione pontificia delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù avvenne il 12 marzo 1888.
Missionaria in Occidente
Sono note le parole "Non all'Oriente, ma all'Occidente" rivolte da papa Leone XIII alla fondatrice, inizialmente desiderosa di partire per la Cina; parole che diedero nuova direzione al suo zelo missionario.
Nel 1889 raggiunse New York e nella metropoli americana incontrò l'arcivescovo Michael Corrigan che le permise di aprire un orfanatrofio per bambini immigrati italiani in West Park, oggi conosciuto appunto come "Casa di Santa Cabrini". Nel 1890, dopo pochi mesi, madre Cabrini fondò a due ore di auto da New York un noviziato, trasferendovi anche l'orfanotrofio.
Nel 1891 madre Francesca arrivò in Nicaragua, invitata da Elena Arellaro, nobile e pia signora e accettò la donazione di una sua casa per fondarvi un collegio religioso.
Il 17 ottobre 1892 aprì a New York il Columbus Hospital; in seguito si spostò a Panama e a Buenos Aires per aprirvi nuovi istituti. Barcellona, Parigi, Londra, Chicago, Scranton (Pennsylvania), Newark (New Jersey), Madrid, Bilbao, Rosario (Argentina), Liverpool: tutte queste città, accomunate da una forte immigrazione italiana, avrebbero visto negli anni la presenza di madre Francesca Cabrini e la nascita di scuole e istituti. Nel 1902 fu invitata dal vescovo di Denver a fondare in quella città del Colorado una missione fra i nostri emigrati.
Dopo aver aperto altri orfanotrofi e ospedali a New York e a Chicago, la missionaria italiana si spostò a Seattle, sulle rive del Pacifico, per fondarvi un nuovo orfanatrofio; poi si spostò nuovamente a Rio de Janeiro, nel 1909.
Francesca, nonostante la sua fragile salute fu una viaggiatrice infaticabile: nella sua vita compì ventotto traversate atlantiche e il valico delle Ande per raggiungere Buenos Aires da Panama.
Francesca Cabrini valorizzò la religiosità femminile in modo moderno, adatto ai tempi in cui visse, rispondendo alle problematiche che il fenomeno migratorio comporta. Per le sue iniziative è ritenuta uno dei riferimenti del moderno servizio sociale. Vide nei principi della democrazia americana una via di integrazione e di avanzamento sociale per gli emigrati italiani; promosse l'emancipazione delle capacità di iniziativa femminile; visse la sua devozione al Sacro Cuore interpretando il concetto di riparazione alle "offese fatte a Gesù" come motivo di impegno nelle opere caritatevoli.
Minata nella salute, suor Francesca tornò per l'ultima volta in Europa nel 1912 da cittadina americana (aveva ottenuto la cittadinanza nel 1909). Ultima tappa del suo peregrinare apostolico fu il Columbus Hospital di Chicago dove morì il 22 dicembre 1917, a 67 anni di età: lasciava in eredità 67 fondazioni tra l'Europa e l'America e circa 1.300 suore missionarie.
Nel 1926 sei suore cabriniane raggiunsero la lontana Cina e nel 1927 fondarono la prima missione, realizzando il sogno originario di madre Cabrini.
Culto
Fu dapprima sepolta nel West Park-New York. Nel 1931 il corpo fu riesumato e posto in una cassa di vetro nell'altare del "Saint Francesca Cabrini Reliquario" di Fort Washington, a nord di Manhattan. La strada che conduce al reliquario fu ribattezzata, in suo onore, "Cabrini Boulevard".
Nel 1938 fu proclamata beata, nel 1946 santa (la prima santa americana della Chiesa cattolica), nel 1950 patrona degli emigranti. La festa liturgica ricorre il 22 dicembre, giorno della sua morte.
Opere
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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