Araldica ecclesiastica

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L'araldica ecclesiastica è una specifica branca dell'araldica che si occupa degli stemmi appartenenti alla Chiesa cattolica. Tali stemmi presentano, oltre a uno scudo personale, numerosi e costanti ornamenti connessi ad una singola dignità ecclesiastica.

Distinzioni di dignità

Le distinzioni di dignità sono costituite da alcuni ornamenti araldici, collocati all'esterno dello scudo e connessi alla carica o alla posizione ricoperta.

Le distinzioni possono avere rispetto allo scudo diverse posizioni:

  • sopra lo scudo;
  • ai lati dello scudo;
  • intorno allo scudo;
  • in palo, cioè in posizione verticale, dietro lo scudo.
  • accollanti lo scudo, ossia che sporgono dietro di questo.

Ornamenti araldici

Gli oggetti ornamentali che consentono all'araldica di costruire le distinzioni delle singole dignità sono costituite da: tiare, chiavi, croci, cappelli, fiocchi, ecc.

Esaminiamo di seguito i più importanti:

  • Chiavi decussate: una d’oro a destra e un’altra d'argento a sinistra, con le impugnature rivolte verso il basso, spesso legate da un nastro rosso. Si pongono dietro o sopra lo scudo papale. Le chiavi, nell'araldica ecclesiastica, compaiono nel XIII secolo, ma solo in quello successivo, saranno poste in decusse. Nella simbologia araldica la chiave d'oro, allude al potere del pontefice di sciogliere e legare le cose ultraterrene; la seconda d'argento, simboleggia l'autorità spirituale del papato sulla terra.
  • Corone: attualmente non sono più utilizzate, ma nel passato indicavano le sedi ecclesiastiche detentrici di un titolo nobiliare o ai capitoli canonicali che possedevano il titolo di conte o barone per i loro membri.
  • Croce: posta in palo dietro lo scudo, può essere semplice ovvero ad una traversa per i vescovi o doppia a due traverse per i cardinali, i patriarchi ed arcivescovi. La croce che figura in palo dietro allo scudo ecclesiastico, ricorda la croce astile ad una traversa, che già dal V secolo, precedeva il Papa e successivamente anche i suoi legati. Nel 1215, il papa Innocenzo III conferì il privilegio di farsi precedere dalla croce astile, anche ai patriarchi, ma solo in assenza del papa o di un ambasciatore pontificio; Clemente V (1305 - 1314) estese tale prerogativa anche agli arcivescovi. I vescovi, invece, non ottennero mai l’autorizzazione di farsi precedere dalla croce astile, ma, nel tempo, posero la croce semplice, o ad una sola traversa, come ornamento araldico, accollata dietro il loro scudo.
  • Croce di Malta: bianca ad otto punte, può essere posta con il nastro dietro all’estremità inferiore dello scudo. Il Gran Maestro la inquarta nel proprio scudo.
  • Mazza priorale: usata negli stemmi dei prevosti, priori, maestri di coro e dei primi cantori. É usato dai religiosi che non hanno diritto ad altri ornamenti, come le badesse, a cui è unito il rosario. Consiste di un pastorale, dritto d’argento, che alla sommità termina con un pomo, un fiordaliso o una chiesa.
  • Rosario: circonda lo scudo dei religiosi che non hanno diritto ad altri ornamenti, spesso viene rafigurato unitamente alla mazza priorale. Se termina con una piccola croce melitense indica i religiosi cavalieri professi del Sovrano Militare Ordine di Malta di San Giovanni di Gerusalemme. Viene usato anche dalle religiose e se unito ad un pastorale indica le abbadesse.
  • Spada temporale: non più usata. Si poneva dietro lo scudo ed indicava il potere di condannare alla pena capitale.

Tiara

La tiara o triregno è l'ornamento araldico ad uso esclusivo del Papa, che sormonta il relativo stemma. La triplice corona a cupola rappresenta la reggenza papale sulla Chiesa universale.

  • Pontefice: tiara posta al di sopra dello scudo; due chiavi, una d'oro e una d'argento, accollate in decusse allo scudo e legate fra di loro di rosso.

Cappello ecclesiastico

Il cappello ecclesiastico, detto galero, è l'elemento caratterizzante, posto sulla sommità ornamento dello scudo, più che come figura presente nello stemma. È un cappello da pellegrino con la tesa molto lunga e due cordoni laterali che terminano con una serie di fiocchi. Il galero è utilizzato come elemento identificativo della gerarchia ecclesiastica e consente l'immediato riconoscimento del grado del titolare dello stemma grazie al colore e al numero delle nappe o fiocchi.[1]

Il colore del galero identifica l'ordine gerarchico di appartenenza:

  • rosso per i cardinali;
  • verde per gli arcivescovi, i vescovi e i patriarchi;
  • paonazzo per i monsignori;
  • nero per i presbiteri.

Cardinali

  • Cardinale: cappello rosso con due cordoni laterali, discendenti da questo, con trenta fiocchi dello stesso colore, quindici per lato, su cinque file: 1 - 2 - 3 - 4 - 5. I cardinali a seconda della dignità prelatizia: vescovile, arcivescovile o patriarcale, accollano lo scudo ad una croce trifogliata, posta in palo, semplice o doppia a seconda del loro rango.
  • Cardinale Camerlengo di Santa Romana Chiesa: in periodo di "sede vacante", cima il suo cappello con il gonfalone pontificio, accollato da due chiavi, una d'oro e una d'argento.

Patriarchi e Arcivescovi

  • Patriarca e Primate: cappello verde, ornato di nastro dello stesso colore e di fili d'oro, con i cordoni e i fiocchi verdi, nello stesso numero e con la stessa disposizione che per i cardinali; lo scudo è accollato da una una croce doppia trifogliata, posta in palo.
  • Arcivescovo: cappello verde con cordoni e fiocchi dello stesso colore , in numero di venti, dieci per parte, su quattro file, disposti: 1 - 2 - 3 - 4; lo scudo è accollato da una croce doppia trifogliata, posta in palo.

Vescovi e Abati mitrati

  • Vescovo: cappello verde con cordoni e fiocchi dello stesso colore, in numero di dodici, sei per parte, in tre file, disposti: 1 - 2 - 3; lo scudo è, inoltre, accollato da una croce semplice trifogliata.
  • Abate mitrato: cappello verde con cordoni e fiocchi del medesimo colore, nello stesso numero e con la stessa disposizione in uso per i vescovi; lo scudo è accollato da un pastorale ornato dal sudario, posto in palo.

Monsignori

  • Prelato di Fiocchetto (oggi abolito): cappello paonazzo, con cordoni rossi e fiocchi dello stesso colore, in numero di venti, dieci per parte, su quattro ordini, disposti in questa successione: 1 - 2 - 3 - 4.
  • Protonotario apostolico: cappello paonazzo, con cordoni rossi e fiocchi del medesimo colore, in numero di dodici, sei per parte, in tre ordini, disposti: 1 - 2 - 3.
  • Prelato d'onore di Sua Santità: cappello paonazzo, con cordoni e fiocchi del medesimo colore, nello stesso numero e disposizione che per il Protonotario apostolico.
  • Cappellano di Sua Santità: cappello nero con cordoni e fiocchi paonazzi, in numero di dodici, sei per parte, in tre ordini, disposti: 1 - 2 - 3.

Presbiteri regolari e secolari

Note
  1. Secondo l'art. 39 del Regolamento tecnico araldico della Consulta araldica del Regno d’Italia, approvato con R.D. n. 234 del 13 aprile 1905, confermato nell’art. 92 del Regolamento per la Consulta araldica del Regno d’Italia, approvato con R.D. n. 652 del 7 giugno 1943.
Bibliografia
  • Lorenzo Caratti di Valfrei, Araldica, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1998, pp. 89 - 91
Voci correlate