Beata Maria Carità dello Spirito Santo
Beata Maria Carità dello Spirito Santo Brader, F.M.I. Religiosa | |
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al secolo Maria Josefa Karolina | |
Beata | |
Età alla morte | 82 anni |
Nascita | Kaltbrunn 15 agosto 1860 |
Morte | Pasto 27 febbraio 1943 |
Vestizione | 1881 |
Professione religiosa | 22 agosto 1882 |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 27 febbraio |
Nel Martirologio Romano, 27 febbraio, n. 13:
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Beata Maria Carità dello Spirito Santo Brader, al secolo Maria Josefa Karolina (Kaltbrunn, 15 agosto 1860; † Pasto, 27 febbraio 1943) è stata una religiosa, missionaria e fondatrice svizzera delle Suore Francescane di Maria Immacolata.
Biografia
Nacque, il 14 agosto 1860, a Kaltbrunn diocesi di San Gallo in Svizzera, primogenita di Giuseppe Sebastiano Brader e Maria Carolina Zahner, agricoltori. Al battesimo, il giorno seguente, ricevette il nome di Maria Giuseppa Carolina. Nel 1863 il padre emigrò negli Stati Uniti, dove morì. La madre si prese cura dell'educazione e della formazione di Maria, dotata di un'intelligenza fuori dal comune. Nella scuola di Kaltbrunn fece, con grande profitto, gli studi primari ricevendo, il 9 agosto 1871, la Cresima.
Nel 1875 iniziò gli studi medi come interna nell'istituto di Maria Hilf di Altstätten, diretto dalle religiose cappuccine. Per proseguire gli studi, nel 1877, la madre la mandò dalle benedettine di Samen, poi a Friburgo e in Francia, affinché perfezionasse le sue conoscenze e imparasse il francese. Conseguito il diploma per l'insegnamento nelle scuole superiori, il 1º ottobre 1880 entrò come postulante nel convento delle cappuccine di Altstätten e, il 1º marzo 1881, vestì l'abito religioso come novizia, assumendo il nome di Maria Carità dello Spirito Santo. Nel noviziato ebbe come maestra la santa Maria Bernarda Bütler. Il 22 agosto dell'anno seguente emise i voti religiosi. Grazie alla sua preparazione pedagogica fu destinata all'insegnamento nel collegio annesso al monastero.
Con la possibilità che le religiose di clausura potessero lasciare il monastero e collaborare all'estensione del Regno di Dio, molti vescovi missionari, in quel periodo richiesero la collaborazione di queste religiose. Monsignor Pietro Schumacher, Vescovo di Portoviejo in Ecuador, scrisse una lettera alle religiose di Maria Hilf, chiedendo volontarie per le missioni nella sua diocesi.
Le religiose risposero con entusiasmo a questo invito. Una delle più entusiaste ad andare in missione fu Madre Carità Brader. La santa Maria Bernarda Bütler, superiora del convento, che avrebbe guidato il gruppo delle sei missionarie, la scelse tra le volontarie dicendo:
« | Alla fondazione missionaria va Madre Carità, generosa in sommo grado, che non retrocede dinanzi a nessun sacrificio e con il suo straordinario saper fare e la sua pedagogia potrà dare alla missione grandi servizi » |
Il 19 giugno 1888, Madre Carità e le sue compagne partirono dal convento svizzero e giunsero in Ecuador l'8 agosto seguente a Chone, primo campo di lavoro. Già il 30 novembre seguente veniva inaugurato il convento di Santa Clara. Nel febbraio 1889 fu inviata a Portoviejo per preparare la sede della casa madre. Nel 1890 fu fondata una casa a Santana e nel 1891 un'altra a Canoa. Nel dicembre 1891 madre Carità ripartì in Svizzera per cercare collaboratrici.
Ad Altstätten riuscì a radunare un gruppo di nove novizie con le quali, nell'ottobre 1892, ritornò in Ecuador, fermandosi per quattro settimane negli USA tentando, su incarico di Madre Bernarda, di aprire una casa. Giunta a Chone, il 10 gennaio 1893, venne destinata alla fondazione in Túquerres, Colombia. Lasciò Chone il 10 marzo seguente e attraversò le Ande insieme a sei compagne, giungendo a Túquerres il 31 marzo, dove furono accolte dal vescovo di Pasto. Il 15 agosto le prime novizie emisero la professione religiosa e il 1º settembre venne inaugurato 1'Istituto Nuestra Señora del Perpetuo Socorro, una scuola che divenne la culla della nuova fondazione. Il 6 settembre il vescovo nominò Madre Carità superiora della comunità con diritto diocesano.
Terminato il primo anno scolastico, il 12 luglio 1894, tornò in Europa, in cerca di collaboratrici e di sovvenzioni. Una volta rientrata, il suo zelo non conobbe riposo. La preoccupavano soprattutto i più poveri, gli emarginati, coloro che ancora non conoscevano il vangelo. Intanto, il 28 agosto 1895, il vescovo di Portoviejo, Pietro Schumacher, padre spirituale di Madre Carità già dal tempo del suo soggiorno in Ecuador, perseguitato da gruppi radicali ecuadoregni, si vide obbligato a varcare il confine e trovò rifugio nel convento di Túquerres per sei mesi.
Mons. Schumacher e Madre Carità erano due anime che si capivano, si consolavano e si spronavano reciprocamente. Il vescovo contraccambiò l'ospitalità servendo la comunità come cappellano provvisorio, guidando ritiri ed esercizi, assistendo coi suoi consigli e la sua influenza e mettendo a sua disposizione i servizi del gruppo di sacerdoti svizzeri e tedeschi che aveva portato con se in Ecuador e che lo avevano seguito in Colombia. Uno di essi, il tedesco Reinaldo Herbrand, sarebbe stato per trent'anni dal 1895 al 1925, il cappellano della comunità e al contempo geometra, maestro di cappella, consigliere pedagogico, collaboratore nella redazione delle Costituzioni e promotore dello sviluppo dell'Istituto. Si potrebbe persino considerarlo cofondatore della congregazione.
Il 21 dicembre 1895 giunse la lettera di Madre Bernarda Bütler da Cartagena in Ecuador che segnò formalmente la separazione della comunità di Madre Carità dalle Suore Francescane di Maria Ausiliatrice. Sorse cosi in questa data la Congregazione delle Suore Francescane di Maria Immacolata.
La Congregazione si basò all'inizio su giovani provenienti dalla Svizzera che, guidate dal loro zelo missionario, seguivano l'esempio di Madre Carità. A quelle si unirono subito le vocazioni autoctone, soprattutto della Colombia, che crebbero le fila della nascente Congregazione e si estesero in vari Paesi. Il 6 settembre 1896 si tenne il primo capitolo presieduto dal santo vescovo Ezechiele Moreno y Diaz, che considerò madre Carità una benedizione celeste per la sua diocesi. Eletta superiora, indirizzò il suo apostolato principalmente verso l'educazione, soprattutto negli ambienti poveri ed emarginati.
Nell'ambito della comunità seppe amalgamare molto bene la contemplazione e l'azione, esortando le sue figlie a una preparazione accademica efficiente, dicendo loro però:
« | Non dimenticate che quanta più istruzione e competenza possiede l'educatrice, tanto più potrà fare in favore della Santa religione a gloria di Dio, soprattutto quando la virtù è l'avanguardia del sapere. Quanto più intensa e visibile è l'attività esterna, tanto più profonda e fervorosa deve essere la vita interiore » |
Le fondazioni si susseguirono ovunque la necessità lo richiedeva. Quando si trattava di colmare una necessità o di seminare il seme della Buona Novella, non esistevano per lei frontiere né alcun ostacolo, anche grazie alla benevolenza del vescovo. Egli si preoccupò che alla comunità non mancasse mai il servizio spirituale, favorì la diffusione della congregazione nella diocesi, approvando le fondazioni di Ipiales nel 1897 e Pupiales nel 1904. Il 29 aprile 1905 venne aperto il Liceo de la Mercede a Pasto, divenuta casa madre.
Anima eucaristica, per eccellenza, trovò in Gesù Sacramentato i valori spirituali fondamentali. Condotta dall'amore a Gesù Eucaristia, mise tutto il suo impegno nell'ottenere il privilegio dell'Adorazione Perpetua diurna e notturna, che lasciò come il patrimonio più stimato alla sua comunità. Amante della vita interiore, visse continuamente alla presenza di Dio. Egli lo vuole fu il programma della sua vita, nella quale non mancavano le sofferenze. La più grave fu vedere le sue giovani figlie cadere sotto l'epidemia di tifo e di colera che colpì il sud della Colombia alla fine del XIX secolo. In pochi giorni morirono sette giovani, che non avevano ancora compiuto i trent'anni. Non fu minore il coraggio quando chiuse i propri collegi per accogliere, durante la guerra dei mille giorni, i soldati feriti di entrambi i fronti.
Come Superiora Generale fu la guida spirituale della sua Congregazione dal 1893 al 1919 e dal 1928 al 1940. Nel 1933 ebbe la gioia di ricevere l'approvazione pontificia della sua Congregazione. Ad 82 anni, presentendo la sua morte, esortava le sue figlie:
« | Me ne vado; non lasciate le buone opere che ha nelle mani la Congregazione, l'elemosina e la molta carità verso i poveri, grandissima carità tra le suore, l'adesione ai vescovi e ai sacerdoti » |
Il 27 febbraio 1943, senza sospettare che quello fosse l'ultimo giorno della sua vita, disse all'infermiera: Gesù, muoio, furono le ultime parole con le quali consegnò la sua anima al Signore.
I funerali ebbero luogo, il 2 marzo 1943, alla presenza delle autorità ecclesiastiche e civili e di una moltitudine di fedeli, che affermavano: È morta una santa.
I suoi resti mortali riposano nel Santuario Eucaristico Maridáz, Hermanas Franciscanas de Maria Immaculada, Calle 18 No. 32A-01, San Juan de Pasto-Nariño, Colombia, S.A.
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