Beata Maria Maddalena dell'Incarnazione

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Beata Maria Maddalena dell'Incarnazione Sordini, A.P.S.S.
Religiosa
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al secolo Caterina Maria Francesca Antonia
battezzata
Beata
Fondatrice dell'Ordine
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 54 anni
Nascita Porto Santo Stefano
16 aprile 1770
Morte Roma
29 novembre 1824
Sepoltura
Appartenenza
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Professione religiosa 1789
Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
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Scomunicato da
Riammesso da da
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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pontificato
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerata da Chiesa cattolica
Venerabile il 24 aprile 2001, da Giovanni Paolo II
Beatificazione 3 maggio 2008, da Benedetto XVI
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 29 novembre
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrona di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
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Collegamenti esterni
Scheda nel sito della diocesi o congregazione
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Beata Maria Maddalena dell'Incarnazione Sordini, al secolo Caterina Maria Francesca Antonia (Porto Santo Stefano, 16 aprile 1770; † Roma, 29 novembre 1824) è stata una religiosa e fondatrice italiana delle monache Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento.

Biografia

Caterina, figlia di Lorenzo Sordini e Teresa Moizzo, quarta di nove figli, entrò, all'età di sedici anni, nel monastero dei Santi Filippo e Giacomo in Ischia di Castro (Viterbo) delle Terziarie Francescane. Fu diretta spiritualmente nei primi anni dai passionisti del vicino ritiro della Presentazione al Monte Argentario. L'ingresso fu alquanto tempestoso visto che Caterina aveva appena rifiutato la proposta di matrimonio del padrone di bastimenti di Sorrento, tale Alfonso Capece e perché rimase in convento durante una visita allo stesso, senza che il padre che l'accompagnava sapesse della sua decisione. A 19 anni emise i voti e assunse il nome di Maria Maddalena dell'Incarnazione.

Nell'aprile 1802, a soli 32 anni, venne eletta badessa del convento. Si impegnò nel rafforzare la vita di povertà e di penitenza del convento. Nel 1803 fece visita al convento il sovrano Carlo Emanuele IV di Savoia, re di Sardegna, che volle parlare con la badessa. Il colloquio durò circa due ore. Episodi come questo, insieme ad alcuni fenomeni mistici straordinari, diffusero la fama di Maria Maddalena in tutto il circondario. Nel frattempo, sotto la guida spirituale di don Giovanni Antonio Baldeschi, andò maturando la fondazione di una comunità religiosa monastica che si dedicasse unicamente all'adorazione del Santissimo Sacramento. Con l'autorizzazione di monsignor Florido Pierleoni, (1742-1829) vescovo di Acquapendente, iniziò a redigere la regola del nuovo Istituto religioso.

Nel 1807 lasciò il convento di Ischia di Castro e si recò a Roma, dove, con il consenso di papa Pio VII, diede vita al primo convento di Adoratrici, in un ex monastero carmelitano presso le Quattro Fontane. L'anno seguente il cardinale Giulio Maria della Somaglia, Prefetto della Congregazione dei Riti, sottoscrisse il Decreto di approvazione delle Regole. Lo stesso anno, però, i francesi occuparono Roma e sciolsero le comunità religiose, compresa quella delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento. Maria Maddalena fu costretta a riparare in Toscana, dalla quale, però, ritornò a Roma con un gruppo di nuove compagne nel 1814, stabilendosi nella Chiesa dei Santi Gioacchino e Anna al Quirinale. Nel 1817 venne approvato, sotto la supervisione dello stesso pontefice, l'abito delle monache (tonaca bianca, velo nero e scapolare rosso con un ostensorio bianco ricamato sul petto).

Papa Pio VII approvò definitivamente il nuovo istituto nel febbraio 1818. Sei anni dopo, nel 1824, Maria Maddalena dell'Incarnazione moriva.

Culto

Le sue spoglie furono tumulate nella chiesa di Sant'Anna, successivamente traslate più volte per i trasferimenti delle adoratrici in altre località di Roma. Dal 1968 si trovano nella Chiesa del Monastero delle Adoratrici in Roma - Via del Casaletto, 268 [1], dal 28 gennaio 2004 poste nell'ara a lei dedicata.

Bibliografia
  • Tito Paolo Zecca, Maria Maddalena Sordini e il mistero eucaristico, in La sapienza della croce, 19 (2004), pp. 447-454 (con bibliografia sulla beata Sordini).
Voci correlate
Collegamenti esterni