Beata Maria dell'Incarnazione (Barbe Acarie Avrillot)
Beata Maria dell'Incarnazione, O.C. Religiosa | |
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al secolo Barbe Acarie Avrillot | |
Beata | |
Età alla morte | 52 anni |
Nascita | Parigi 1º febbraio 1566 |
Morte | Pontoise 18 aprile 1618 |
Vestizione | 7 aprile 1613 |
Professione religiosa | 8 aprile 1615 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 5 giugno 1791, da Pio VI |
Ricorrenza | 18 aprile |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 18 aprile, n. 14:
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Beata Maria dell'Incarnazione, al secolo Barbe Acarie Avrillot (Parigi, 1º febbraio 1566; † Pontoise, 18 aprile 1618) è stata una madre di famiglia, religiosa e fondatrice francese, ha introdotto in Francia l'Ordine delle Carmelitane scalze. Beatificata nel 1791 è considerata la patrona delle famiglie parigine.
Biografia
La giovinezza
Barbe nacque il 1º febbraio 1566, da Nicolas Avrillot, signore di Champlatreux, Maestro dei Conti della Camera di Parigi, cavaliere della Regina di Navarra e da Maria Lhuillier. In seguito a un voto fatto dalla madre, Barbe fu vestita in bianco con una cuffia bianca fino all'età di sette anni; fu poi affidata a sua zia Isabelle Lhuillier, clarissa a Nostra Signora di Longchamp, dove apprese a leggere, a cantare, a dire il Rosario, sotto la direzione della maestra suor Jeanne di Mailly. Rientrata in famiglia verso i 14 anni non le fu concesso di scegliere la vita religiosa e quindi a 16 anni fu data in sposa al visconte di Villemor, Pietro Acarie, signore di Montbrost e di Roncenay uomo di intemerati costumi.
Matrimonio
I coniugi vissero a Parigi, nel Marais, sei figli nacquero da questa unione: Nicolas (22 marzo 1584); Maria, (inizio di luglio 1585); Pierre (marzo 1587): Jean, (6 febbraio 1589); Marguerite (6 marzo 1590); e Geneviève (1592). Barbe s'occupò della loro educazione, aiutata dalla domestica Andrée Levoix, conosciuta a Longchamp. Contemporaneamente Palazzo Acarie riunì la giovinezza dorata di Parigi. Ma, verso 1587, Barbe lesse il pensiero seguente: È troppo avaro colui al quale Dio non basta. La sua vita cambiò radicalmente. Dio le bastò e passò il resto dei suoi giorni nel cammino verso di Lui, con due principi di base: Quando si dà il proprio tempo a Dio, se ne trova per tutto il resto; lo spirito di Dio non è per niente ozioso. Le persone che non vogliono far nulla sono più carnali che spirituali.
Si dedicò così all'aiuto del prossimo. Tutti i giorni si recò all'ospedale di Saint Gervais con sua suocera ad alleviare le pene dei feriti della battaglia di Senlis del 1589; anche durante l'assedio di Parigi, dal maggio all'agosto 1590, passò giornate intere all'Hôtel-Dieu e in più distribuì agli affamati il pane di casa, togliendolo dalla sua propria bocca. In questo periodo Dio le avrebbe concesso le estasi, la prima fu nella chiesa San Gervais tra il 22 luglio e l'11 novembre 1590, pensò di "morire di dolcezza". Oltre all'attività sociale e mistica, Barbe si preoccupò sempre della sua famiglia, sorretta in questo dai vari direttori spirituali: il cappuccino Benoît de Canfield, il certosino Beaucousin e Gallemant.
La povertà e le difficoltà familiari
Fu figlia devota della Chiesa e partecipò all'azione di contrasto contro il protestantesimo che cercava di estendersi in Francia. Dio la favorì con grazie mistiche straordinarie ma anche mandandole prove esteriori e interiori. Il re Enrico IV esiliò il marito da Parigi, dopo la disfatta della Lega cui apparteneva, le ingratitudini ferirono il suo cuore, ma ella combatté affinché suo marito fosse riabilitato, la lotta durò quattro anni, alla fine dei quali la famiglia si ricompose e le proprietà restituite.
Nel 1596, di ritorno da una visita al marito, fu disarcionata dal cavallo. Il femore si ruppe in tre punti; lo specialista Bailleul che là curò, dimenticò di rimettere a posto un piccolo osso che le causò per il resto dei suoi giorni grandi dolori e debolezza. L'anno dopo, nel rendere visita al figlio Nicolas al Collegio di Calvy, cadde dalle scale, si ruppe di nuovo la coscia e fu costretta a letto per tre mesi. Nel 1598, infine, cadde sui gradini della chiesa d'Ivry; fu trasportata a Parigi su una barella e da qui in poi fu costretta a servirsi delle stampelle per camminare.
L'attività sociale e i progetti
Da questo periodo Madame Acarie dispiegò una grandissima attività sociale in favore delle prostitute. I più grandi religiosi e le persone più eminenti in santità e vita spirituale vennero a consultarla sebbene fosse una laica. Intervenne in vari modi anche nella Riforma di numerosi monasteri: Saint-Etienne di Soissons, Le Figlie di Dio a Parigi e a Fontevrault, Foissy, Nostra Signora aux Nonnains e Nostra Signora des Pres vicino a Troyes, Nostra Signora dell'Umiltà a Longchamp, Le Figlie di San-Luigi che tenevano l'Hôtel-Dieu a Pontoise, Montmartre, Montivilliers, vicino ad Havre.
Nell'autunno 1601, conobbe i libri di Santa Teresa d'Avila, riformatrice del Carmelo in Spagna. Tempo dopo la beata Teresa le apparve visibilmente mentre pregava e l'avvertì che la volontà di Dio stava in questi termini:
« | Come io ho arricchito la Spagna di questo Ordine molto celebre, così a te che restauri la pietà in Francia, do l'incarico di fare beneficiare questo paese dello stesso dono » |
pochi mesi dopo, Teresa d'Avila le apparve di nuovo, promettendole la realizzazione del progetto.
Cinque sacerdoti amici (Gallemant, Bretigny, Duval, Beaucousin e il cugino Pierre de Bérulle) si riunirono assieme a San Francesco di Sales e a Barbe e, su insistenza degli ultimi due, decisero l'introduzione del Carmelo in Francia con tre superiori francesi: Duval, Gallemant e Berulle. Fu stabilito che il primo monastero fosse impiantato a Parigi, con delle madri spagnole e di chiedere alla Santa Sede che i voti pronunciati dalle carmelitane fossero gli stessi di Spagna e d'Italia. A partire dal luglio 1602, il Cancelliere Michel di Marillac apportò il suo aiuto prezioso. Qualche mese dopo giovani persone avide di rinnovo spirituale approdarono al palazzo di rue des Juif e si posero sotto la direzione di Madame Acarie; alla fine formarono con Andrée Levoix la Congregazione Santa Genoveffa. In viaggio a Saint-Nicolas di Port, vicino a Nancy, Barbe disse di avere avuto una terza visione sul suo futuro da carmelitana:
« | Dio mi fece vedere che voleva che io fossi religiosa in questo Ordine e suora laica. Anche nostra madre Santa Teresa intervenne » |
La fondazione dei Carmeli in Francia
Dal giugno 1602 all'aprile 1603, grazie alle sue relazioni personali nelle più alte sfere del Regno, diresse la costruzione del primo Carmelo nel priorato di Nostra Signora des Champs, faubourg Saint Jacques a Parigi. La prima pietra fu posta il 29 aprile 1603. La compagnia incaricata di prendere contatti in Spagna, lasciò Parigi il 26 settembre 1603. Le sei carmelitane richieste furono scelte non per le grazie speciali di cui beneficiavano, ma per la loro carità. Lasciarono Avila il 29 agosto 1604 e arrivarono a Parigi il 15 ottobre 1604. Due mesi dopo bisognò aprire un nuovo Carmelo a Pontoise. Il Carmelo di San Giuseppe accolse la priora il 15 gennaio 1605. Nell'autunno dello stesso anno, Barbe organizzò un terzo Carmelo a Digione. Nel 1606, scelse d'impiantare il quarto Carmelo ad Amiens. Nel 1608, Tours, nel giugno 1609, Rouen, ecc.
La morte e la beatificazione
Nella stessa epoca, altri avvenimenti toccarono la famiglia Acarie: Marguerite entrò al Carmelo dell'Incarnazione di Parigi il 15 settembre 1605; Nicolas si sposò all'inizio del 1606; Marie e Geneviève entrarono a loro volta al Carmelo dell'Incarnazione tutte e due il 23 marzo 1608; il 17 novembre 1613, Pierre Acarie morì a Ivry dopo una breve ma penosa malattia. L'8 febbraio 1614 Barbe regolò con due dei suoi figli la successione del marito, conservando per sé una rendita vitalizia, che dette ai conventi d'Amiens e di Parigi. Ma un'ulteriore prova per la sua fede fu la morte dell'amata nipotina Maria, figlia di Nicolas, all'età di sei anni. Il 15 febbraio 1614, entrò al Carmelo d'Amiens come suora laica, prese l'abito il 7 aprile 1614 e divenne suor Maria dell'Incarnazione. I fatti e i gesti, le sue parole non furono che d'umiltà. Aiutò in cucina e servì a tutto quello che poté fare, con i Vangeli alla mano. L'8 aprile 1615 fece la professione. Verso Ognissanti del 1616 fu trasferita al Carmelo di Pontoise dove arrivò il 7 dicembre 1616; fu ricevuta con fervore e, dalla cucina o dalla cella, prodigò i suoi consigli alle novizie, alle suore e anche alla priora.
Nel febbraio 1618, Maria dell'Incarnazione cadde gravemente malata. Morì il mercoledì di Pasqua 18 aprile 1618 alle ore 17. La notizia si propagò non si sa come e una moltitudine di popolo si trovò fuori e davanti la chiesa, dicendo: La santa è morta, la santa è morta.
Fu beatificata il 5 giugno 1791 per servire d'esempio ai francesi immersi nel disordine religioso della rivoluzione. Il 1º aprile 1893, in occasione del primo centenario della beatificazione, il cardinale arcivescovo di Parigi la propose come la patrona delle famiglie parigine.
Scritti di Barbe Acarie
- Les vrais exercices de la bienheureuse Marie de l'Incarnation, composez par elle-même, très propres à toutes les âmes qui désirent en suivre sa bonne vie, Parigi 1622.
- Lettere e scritti editi in Jean-Baptiste Boucher. Vie de la Bienheureuse sœur Marie de l'Incarnation, dite dans le monde Melle Acarie, converse, professe et fondatrice des Carmélites réformées de France, Parigi, Barbou, 1800.
Bibliografia | |
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