Beata Sandra Sabattini
Beata Sandra Sabattini Laica | |
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Beata | |
Immacolata | |
Età alla morte | 22 anni |
Nascita | Riccione 19 agosto 1961 |
Morte | Bologna 2 maggio 1984 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Venerabile il | 7 marzo 2018, da Francesco |
Beatificazione | 14 giugno 2020, da Francesco |
Ricorrenza | 4 luglio |
Collegamenti esterni | |
Sito ufficiale o di riferimento (EN) Scheda su gcatholic.org |
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Beata Sandra Sabattini (Riccione, 19 agosto 1961; † Bologna, 2 maggio 1984) è stata una studentessa italiana. È spesso citata come la prima "santa fidanzata".
Biografia
Sandra Sabattini nacque il 19 agosto 1961 a Riccione, figlia di Giuseppe e Agnese nata Bonini. Alla sua educazione religiosa contribuirono non solo i genitori, ma anche Don Giuseppe Bonini, zio materno, nella cui canonica l'intera famiglia visse dal 1961 al 1965 a Misano Adriatico e poi a Rimini, nella parrocchia di San Girolamo, dove lo zio fu trasferito.
Dal 1974 frequentò l'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata dal Servo di Dio Oreste Benzi. In quel contesto ebbe modo di servire i più bisognosi, svolgendo varie attività caritative e contribuendo a sensibilizzare la comunità parrocchiale alla maggiore attenzione per i disabili. Nel 1979 si fidanza con un giovane, Guido, che condivide i suoi stessi ideali: nasce una reciproca simpatia. Camminano insieme, fidanzati, e sognano di andare in Africa e fondare una comunità per dedicarsi agli ultimi degli ultimi.
Nel 1981, dopo il liceo, si iscrisse alla facoltà di Medicina dell'Università di Bologna. Prima di iscriversi chiese consiglio a don Benzi, al fine di potersi conformare perfettamente alla volontà di Dio, poiché sentiva la chiamata alla vita in missione.
Nel 1980 l'Associazione aprì una comunità terapeutica per giovani con problemi di tossicodipendenza ad Igea Marina. Sandra scelse subito di dedicarsi a questo servizio con generosità e, durante le vacanze estive, si trasferiva in comunità per lavorarvi a tempo pieno.
Prestò la sua opera con zelo a sostegno dei poveri, dei tossicodipendenti e dei disabili. Nella sua giovane età, comprese l'insegnamento della Chiesa e lo applicò nel quotidiano; non si lasciò vincere dalla logica del mondo, ma cercò di dare risposte concrete alle sfide dei tempi.
Nelle scelte soleva chiedere consiglio al direttore spirituale, che la guidava nel discernimento. Fu ferma nel portare avanti i suoi propositi di fede, nonostante le incomprensioni e le difficoltà. Dal suo diario si evince ciò che per lei era veramente importante, in particolare l'abbandono alla volontà di Dio da accettare con gioia. La fortezza che la contraddistinse derivava dall'assidua preghiera. Soleva alzarsi presto al mattino proprio per dedicare le prime ore del giorno al Signore.
Il 29 aprile 1984, insieme a due amici, mentre si recava ad Igea Marina per un incontro della Comunità Papa Giovanni XXIII, fu coinvolta in un grave incidente stradale. Appena scesa dall'automobile, in attesa di attraversare la strada, fu investita da un'auto. Venne trasportata immediatamente all'ospedale di Rimini e poi a quello di Bologna, dove morì il 2 maggio 1984.
Culto
Il 30 gennaio 2006 la Conferenza episcopale dell'Emilia Romagna, a norma della corrente legislazione per le Cause dei Santi, ha espresso parere favorevole circa l'opportunità dell'introduzione della causa di canonizzazione di Sandra.
Il 27 settembre 2006 il vescovo della diocesi di Rimini, mons. Mariano De Nicolò(ch), aprì il processo diocesano di canonizzazione. Furono nominati per l'istruzione del processo il sacerdote Giuseppe Tognacci quale giudice delegato, il sacerdote Mauro Evangelisti quale promotore di giustizia (successivamente sostituito per motivi di salute dal sacerdote Fausto Lanfranchi), il prof. Alfio Rossi quale notaio attuario. La fase diocesana si conclude il 6 dicembre 2009 con sessione pubblica presieduta dal nuovo vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi, e l'apposizione dei sigilli ai documenti da inviare a Roma.
Il 7 marzo 2018 papa Francesco le attribuisce il titolo di venerabile nell'iter verso la beatificazione e il 2 ottobre 2019 autorizza la promulgazione del Decreto che riconosce «il miracolo, attribuito all'intercessione della venerabile serva di Dio Sandra Sabattini» relativo alla guarigione di Stefano Vitali. Nel luglio 2007, Stefano Vitali di 40 anni, fu ricoverato d'urgenza all'Ospedale di Rimini, dove venne diagnosticato il tumore. Poiché furono riscontrate metastasi diffuse, i medici stimarono che al paziente rimanessero pochi mesi di vita. L'analisi istologica confermò la diagnosi. Il paziente venne sottoposto a chemioterapia. Il 3 settembre 2007 il Vitali, che era responsabile di una Casa-Famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII, incontrò il Servo di Dio Don Oreste Benzi, che lo affidò all'intercessione di Sandra Sabattini, coinvolgendo nella preghiera l'intera Comunità. Da quel momento le condizioni del paziente migliorarono notevolmente. In seguito furono effettuati accertamenti clinici e visite oncologiche in cui non fu riscontrata alcuna recidiva del cancro. La beatificazione, inizialmente programmata per il 14 giugno 2020, e rinviata a causa della situazione sanitaria in seguito a pandemia da Covid19, è avvenuta il 24 ottobre 2021 a Rimini.
La data fissata per la ricorrenza è il 4 maggio.
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