Cattedrale di Notre-Dame (Parigi)

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Cattedrale di Notre-Dame (Parigi)
Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO
NotreDameDeParis.jpg
Cattedrale di Notre-Dame
Stato bandiera Francia
Regione Île-de-France
Comune Parigi
Diocesi Parigi
Religione Cattolica
Sito web Sito ufficiale
Oggetto tipo Chiesa
Oggetto qualificazione Cattedrale
Dedicazione Maria Vergine
Stile architettonico Gotico
Inizio della costruzione 1163
Completamento 1345
Data di consacrazione 1182
Coordinate geografiche
48°51′12″N 2°20′56″E / 48.85334, 2.349 bandiera Francia
Patrimonio UNESCO.png
Patrimonio dell'umanità
Denominazione principale UNESCO
Parigi, Riva della Senna
Paris, Banks of the Seine
Tipologia Culturali
Criterio C (i) (ii) (iv)
Pericolo Nessuna indicazione
Anno 1991
Scheda UNESCO inglese
francese
La facciata della Cattedrale

La Cattedrale di Notre-Dame di Parigi, spesso chiamata semplicemente Notre-Dame (ovvero "Nostra Signora", in riferimento alla Madonna) è la chiesa episcopale, dove ha sede la cattedra dell'arcivescovo di Parigi

In base alla Legge francese sulla separazione tra Stato e Chiesa del 1905, Notre-Dame è proprietà dello Stato francese, come tutte le altre cattedrali fatte costruire dal Regno di Francia, ma il suo utilizzo è assegnato alla Chiesa cattolica.[1]

Ubicata nella parte orientale dell'Île de la Cité, nel cuore della capitale francese, nella piazza omonima, Notre-Dame rappresenta una delle costruzioni gotiche più celebri del mondo e uno dei monumenti più visitati di Parigi.

Storia

Panorama di Notre-Dame nel 1909

Preceduta da un tempio gallo-romano dedicato a Giove, da una Basilica cristiana e dalla Cattedrale romanica di Santo Stefano, la costruzione della Cattedrale di Notre-Dame di Parigi iniziò nel 1163, durante il regno di Luigi VII e per volontà del Vescovo Maurice de Sully, che non esitò a far demolire la preesistente Cattedrale, fondata nel 528 da Childeberto I, Re dei Franchi. La leggenda vuole che de Sully ebbe una visione della nuova Cattedrale e ne tracciò un abbozzo nella polvere all'esterno della chiesa precedente.

Per iniziare la costruzione, il Vescovo fece abbattere diverse case e costruire una nuova strada per trasportare i materiali necessari per innalzare il nuovo edificio. Alla cerimonia per la posa della prima pietra partecipò anche papa Alessandro III e, a tal proposito, sussistono teorie discordanti: secondo alcuni fu lo stesso Papa a porre la prima pietra, mentre, per altri, fu proprio il Vescovo Maurice de Sully; mentre Victor Hugo, autore del celeberrimo romanzo Notre Dame de Paris, afferma nel suo libro che la prima pietra fu posata da Carlo Magno in persona.

1163 - 1250

La navata centrale della cattedrale di Notre-Dame

La costruzione fu avviata nel 1163, grazie alle risorse fornite dalla Chiesa e dal sovrano, ai fondi raccolti dal Vescovo e all'aiuto dei cittadini che lavoravano gratuitamente come fabbri, muratori e carpentieri.

I lavori cominciarono dal Coro, che fu terminato nel 1182 insieme ai due deambulatori.

Tra il 1182 e il 1190 furono realizzate le campate delle navate e le navate stesse, dopo la consacrazione del coro e dell'altare maggiore. I lavori furono interrotti, lasciando la struttura centrale incompleta.

Nei successivi 35 anni, fino al 1225, fu ultimata la navata e iniziò la costruzione della facciata (1208). Durante l'edificazione della facciata iniziò la lavorazione e la decorazione dei tre portali occidentali, e in seguito la realizzazione del rosone.

La facciata principale, rivolta verso ovest, fu portata a termine intorno al 1250, con le torri campanarie gemelle completate tra il 1225 e il 1250.

1250 - metà del XIV secolo

In quel periodo gli architetti si accorsero che i due portali del transetto, realizzati in stile romanico, male si accostavano allo stile gotico dell'intera cattedrale. La ricostruzione dei due portali laterali e degli altri particolari romanici fu autorizzata dal Vescovo Renaud de Corbeil e ultimata nel 1268.

L'architetto Jean de Chelles procedette all'allungamento del transetto, dapprima verso la facciata nord e in seguito verso quella meridionale. Egli curò quindi la ricostruzione del "portale del chiostro" con il relativo rosone, e avviò parte del "portale di Santo Stefano", posto sul lato sud. In seguito alla sua morte, nel 1267, il lavoro fu ultimato da Pierre de Montreuil, già architetto della Sainte-Chapelle.

Egli si preoccupò inoltre di avviare il consolidamento degli archi rampanti attorno al coro, che manifestavano segni di cedimento, dovuti all'imponente struttura da reggere.

Gli archi furono completati da Jean Ravy, che estese l'opera di rafforzamento all'intero coro e alle facciate laterali; una volta ultimati avevano, ed hanno tuttora, un'apertura di 15 metri.

Intorno alla metà del XIII secolo furono aggiunte una serie di cappelle alla navata e, tra il 1296 e il 1330, all'abside a opera di Pierre de Chelles, Jean Ravhoey e Raymond du Temple.

Date importanti nella costruzione

  • 1160 Maurice de Sully (Vescovo di Parigi), ordina la demolizione dell' originaria Cattedrale di Santo Stefano.
  • 1163 Viene posata la prima pietra, inizia la costruzione.
  • 1182 Abside e coro vengono completati, l'altare maggiore viene consacrato.
  • 1196 Viene ultimata la navata, muore il vescovo de Sully.
  • 1200 Cominciano i lavori sulla facciata ovest.
  • 1225 La facciata occidentale viene terminata.
  • 1250 Vengono completate le torri e il rosone.
  • 1250 - 1345 Gli ultimi elementi vengono sistemati.

Caratteristiche

Planimetria della cattedrale
Schema della facciata

Notre-Dame è una delle più grandi cattedrali gotiche di tutta la Francia: assieme a quella di Saint-Denis e di Laon rappresenta una delle prime applicazioni dello stile gotico.

Struttura

Si tratta di una chiesa a pianta rettangolare, col transetto contenuto all'interno del perimetro dell'edificio; lo spazio interno, caratterizzato dalla presenza di numerose cappelle laterali e radiali, è quindi articolato secondo una pianta a croce latina, con cinque navate che si chiudono, nella zona absidale, con un doppio deambulatorio.

La navata centrale è costituita da cinque doppie campate, definite da massicci pilastri circolari sui quali sono impostati gli archi a sesto acuto. Al di sopra delle navate laterali più interne si trova il matroneo, schermato da eleganti trifore e sormontato da ampie bifore, una per ogni campata, che danno luce all'interno. La copertura è costituita da volte a crociera esapartite da eleganti costoloni.

Particolari di rilievo sono i pilastri circolari e il matroneo, elementi tipici delle prime Cattedrali gotiche come quella di Laon, che presenta infatti forti analogie con l'impianto parigino. La navata di Notre Dame di Parigi non risulta slanciata e luminosa come quella delle Cattedrali del Gotico maturo (Amiens, Reims e Chartres), in cui i pilastri, a fasci polistili, diventano più slanciati e il matroneo è sostituito con una piccola teoria di archetti denominata triforio. Per ottenere una maggiore illuminazione, resa scarsa dalla presenza dell'alto matroneo, pochi anni dopo la costruzione fu deciso di modificare il sistema delle aperture: così l'originale rosone e la piccola finestra ogivale che si aprivano alla sommità, furono sostituiti proprio con la suddetta bifora. Ciò comportò anche la modifica del sistema degli archi rampanti, ovvero delle strutture di sostegno che seguono il perimetro esterno dell'edificio e che sono ben visibili nella zona absidale.

La facciata occidentale

La facciata occidentale è uno degli elementi più conosciuti dell'intero complesso. Essa è suddivisa in tre livelli distinti, come mostrato nella figura sopra: i portali fortemente strombati, con il loro ricco apparato scultoreo, la Galleria dei Re, il rosone, affiancato da due finestroni ogivali e le due torri gemelle, raccordate tra loro da una leggera teoria di colonne e archi intrecciati.

Portale della Vergine

Il portale del Giudizio Universale

È il primo ingresso sulla sinistra della facciata occidentale ed è interamente dedicato alla Vergine Maria. Maria si trova nella parte alta del timpano, seduta alla destra di Cristo, mentre viene incoronata da un Angelo. Nella fascia centrale del timpano è rappresentata la deposizione di Maria dopo la sua morte mentre nell'ultima parte in basso vi sono tre Profeti e tre Re. La strombatura del portale è caratterizzata da una serie di sculture di santi, ricostruite da Viollet-le-Duc, che si inseriscono tra le modanature.

Portale del Giudizio Universale

Questo portale si trova al centro della facciata e raffigura il Giudizio Universale, in cui, secondo la tradizione cristiana, i morti resuscitano e vengono giudicati da Cristo. Nella parte inferiore del timpano si notano i defunti mentre si rialzano dalle loro tombe; in quella centrale vi sono San Michele e satana che con una bilancia soppesano i peccati e le virtù; alla loro destra ci sono le anime salvate, alla loro sinistra i demoni con le anime dannate. Nella parte superiore, infine, troviamo Gesù circondato da Maria, da San Giovanni e da due angeli che lo supplicano di salvare le anime.

Nel 1771 la parte inferiore del timpano del portale fu rimossa per consentire il passaggio del baldacchino durante le cerimonie. In seguito fu ripristinata da Viollet-le-Duc.

Portale di Sant'Anna

Il portale di Sant'Anna si trova nella parte destra della facciata ed è dedicato alla madre di Maria. Il timpano raffigura la vita di Maria dalla nascita all'Annunciazione, fino all'arrivo dei Re Magi. Nella parte più alta vi è un gruppo di persone in cui si distingue chiaramente la Vergine Maria che tiene in braccio Cristo da bambino; intorno a essi vi sono due Angeli oltre a un Vescovo e a un Re. La tradizione vuole che il Vescovo sia Maurice de Sully e il Re sia Luigi VII, Re di Francia all'epoca. Alcuni storici però mettono in dubbio questa teoria, sostenendo che il primo sia San Germano, Vescovo di Parigi nel VI secolo, mentre il Re sia Childeberto I.

La Galleria dei Re

Al di sopra dei portali, a 20 metri dal suolo, si trova la cosiddetta Galleria dei Re, una serie di ventotto statue, alte ben 3,5 metri, rappresentanti i re di Israele e del Regno di Giuda. Le teste delle statue in realtà sono del XIX secolo, frutto della produzione dei laboratori di scultura di Viollet-le-Duc, che le restaurò a seguito dei tumulti legati alla Rivoluzione francese (1793), quando furono abbattute dai sanculotti che le credevano, a torto, raffigurazioni dei regnanti francesi. Un certo numero delle teste originali (21 integre e numerosi frammenti) è stato fortunosamente ritrovato, ed è possibile oggi vederle al museo di Cluny.

Il rosone e il balcone della Vergine

Una chimera (gargouille) sulla facciata di Notre-Dame

Aperto al centro della facciata, il rosone ha un diametro di 9,6 metri. Presenta vetrate policrome in gran parte originali e fa da "aureola" alla statua della Vergine, una scultura ordinata da Viollet-le-Duc, restauratore della cattedrale nel XIX secolo, al posto di quella precedente, danneggiata gravemente da secoli di intemperie.

La galleria delle chimere

In alto sulla facciata si apre la galleria costituita dalle statue delle chimere, spaventosi mostri mitologici affiancati da bizzarre figure ghignanti e grottesche, comunemente note come gargouilles; essi hanno principalmente la funzione di doccioni e furono realizzati da Viollet-le-Duc, che qui diede libero corso alla sua fantasia.

Le torri

La facciata ovest con le due torri

La facciata occidentale della cattedrale di Notre-Dame di Parigi è caratterizzata dalla presenza di due svettanti torri, alte 69 metri e ricorrenti anche in altre cattedrali quali la Cattedrale Notre-Dame di Amiens e quella di Reims. Per raggiungere la cima della torre sud bisogna percorrere una scala a chiocciola costituita da ben 422 gradini; per la torre nord i gradini sono 386, per mezzo dei quali si raggiunge anche la galleria delle chimere.

Nel corso dei secoli diversi architetti sostennero a più riprese che il progetto originale prevedesse la costruzione di due guglie a coronamento di ciascuna torre. Al contrario, esse non furono mai realizzate, anche se durante il restauro (1844-1864), l'idea delle guglie fu nuovamente proposta. Il restauratore, Viollet-le-Duc, per fare in modo che tale prospettiva fosse abbandonata, realizzò un progetto dettagliato in cui mostrava l'aspetto orribile che la cattedrale avrebbe assunto[2].

Le campane

La grande campana "Emmanuel" si trova nella torre sud ed ha un peso di quasi 13 tonnellate; il solo batacchio pesa 500 kg. La campana originaria, costruita nel 1400, era pesante solo la metà. Si dice che quando "Emmanuel" fu fusa nuovamente nel 1631, le donne lanciarono il loro oro e altri gioielli all'interno del metallo fuso, dando alla campana la purezza della sua nota "Sol bemolle 2". All'interno della torre che regge l'imponente "bourdon" vi è una struttura di sostegno realizzata in legno che protegge la torre dalle vibrazioni generate dalla campana. La campana "Emmanuel" suona solo nelle solennità e le occasioni più importanti dell'anno liturgico.

Nella torre nord vi sono invece quattro campane più piccole, che suonano l'Angelus (alle 8, a mezzogiorno e alle 19). Furono costruite nel 1856 dai maestri fonditori Guillaume e Besson per sostituire quelle distrutte durante il periodo rivoluzionario. Esse sono:

  • Angélique Françoise 1.765 kg (Re bemolle 3)
  • Antoinette Charlotte 1.158 kg (Mi bemolle 3)
  • Hyacinte Jeanne 813 kg (Fa 3)
  • Denise David 670 kg (Sol bemolle 3)

Il transetto

Portale del chiostro

Questo portale si trova sul lato nord della Cattedrale e permette l'ingresso lateralmente, dal transetto. Il portale del chiostro fu realizzato intorno al 1250 da Jean de Chèlles. Allo stesso modo di quelli sulla facciata, il timpano del portale è strutturato in tre livelli: nei primi due partendo dall'alto è rappresentata la storia del diacono Teofilo; nel livello inferiore invece è scolpita la vita di Maria e dell'infanzia di Gesù.

La porta rossa

Accanto al portale del chiostro si apre la porta rossa, che deve il nome al colore acceso dei suoi battenti. Realizzata da Pierre de Montreuil intorno al 1270, la porta ha dimensioni ridotte rispetto agli ampi portali d'ingresso. Al centro del timpano è scolpita la Vergine, incoronata da un angelo mentre Gesù la benedice; ai lati sono raffigurati San Luigi IX e la regina Margherita di Provenza, i quali assistono inginocchiati.

Portale di Santo Stefano

Il portale di Santo Stefano (in francese St. Etienne) è situato sul lato sud del transetto ed è dedicato all'omonimo Santo e martire. Come attestato da un'iscrizione in latino, il portale fu iniziato sotto la direzione di Jean de Chèlles e completato da Pierre de Montreuil. Sul timpano è rappresentata la vita del primo martire cristiano secondo gli Atti degli Apostoli, in cui si notano le scene del processo, della lapidazione e della deposizione.

I rosoni

Il rosone nord
Il rosone sud

Altri due grandi rosoni, di circa 13 metri di diametro, si aprono sulle facciate del transetto; furono costruiti nel periodo tardo gotico, come mostra il loro raffinato disegno e la posizione, a filo della parete esterna e non incassata come quella della facciata occidentale. Il rosone sulla parete meridionale, ricostruito fedele all'originale, raffigura il "Trionfo di Cristo" attraverso scene del Nuovo Testamento. Il rosone nord, invece, raffigura scene dall'Antico Testamento; esso è anche il rosone che è caratterizzato dal colore blu, al contrario di quello a sud in cui predomina il viola. Inoltre, nell'osservare queste vetrate, si nota che gli stipiti del rosone sud hanno le due linee di spinta, verticale e orizzontale, ben definite, mentre quelli del rosone nord non hanno una struttura interna dall'alto verso il basso ma sono disposti a raggiera.

L'abside

Dietro l'altare ci sono molte vetrate colorate. Questa è una di esse.
Notre-Dame dal lato est

L'abside è stato edificato durante la prima fase della costruzione, tra il 1163 e il 1180; esso è costituito da un semicerchio ed è situato nella parte orientale della cattedrale. All'esterno l'abside è circondato dai grandi archi rampanti di ben 15 metri di raggio. Questi archi, che continuano lungo la navata, furono rafforzati nel corso della costruzione per prevenire il manifestarsi di problemi statici dovuti alle spinte laterali delle sottili pareti verticali e delle volte.

Il tetto

La copertura della cattedrale di Notre-Dame era costituita da materiali provvisori fino alla morte del vescovo de Sully. Successivamente, grazie anche al denaro che egli lasciò in eredità, l'edificio fu dotato di un vero tetto, formato da 1326 tegole di piombo. Il peso stimato della struttura è di oltre 200 tonnellate[3].

La guglia

La prima guglia fu costruita al di sopra dell'incrocio tra navata e transetto a metà del XIII secolo. A causa del vento la struttura si indebolì rapidamente, deformandosi fino a crollare del tutto; fu rimossa nel 1792 e la cattedrale rimase senza guglia fino al restauro di Viollet-le-Duc del XIX secolo. La nuova guglia fu realizzata con una solida struttura interna in legno di quercia e rivestita in piombo. Intorno a essa furono posizionate le statue dei 12 Apostoli, disposti, per ogni punto cardinale, in quattro gruppi di tre; per omaggiare Viollet-le-Duc, lo scultore Geoffroy-Dechaume ne riprodusse i lineamenti del viso sul volto della statua di San Tommaso.

Arte all'interno della cattedrale

Come detto, lo spazio interno della cattedrale di Notre-Dame risulta molto dilatato per la presenza di ben cinque navate e delle cappelle laterali, dove sono collocate numerose opere d'arte risalenti al Seicento e al Settecento.

L'altare

Al centro del coro si trova l'altare maggiore, progettato dal restauratore Viollet-le-Duc. In precedenza anche il sovrano Luigi XIII aveva ordinato la costruzione di un nuovo altare, in seguito alla nascita del suo erede al trono; nel 1638, dopo aver consacrato il proprio regno alla Madonna, il re decise di rinnovare totalmente la veste decorativa del coro. Il progetto di Luigi XIII prevedeva la costruzione di un altare simile a quello di Gian Lorenzo Bernini per la Basilica di San Pietro, circondato da tre imponenti sculture. Il suo voto fu adempiuto dal figlio Luigi XIV che fece realizzare però solamente le tre statue.

La Pietà

Il gruppo della Pietà si eleva dietro l'altare maggiore, sorretto da un alto basamento. Fu realizzato da Nicolas Coustou e vede al centro la figura della Madonna con Gesù deposto supino sulle sue ginocchia, ai lati due angeli.

Il basamento su cui poggia la scultura fu decorato da François Girardon con un rilievo in bronzo che raffigura la Deposizione.

Sulla destra vi è invece la scultura di Luigi XIII realizzata da Guillaume Coustou, che rappresenta il sovrano di Francia inginocchiato mentre porge lo scettro e la corona. La statua sta a indicare, con intento celebrativo, la consacrazione del regno alla Vergine Maria.

A sinistra è posizionata infine la statua di Luigi XIV, opera di Antoine Coysevox. In perfetto stile barocco, il Re Sole è rappresentato in una "sontuosa devozione", con gli abiti da cerimonia ma inginocchiato verso la Madonna.

La Vergine di Parigi

Nel coro inoltre si trova la scultura della Vergine Maria, conosciuta come Vergine di Parigi. Fu commissionata dai mercanti locali in un periodo di grande ricchezza, tra il 1420 e il 1440, poiché consideravano la cattedrale come motivo di orgoglio della città e simbolo della nuova libertà economica. La scultura è nota per la decorazione attentamente curata e sontuosamente costosa.

I bassorilievi

Inizialmente le pareti interne del coro erano interamente decorate per mezzo di sculture, realizzate da Jean Ravy e terminate nel 1351 da Jean Le Boutellier. Esse erano disposte su due livelli, ed erano costituite da una serie di archetti trilobi nella parte inferiore e da bassorilievi policromi in quella superiore. I bassorilievi furono ridipinti e restaurati da Viollet-le-Duc, solo alcuni di essi sono arrivati fino a noi: quelli nelle prime tre campate su entrambi i lati del coro.

Sul lato settentrionale si trovano quattordici bassorilievi relativi alla nascita e alla vita di Cristo prima della Passione, su quello meridionale invece vi sono nove composizioni che ritraggono le apparizioni di Gesù dopo la risurrezione.

Gli stalli

Gli stalli del coro di Notre-Dame sono considerati delle opere d'arte per i raffinati intagli che rappresentano la vita della Vergine. Essi furono realizzati tra il 1711 e il 1715 dai maestri ebanisti Louis Marteau e Jean Noël.

Il sagrato

Il point zéro

L'ampio sagrato, si estende di fronte alla cattedrale di Notre-Dame dal lato occidentale. All'inizio esso era di dimensioni ridotte, poiché tutt'intorno vi erano case, negozi, locande ma fu ampliato nel XVIII secolo dall'architetto Beaufrand. Il sagrato fu poi rimodernato diverse volte, in particolare negli anni sessanta del XX secolo. Dal 3 settembre 2006 la piazza del sagrato è stata rinominata (non senza contestazioni) "«parvis Notre-Dame - place Jean Paul II»".

Con diverse campagne di scavo (nel 1847, nel 1965-67, nel 1970), nello spazio del sagrato sono emersi resti degli edifici che vi si sono succeduti dall'antichità al XIX secolo a partire da fondamenta di edifici di età gallo-romana a resti di basolato e del porto antico di Lutetia Parisiorum; è stata rinvenuta anche una parte delle mura cittadine del IV secolo e dell'antica cappella dell'Hôtel-Dieu, oltre a resti di una Basilica del VI secolo intitolata a Santo Stefano e della medioevale rue Neuve Notre-Dame; si trovano però anche le fondamenta dell'orfanotrofio e il tracciato delle fognature di Haussmann. Il tutto è stato organizzato ed esposto al pubblico, dal 1980, nell'attuale cripta archeologica, lunga 118 metri.

Nella piazza antistante la cattedrale si trova il "chilometro zero" della Francia (point zéro), il punto di riferimento per le distanze delle strade principali che partono da Parigi. La tradizione vuole che i turisti che passano per il point zéro, un giorno torneranno nella capitale francese.

Il tesoro

Il tesoro della Cattedrale è custodito all'esterno dell'edificio, nella sacrestia neogotica appositamente costruita da Lassus e Viollet-le-Duc intorno al 1850. Esso è costituito da diverse reliquie tra cui:

La Corona di spine fu portata in Francia dal Re San Luigi IX e ospitata per la prima volta nella Cattedrale nel XIII secolo in attesa che fosse ultimata la Sainte-Chapelle. Tornò a far parte del tesoro di Notre-Dame soltanto nel 1806 quando il [[Concordato del 1801 affidò la reliquia all'Arcivescovo di Parigi.

La Vera Corona non viene mai mostrata in pubblico, ma al suo posto vengono presentati per la venerazione i reliquiari fatti costruire da Napoleone I e da Napoleone III.

L'organo

Louis Vierne all'organo di Notre-Dame

Sebbene nel corso degli anni siano stati installati diversi organi, i primi erano del tutto inadeguati per l'edificio. Il primo organo degno di nota fu completato all'inizio del 1700 dal costruttore Cliquot. Alcune canne, costruite in origine per la sezione a pedale, continuano a suonare ancora oggi, dopo quasi 270 anni. L'organo fu quasi completamente ricostruito e migliorato nel XIX secolo da Aristide Cavaillé-Coll.

L'organo principale ha 8000 canne, di cui 900 considerate storiche; è caratterizzato inoltre da 111 registri, cinque tastiere manuali da 56 tasti e una pedaliera da 32 tasti. Nel 1989 lo strumento fu sottoposto a un'ultima restaurazione, completata nel 1992. Nel dicembre 1992 infine furono ultimati i lavori di "computerizzazione" dell'organo per mezzo di 3 LAN.

La posizione di organista di Notre-Dame è considerata una tra le più prestigiose in tutta la Francia, insieme a quella di organista della Chiesa di Saint Sulpice.

Tra gli organisti più conosciuti che suonarono a Notre-Dame vi fu Louis Vierne, che mantenne l'incarico dal 1900 al 1937. Durante la sua permanenza, l'organo fu modificato nella tonalità, in particolare nel 1902 e nel 1932. Pierre Cochereau iniziò ulteriori modifiche, alcune già pianificate da Louis Vierne, quali l'elettrificazione e l'aggiunta di altri registri.

Dopo la morte di Cochereau nel 1984, furono nominati quattro nuovi organisti: Jean-Pierre Leguay, Olivier Latry, Yves Devernay e Philippe Lefèvre. Quella di avere quattro organisti era un'usanza del XVIII secolo, secondo cui ognuno di essi suonava per tre mesi all'anno.

Vi è inoltre un organo "secondario", costituito da 2000 canne e 30 registri.

Modifiche, vandalismi e restauri

Nel 1548, le sommosse degli Ugonotti danneggiarono la Cattedrale.

In seguito alle disposizioni emanate dal Concilio di Trento, durante i regni di Luigi XIV (fine del XVII secolo) e di Luigi XV furono apportate diverse modifiche alla Cattedrale, compresa la distruzione di tombe e vetrate colorate, con l'intenzione di modernizzarla.

Sul finire del XVIII secolo, nel periodo della Rivoluzione francese, molti tesori all'interno di Notre-Dame furono distrutti e saccheggiati; le statue di molti santi furono infrante e decapitate. Parte delle teste furono poi ritrovate e ora sono esposte al museo di Cluny. Soltanto la grande campana scampò alla distruzione. La Cattedrale fu trasformata in un "Tempio della Ragione" e fu inizialmente intitolata al culto della dea ragione e al culto dell'essere supremo. L'interno della chiesa, inoltre, fu utilizzato come magazzino per il deposito di cibo e foraggio. In seguito all'avvento di Napoleone, la Cattedrale fu restituita al culto e anzi ricevette dei frettolosi restauri per ospitare la cerimonia dell' Incoronazione di Napoleone a Imperatore dei francesi, cerimonia cui dovette partecipare anche papa Pio VII.

All'inizio del XIX secolo la Cattedrale era in uno stato tale di decadimento che i progettisti della città iniziarono a considerare la possibilità di abbatterla. Il romanziere Victor Hugo, un ammiratore della Cattedrale, scrisse il suo romanzo Notre-Dame de Paris in parte anche per accrescere la consapevolezza del valore della Cattedrale e riuscì a rinnovare l'interesse popolare sul suo destino. Ne seguì una campagna di raccolta fondi per salvare la chiesa, che terminò con il restauro del 1845. Il programma di restauro fu avviato nello stesso anno, sotto la sovrintendenza di Jean-Baptiste-Antoine Lassus e di Eugène Emmanuel Viollet-le-Duc. L'intera opera di ricostruzione durò 23 anni e portò anche alla costruzione della guglia, della sacrestia oltre che all'aggiunta delle gargouilles.

Nel 1871 l'insurrezione della Comune di Parigi quasi diede fuoco alla Cattedrale, incendiando un gruppo di sedie all'interno della chiesa.

Nel 1939, durante la Seconda guerra mondiale, c'era il timore di un bombardamento da parte dei tedeschi, esso avrebbe distrutto le vetrate, spargendo ovunque i frammenti di vetro e rendendo pericolosa l'area. Di conseguenza l'11 settembre dello stesso anno le vetrate furono rimosse e furono ripristinate solo alla fine del conflitto.

Nel 1991 fu avviato un imponente programma di mantenimento e di restauro, con particolare riguardo alla pulizia e al ritocco delle antiche sculture.

L'incendio del 2019 ripreso da un drone.
Il presbiterio con la croce e l'altare rimasti intatti dopo l'incendio (foto di Philippe Wojazer, Reuters).

Il 15 aprile 2019 un fulmineo e devastante incendio ha distrutto l'intero tetto dell'edificio. La cattedrale è stata ripristinata e riaperta al pubblico il 7 dicembre 2024.

Eventi importanti a Notre-Dame

Solitamente gli eventi cattolici di rilevanza nazionale hanno luogo in Notre-Dame:

Notre-Dame di Parigi è un punto di riferimento sull'Île de la Cité

Galleria

Note
  1. Legge francese sulla separazione tra Stato e Chiesa del 1905 su renneslechateau.it. URL consultato il 12 - 06 - 2007
  2. Geno Pampaloni, Notre-Dame e la Sainte-Chapelle, De Agostini, Novara, 1982
  3. La costruzione della cattedrale su notredamedeparis.fr. URL consultato il 20 - 06 - 2007
Bibliografia
  • R. De Fusco, Mille anni d'architettura in Europa, Bari, 1999.
  • L. Grodecki, Architettura Gotica, Martellanego (Venezia), 1998.
  • W. Muller, G. Vogel, Atlante d'architettura. Storia dell'architettura dalle origini all'età contemporanea. Tavole e testi, Rozzano (Milano), 1997.
  • Geno Pampaloni, Notre-Dame e la Sainte-Chapelle, Novara, De Agostini 1982. ISBN 88-402-3363-6
  • N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino, 1981.
  • N. Pevsner, Storia dell'architettura europea, Bari, 1998.
  • Guide d'Europa, Parigi, Notre-Dame e la Tour Eiffel, Touring Club Italiano, 2003.
  • Moduli di Arte, Dal rinascimento maturo al rococò, Electa - Bruno Mondadori, 2005.
  • Nuove Guide Visuali, City Book Parigi 1, Corriere della Sera, 1997.
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  • (EN) Michelin Travel Publications. The Green Guide Paris. Hertfordshire, UK: Michelin Travel Publications, 2003
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  • (FR) Collombet, François Les plus belles cathédrales de France, Sélection du Readers Digest, Paris (France), ISBN 2-7098-0888-9, 1997; pp. 214-219.
  • (FR) Crépin-Leblond, Thierry Paris. La Cathédrale Notre-Dame, Monum. Editions du Patrimoine, Paris (France), ISBN 2-85822-364-5, 2000.
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Voci correlate
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