François-René de Chateaubriand Laico
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Nascita
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Saint-Malo 4 settembre 1768
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Morte
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Parigi 4 luglio 1848
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François-René de Chateaubriand (Saint-Malo, 4 settembre 1768; † Parigi, 4 luglio 1848) è stato uno scrittore, diplomatico e politico francese. Figura di rilievo nella letteratura francese del primo Ottocento, è considerato il fondatore del Romanticismo letterario francese. In un periodo dove molti intellettuali suoi contemporanei si scagliarono contro la Chiesa, Chateaubriand scrisse una delle sue più importanti opere Génie du christianisme in difesa dalla fede cattolica.
Cenni biografici
Nacque a Saint-Malo in Normandia il 14 settembre 1768, figlio del conte René Auguste de Chateaubriand, armatore e commerciante, e della moglie Appoline Jeanne Suzanne de Chateaubriand nata de Bédée.
Visse i primi anni nella cittadina natale. Ebbe una buona formazione scolastica presso vari collegi religiosi a Dol, Rennes, Dinan. Molto giovane, stimolato dal fratello maggiore, intraprese la carriera militare, ma dopo la morte del padre nel 1786 alla vita di guarnigione preferì quella di Parigi, dove fu ricevuto a corte, frequentò i salotti e il mondo letterario.
Con lo scoppio della rivoluzione lasciò per un breve periodo la Francia per recarsi in Nord America, dove esplorò le regioni settentrionali tra Stati Uniti e Canada.
Alla notizia dell'arresto del re rientrò in Francia. Alla fine di marzo del 1792 sposò la diciassettenne Céleste Buisson de la Vigne, discendente da una famiglia di armatori di Saint-Malo e subito raggiunse l'esercito degli emigrati. Prese parte all'assedio di Thionville dove fu ferito e ferito raggiunse il Belgio. In seguito si recò in Inghilterra dove, dal 1793 al 1800, visse in ristrettezze finanziarie che non gli impedirono di approfondire i suoi studi e di affinare le sue doti di scrittore.
Nel 1797 pubblicò a Londra la sua prima opera, Essai historique, politique et moral sur les révolutions anciennes et modernes, considérées dans leurs rapports avec la Révolution française, d'impronta ancora tutta illuministica, dove espresse idee politiche e religiose non in armonia con quelle che esprimerà in seguito, ma dove già emergeva il suo talento di scrittore. Dopo una profonda crisi religiosa, innescata da una lettera della madre morente del 1798, ritornò alla fede cattolica.
Interpretando il profondo cambiamento intervenuto nella coscienza collettiva del suo paese, stravolto dalla rivoluzione, compose l'apologia del cristianesimo, Génie du Christianisme ou Beauté de la religion chrétienne, che pubblicò nel 1802 dopo il suo rientro in Francia. L'opera ebbe un grande successo e una grande influenza nel mondo intellettuale del suo paese che subiva in quegli anni rapidi cambiamenti.
Dopo il suo rientro in patria le sue doti furono ben presto riconosciute negli ambienti letterari di Parigi. Desideroso di essere cancellato dalla lista degli emigrati, chiese alla sorella di Napoleone, Élisa Baciocchi, di intervenire presso il fratello che acconsentì a toglierlo da quella lista il 21 luglio 1801. Nel 1803 Buonaparte lo scelse come segretario di ambasciata del cardinale Joseph Fesch, inviato plenipotenziario presso la Santa Sede. A Roma soggiornò brevemente, subendo il fascino delle rovine nella campagna romana. Entrò in forte contrasto con il cardinale e questi ottenne la sua esautorazione. Chateaubriand rientrò a Parigi dove fu nominato incaricato d'affari presso la Repubblica del Vallese. Abbandonò l'incarico quando ruppe con Napoleone, subito dopo l'esecuzione del duca d'Enghien Louis Antoine de Bourbon-Condé.
Per preparare l'epopea in prosa Les Martyrs pubblicata nel 1809 fece un lungo viaggio nel Vicino Orientre, rientrando attraverso la Spagna. Nel 1811 fu eletto all'Accademia francese prendendo il posto di Marie-Joseph Chénier, ma per il veto dell'Imperatore non poté prendevi posto. Nel 1814 pubblicò una violenta operetta antinapoleonica, De Buonaparte et des Bourbons. Sempre fedele ai Borboni, durante la Restaurazione ebbe alterne fortune nella vita politica. Fu ministro dell'Interno durante i Cento giorni e pari di Francia nel 1815. Cadde in disgrazia per la pubblicazione di De la monarchie selon la Charte del 1816. Nel 1821 fu nominato ministro plenipotenziario a Berlino, ambasciatore a Londra e poi rappresentante della Francia al Congresso di Verona nel 22. Rientrato a Parigi fu ministro degli Esteri dal 1823 all'anno seguente. Dal 1828 fu per un anno di nuovo a Roma come ambasciatore.
Oppostosi al regime di Louis-Philippe d'Orléans, a partire dal 1830 non partecipò più alla vita politica attiva, tenendosi appartato, affettuosamente e premurosamente assistito da M.me Récamier, completando la stesura del suo capolavoro, le Mémoires d'outre-tombe, cui aveva pensato fin dal 1803, che per suo volere fu pubblicato dopo la sua morte.
Morì il 4 luglio 1848 a Parigi. La sua salma fu trasportata a Saint-Malo e sepolta di fronte al mare, secondo la sua volontà, sulla rocca del Grand Bé.
Opere
Onorificenze
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Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale e Militare di San Luigi
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— Parigi 5 agosto 1814
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Cavaliere dell'Ordine dello Spirito Santo
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— Parigi, 1823
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Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Carlo III (Spagna)
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— 21 novembre 1823
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Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Nera (Regno di Prussia)
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— 24 dicembre 1823
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Cavaliere dell'Ordine Pour le Mérite (classe di pace)
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— 1842
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Successione degli incarichi
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Note |
- ↑ Jean-Claude Berchet, Chateaubriand, Gallimard 2012, pagina 999, nota 37
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Bibliografia |
- Alfredo Galletti, Enciclopedia Italiana Treccani (1931), online
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