Chiesa cattolica in Guyana

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Chiesa cattolica in Guyana
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Anno 2009
Cristiani
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Cattolici 61.200
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Popolazione 752.000
Dati su Catholic hierarchy
Categoria:Chiesa cattolica in Guyana
Cartina della Guyana

La Chiesa Cattolica in Guyana conta circa 61 mila fedeli pari all'8% della popolazione del paese. Il cattolicesimo è la terza confessione religiosa del Paese preceduta dall'induismo con il 28,4% e dai pentecostali con il 16,9%[1].

L'evangelizzazione del territorio dell'attuale Guyana[2] cominciò a metà del XVI secolo.

Attualmente (2011) la Chiesa Cattolica è presente in Guyana con una sola diocesi, quella di Georgetown.

Storia

I primi missionari a toccare queste terre attorno al 1548 furono i missionari portoghesi che evangelizzarono la regione contemporaneamente alle spedizioni di colonizzazione. Ben presto però i missionari cattolici dovettero lasciare il passo a quelli protestanti. Nel 1796 il Paese passa sotto il controllo del governo Britannico, che introdusse il principio della tolleranza religiosa. Nel 1825 arrivarono i primi sacerdoti cattolici e nel 1826 fu costruita la prima chiesa cattolica a Brickdam, oggi quartiere di Georgetown. Nel 1837 fu eretto il vicariato apostolico della Guyana britannica, che fu affidato ai Gesuiti inglesi nel 1856, con l'aiuto di missionari italiani. Nel 1956 il vicariato apostolico fu elevato al rango di diocesi.

Organizzazione ecclesiastica

Attualmente nel Paese esiste una sola circoscrizione ecclesiastica cattolica, la diocesi di Georgetown, suffraganea dell'arcidiocesi di Porto di Spagna in Trinidad e Tobago.

L'episcopato locale è membro di diritto della Conferenza Episcopale delle Antille.

Nunziatura apostolica

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Nunziatura apostolica in Guyana

La nunziatura apostolica in Guyana è stata istituita il 9 giugno 1997.

Note
  1. Dati desunti dal The world factbook del 2011.
  2. L'attuale Guyana, le cui coste furono avvistate già nel 1498 da Cristoforo Colombo durante il suo terzo viaggio in America, fu esplorata dagli europei a partire dai primi anni del Cinquecento. Tuttavia, solo nel corso del XVII secolo gli olandesi vi fondarono degli insediamenti stabili, dando vita a tre diverse colonie: Essequibo (1616), Berbice (1627), e Demerara (1752). Verso la fine del XVIII secolo gli inglesi assunsero il controllo dell'area. Nel 1814 gli olandesi cedettero formalmente alla Gran Bretagna le tre colonie, ai sensi di una Convenzione di Londra. Esse, a partire dal 1831, costituirono un'unica colonia nota come Guyana Britannica. Nel corso del tempo si formarono delle comunità di schiavi, noti come maroon, che fuggivano ai loro padroni riparando nelle foreste e mescolandosi agli indios. Con l'abolizione della schiavitù nel 1834 gli stessi maroon cominciarono a stanziarsi nelle aree urbane. Nel frattempo, per sopperire alla mancanza di manodopera nelle piantagioni provocata dalla fine della schiavitù, si richiamarono in Guyana lavoratori provenienti dall'Europa (Madeira, Germania, Irlanda, Scozia e Malta), dalla Cina e, soprattutto, dall'India. Nel 1889 il Venezuela avanzò delle rivendicazioni sulle terre che vanno dal confine fino al fiume Essequibo. Dieci anni più tardi, un tribunale internazionale assegnò tali terre alla Guyana Britannica. Ancora oggi, tuttavia, il Venezuela rivendica più della metà del territorio dell'odierna Guyana. L'indipendenza fu proclamata nel 1966. Il 23 febbraio 1970 la Guyana divenne una repubblica, pur rimanendo nell'ambito del Commonwealth.
Voci correlate
Collegamenti esterni