Chiesa della Gran Madre di Dio (Roma)
Chiesa della Gran Madre di Dio | |
Roma, Chiesa della Gran Madre di Dio (1931-1933) | |
Stato | Italia |
---|---|
Regione | Lazio |
Regione ecclesiastica |
Regione ecclesiastica Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi |
Roma Vicariatus Urbis |
Religione | Cattolica |
Indirizzo |
Via Cassia, 1 00191 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 3339340 |
Fax | +39 06 3331681 |
Posta elettronica | granmadredidioroma@gmail.com |
Sito web | Sito ufficiale |
Proprietà | Pontificia Opera per la Preservazione della Fede e la provvista di nuove Chiese in Roma |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | parrocchiale |
Dedicazione | Maria Vergine |
Fondatore | papa Pio XI |
Data fondazione | 1931 |
Architetti |
Cesare Bazzani (progettista) Clemente Busiri Vici (esecuzione e direzione dei lavori) |
Stile architettonico | Neorinascimentale |
Inizio della costruzione | 1931 |
Completamento | 1933 |
Data di consacrazione | 29 maggio 1937 |
Consacrato da | Francesco Beretti |
Pianta | croce greca |
Iscrizioni | PRAECELSAE DEI GENITRICI DICATUM |
Marcatura | stemma di papa Pio XI |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Chiesa della Gran Madre di Dio è un luogo di culto di Roma, situato nella periferia settentrionale della città, all'inizio della via Cassia, nel quartiere Della Vittoria.
Storia
Dalla fondazione ad oggi
La chiesa fu voluta da papa Pio XI (1922-1939) nel 1931 in ricordo delle celebrazioni indette per commemorare il XV centenario del Concilio di Efeso (431), nel quale, contro l'eresia di Nestorio, furono proclamati i dogmi della maternità divina e della verginità perpetua di Maria, presenti nella devozione popolare fin dalle origini della Chiesa.
L'allora cardinale vicario Francesco Marchetti Selvaggiani (1871-1951) volle che la nuova chiesa sorgesse sulla riva del Tevere nei pressi di Ponte Milvio, un sito particolarmente significativo per la storia della Chiesa, poco distante cioè dal luogo dove la Croce apparve a Costantino (274-337), prima della battaglia (312) nella quale sconfisse Massenzio (278-312) e dove confluiscono due grandi arterie consolari, la Flaminia e la Cassia e l'antica via Francigena che i pellegrini, provenienti da Nord, percorrevano per raggiungere Roma.
L'imponente edificio venne progettato da Cesare Bazzani (1873-1939) e costruito da Clemente Busiri Vici (1887-1965) tra il 1931 e il 1933. Fu consacrata il 29 maggio 1937 da Francesco Beretti, vescovo di Cesarea di Filippo.
È sede della parrocchia omonima, eretta da Pio XI il 1º dicembre 1933, anno del Giubileo straordinario della Redenzione, con la costituzione apostolica Quo perennius e affidata al clero diocesano di Roma.
Titolo cardinalizio
La chiesa è sede del titolo cardinalizio di Gran Madre di Dio, istituito da papa Paolo VI il 5 febbraio 1965: l'attuale titolare è il cardinale Angelo Bagnasco.
Descrizione
Esterno
La chiesa, in stile neorinascimentale, è caratterizzata da una grande cupola che poggia su un tamburo ottagonale con finestroni rettangolari, sormontata da una lanterna, anch'essa ottagonale. Due piccoli campanili laterali, a base quadrangolare, affiancano la facciata rettangolare definita da lesene, cornicioni aggettanti e balaustre di coronomento.
L'edificio è preceduto da un pronao con due colonne monumentali corinzie e setti laterali in muratura, decorati con nicchie, che sorreggono un frontone triangolare con al centro lo stemma di papa Pio XI e alla base l'iscrizione dedicatoria nella quale si legge:
(LA) | (IT) | ||||
« | PRAECELSAE DEI GENITRICI DICATUM » | « | Dedicato alla Gran Madre di Dio » |
All'interno del pronao si trova il portale centrale sormontato da un timpano spezzato; vi sono, inoltre, due ingressi laterali che si aprono nei due corpi di fabbrica curvilinei, posti a lato del pronao.
Interno
L'interno della chiesa, a pianta a croce greca, luminoso e semplice, è dominato dai piloni e dalle arcate sui quali si imposta l'imponente cupola, mentre le absidi accolgono le raccolte cappelle, dedicate al Sacro Cuore di Gesù (a sinistra) e a san Giuseppe (a destra).
L'abside semicircolare, rivestito da marmi policromi e aperto da cinque grandi monofore, alternate a paraste ioniche, presenta:
- nel catino absidale, Colomba dello Spirito Santo e angeli con simboli mariani (terzo quarto del XX secolo), affreschi di Federico Morgante.
- alla base del catino absidale, iscrizione nella quale si legge:
(LA) | (IT) | ||||
« | SANCTA MARIA MATER DEI ORA PRO NOBIS » | « | Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi » |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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