Crocifisso di Numana




Crocifisso di Numana | |
Bottega bizantina, Autore anonimo, Cristo Crocifisso, 1290-1310, scultura lignea, Parrocchia Cristo Re in Numana. | |
Crocifisso di Numana | |
Opera d'arte | |
Stato |
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Regione |
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Regione ecclesiastica | Marche |
Provincia | Ancona |
Comune | Numana |
Diocesi | Arcidiocesi di Ancona-Osimo |
Parrocchia o Ente ecclesiastico | Chiesa cattolica |
Ubicazione specifica | Parrocchia Cristo Re in Numana[1] |
Uso liturgico | devozionale |
Comune di provenienza | Beirut |
Luogo di provenienza | Abitazione privata |
Oggetto | Scultura |
Soggetto | Cristo crocifisso |
Datazione | 1290-1310 |
Ambito culturale | |
Bottega bizantina | |
Autore | anonimo |
Materia e tecnica | scultura su legno |
Misure | 190x190 cm |
Coordinate geografiche | |
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Il Cristo crocifisso, conosciuto anche come Crocifisso di Numana o Crocifisso di Sirolo è una scultura lignea datata tra il 1290 e il 1310 di Bottega bizantina e conservato presso la Parrocchia Cristo Re in Numana[1].
Tradizione
Da Gerusalemme a Beirut
In alcuni scritti del XII secolo si precisa che l'opera fu scolpita da San Luca evangelista e San Nicodemo utilizzando del legno di cedro. Terminata l'opera, la stessa fu conservata nell'abitazione dal membro del Sinedrio. Come vuole la Tradizione Nicodemo fu perseguitato dagli ebrei per la sua fede in Cristo quindi nascose la scultura in una villa di proprietà di un suo parente. Successivamente il Crocifisso passò in mani diverse fino a Zaccheo che nel 68 lo portò a Beirut (allora in Siria). Qui rimase a lungo custodito in un'abitazione privata di un ebreo. Non passò molto tempo che il nuovo custode fu scoperto e percosso dagli altri ebrei. Questi infierirono anche sulla scultura che, dopo le lesioni profonde, da esse sgorgò sangue e acqua. Il sangue fu racchiuso in diverse ampolle e inviato a Papa Adriano I il quale, nel 792, ne donò una al futuro imperatore Carlo Magno. Le restanti ampolle furono inviate ai vescovi delle principali diocesi[3].
Da Beirut a Numana
Carlo Magno, dopo l'incoronazione a Imperatore del Sacro Romano Impero, e venuto a conoscenza dei prodigi che scaturivano dal Crocifisso, decise di recarsi a Beirut. Sorpreso dalla raffinatezza artistica della scultura ottenne dai custodi ebrei l'approvazione di farne dono al suo consacratore papa Leone III. Durante il trasporto via nave, in prossimità delle coste italiche, una burrasca costrinse l'imperatore ad approdare presso Numana[5]. Il Crocifisso fu deposto presso la Chiesa di San Giovanni Battista[6], ma per ragioni politiche l'imperatore dovette lasciare urgentemente Numana e il Crocifisso. Alla sua morte i suoi successori si dimenticarono della scultura che rimase nella città dove tutt'oggi è custodita.
Il terremoto dell'846
Durante il terremoto dell'846 che afflisse la citta di Numana, la Chiesa di San Giovanni fu anch'essa colpita gravemente dagli eventi e così il Crocifisso. Le acque travolsero la chiesa seppellendone le macerie in mare.
Due anni dopo la traslazione della Santa Casa di Nazaret a Loreto, nel 1296, alcuni pescatori scorsero tra la sabbia e le macerie il Crocifisso. Subito fu portato in una cappella in prossimità delle mura di Numana dove oggi sorgono le vestigia della torre crollata in seguito al terremoto del 1930 e lì vi restò fino al 1566.
Numana e Sirolo
La situazione nelle due città divergeva a causa delle sventure di Numana colpita dalle intemperie, mentre Sirolo[7], più fortunata e florida, poteva offrire alloggio e ospitalità ai pellegrini che raggiungevano la Riviera del Conero[8] per venerare il Crocifisso. In alcuni membri della popolazione di Sirolo nacque un sentimento di rivalità con Numana, tanto che il 15 maggio 1577 un gruppo di fanatici tentò di impossessarsi della scultura, ma senza riuscirci. La popolazione di Numana, infatti, glielo impedì aiutata anche dagli abitanti dei vicini paesi di Massignano[9] e di Poggio[10].
Il santuario
Tra il 1561 e il 1566 fu costruito un nuovo santuario per il simulacro del Salvatore, precisamente in un'area di proprietà del Vescovo di Ancona e Numana Vincenzo Luchi[11]. Il 13 ottobre 1566 il Crocifisso fu trasferito nella cappella del nuovo edificio, ma col passare degli anni il luogo di culto subì degli ammaloramenti strutturali che indussero il clero a ricostruire il tempio sacro. Nel 1967 iniziarono i lavori per la costruzione della Chiesa di Cristo Re, finiti i quali, il 6 luglio 1969, fu inaugurata e consacrata.
Il culto
I numerosi segni e la costruzione del nuovo santuario fecero in modo che i devoti che si recavano alla Santa Casa di Loreto, prolungassero il pellegrinaggio a Numana. L'afflusso diminuì notevolmente dalla metà del 1800 a seguito delle leggi eversive contro il patrimonio ecclesiastico.
Seguendo la Tradizione pre-conciliare, l'ultima Domenica di ottobre è dedicata alla Festa di Cristo Re con manifestazioni religiose e civili e con la partecipazione dei numanesi e di altre persone provenienti da ogni luogo.
Note | |
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Bibliografia | |
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