Crocifisso di Numana

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Crocifisso di Numana
Cristo Crocifisso (Numana).jpg

Bottega bizantina, Autore anonimo, Cristo Crocifisso, 1290-1310, scultura lignea, Parrocchia Cristo Re in Numana.
Crocifisso di Numana
Opera d'arte
Stato bandiera Italia
Regione Coat of arms of Marche.svg Marche
Regione ecclesiastica Marche
Provincia Ancona
Comune Numana
Diocesi Arcidiocesi di Ancona-Osimo
Parrocchia o Ente ecclesiastico Chiesa cattolica
Ubicazione specifica Parrocchia Cristo Re in Numana[1]
Uso liturgico devozionale
Comune di provenienza Beirut
Luogo di provenienza Abitazione privata
Oggetto Scultura
Soggetto Cristo crocifisso
Datazione 1290-1310
Ambito culturale
Bottega bizantina
Autore anonimo
Materia e tecnica scultura su legno
Misure 190x190 cm
Coordinate geografiche
43°30′50″N 13°37′19″E / 43.513808735791955, 13.621995975265154 Coat of arms of Marche.svg Marche
Mappa di localizzazione New: Marche
Parrocchia Cristo Re in Numana
Parrocchia Cristo Re in Numana
Ancona
Ancona
Osimo
Osimo
Virgolette aperte.png
L'immagine di Gesù a rilievo è a grandezza naturale di una persona ed è confitto in croce con quattro chiodi, due alle mani e due ai piedi, il quale corpo ignudo coperto soltanto da un drappo rosso, del medesimo legno, che scende da mezzo il corpo fino alle ginocchia. L'aspetto è giovanile ed ha sembianze da uomo vivente e vigoroso, la fronte è senza corona di spine, il capo tiene alto e porta un diadema, ha lunghi i capelli, il petto è trafitto da cinque ferite (piccole e rotonde ora tassellate in legno diverso). Non ha soppidiano[2]né il titolo ed al di sopra, sul legno della croce, l'iscrizione nella forma INRI.
Virgolette chiuse.png

Il Cristo crocifisso, conosciuto anche come Crocifisso di Numana o Crocifisso di Sirolo è una scultura lignea datata tra il 1290 e il 1310 di Bottega bizantina e conservato presso la Parrocchia Cristo Re in Numana[1].

Tradizione

Da Gerusalemme a Beirut

In alcuni scritti del XII secolo si precisa che l'opera fu scolpita da San Luca evangelista e San Nicodemo utilizzando del legno di cedro. Terminata l'opera, la stessa fu conservata nell'abitazione dal membro del Sinedrio. Come vuole la Tradizione Nicodemo fu perseguitato dagli ebrei per la sua fede in Cristo quindi nascose la scultura in una villa di proprietà di un suo parente. Successivamente il Crocifisso passò in mani diverse fino a Zaccheo che nel 68 lo portò a Beirut (allora in Siria). Qui rimase a lungo custodito in un'abitazione privata di un ebreo. Non passò molto tempo che il nuovo custode fu scoperto e percosso dagli altri ebrei. Questi infierirono anche sulla scultura che, dopo le lesioni profonde, da esse sgorgò sangue e acqua. Il sangue fu racchiuso in diverse ampolle e inviato a Papa Adriano I il quale, nel 792, ne donò una al futuro imperatore Carlo Magno. Le restanti ampolle furono inviate ai vescovi delle principali diocesi[3].

Primo piano del volto di Cristo crocifisso.

[4]

Da Beirut a Numana

Carlo Magno, dopo l'incoronazione a Imperatore del Sacro Romano Impero, e venuto a conoscenza dei prodigi che scaturivano dal Crocifisso, decise di recarsi a Beirut. Sorpreso dalla raffinatezza artistica della scultura ottenne dai custodi ebrei l'approvazione di farne dono al suo consacratore papa Leone III. Durante il trasporto via nave, in prossimità delle coste italiche, una burrasca costrinse l'imperatore ad approdare presso Numana[5]. Il Crocifisso fu deposto presso la Chiesa di San Giovanni Battista[6], ma per ragioni politiche l'imperatore dovette lasciare urgentemente Numana e il Crocifisso. Alla sua morte i suoi successori si dimenticarono della scultura che rimase nella città dove tutt'oggi è custodita.

Il terremoto dell'846

Durante il terremoto dell'846 che afflisse la citta di Numana, la Chiesa di San Giovanni fu anch'essa colpita gravemente dagli eventi e così il Crocifisso. Le acque travolsero la chiesa seppellendone le macerie in mare.

Due anni dopo la traslazione della Santa Casa di Nazaret a Loreto, nel 1296, alcuni pescatori scorsero tra la sabbia e le macerie il Crocifisso. Subito fu portato in una cappella in prossimità delle mura di Numana dove oggi sorgono le vestigia della torre crollata in seguito al terremoto del 1930 e lì vi restò fino al 1566.

Numana e Sirolo

La situazione nelle due città divergeva a causa delle sventure di Numana colpita dalle intemperie, mentre Sirolo[7], più fortunata e florida, poteva offrire alloggio e ospitalità ai pellegrini che raggiungevano la Riviera del Conero[8] per venerare il Crocifisso. In alcuni membri della popolazione di Sirolo nacque un sentimento di rivalità con Numana, tanto che il 15 maggio 1577 un gruppo di fanatici tentò di impossessarsi della scultura, ma senza riuscirci. La popolazione di Numana, infatti, glielo impedì aiutata anche dagli abitanti dei vicini paesi di Massignano[9] e di Poggio[10].

Il santuario

Tra il 1561 e il 1566 fu costruito un nuovo santuario per il simulacro del Salvatore, precisamente in un'area di proprietà del Vescovo di Ancona e Numana Vincenzo Luchi[11]. Il 13 ottobre 1566 il Crocifisso fu trasferito nella cappella del nuovo edificio, ma col passare degli anni il luogo di culto subì degli ammaloramenti strutturali che indussero il clero a ricostruire il tempio sacro. Nel 1967 iniziarono i lavori per la costruzione della Chiesa di Cristo Re, finiti i quali, il 6 luglio 1969, fu inaugurata e consacrata.

Il culto

I numerosi segni e la costruzione del nuovo santuario fecero in modo che i devoti che si recavano alla Santa Casa di Loreto, prolungassero il pellegrinaggio a Numana. L'afflusso diminuì notevolmente dalla metà del 1800 a seguito delle leggi eversive contro il patrimonio ecclesiastico.

Seguendo la Tradizione pre-conciliare, l'ultima Domenica di ottobre è dedicata alla Festa di Cristo Re con manifestazioni religiose e civili e con la partecipazione dei numanesi e di altre persone provenienti da ogni luogo.

Note
  1. 1,0 1,1 Parrocchia Cristo Re in Numana su marchetravelling.com. URL consultato il 02.09.2025
  2. Soppidiano, reggipiedi.
  3. Ampolle contenete il sangue sono oggi custodite nella Basilica di San Marco a Venezia e nella Basilica di Sant'Andrea a Mantova.
  4. Foto dell'immaginetta consegnata in Parrocchia Cristo re in Numana.
  5. Numana comune italiano della provincia di Ancona nelle Marche, allora Diocesi di Osimo situato nella Riviera del Conero.
  6. Chiesa di San Giovanni Battista, risalente al XIII secolo, rappresenta uno dei luoghi di culto più antichi e significativi della zona.
  7. Sirolo, comune italiano della provincia di Ancona nelle Marche.
  8. Riviera del Conero, tratto di costa dell'Adriatico, alto e roccioso, che dal porto della città di Ancona giunge sino a quello di Numana. Prende nome da Monte Conero, che forma l'omonimo promontorio a picco sul mare, ricco di insenature e piccole spiagge rocciose o sassose; ha uno sviluppo costiero di circa venti chilometri. Il territorio è protetto dal Parco regionale del Conero.
  9. Massignano (da non confondere con il comune in provincia di Ascoli Piceno) è una frazione di Ancona situata su un colle affiancato a Monte Conero. Il centro appartiene al sistema difensivo medievale dei Castelli di Ancona. La vita del centro è strettamente collegata alla vicinanza al Monte Conero.
  10. Poggio è una frazione di Ancona situata su un colle affiancato al Monte Conero, ai margini del bosco e in posizione panoramica verso il mare e verso l'interno della regione. Il centro appartiene al sistema difensivo medievale dei Castelli di Ancona. Ricade nel territorio del Poggio la contrada di Portonovo, con i suoi antichi monumenti e la nota spiaggia, molto frequentata da anconetani e turisti.
  11. Vincenzo Luchi (di Lucca) su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 02.09.2025
Bibliografia
  • Libretto informativo Il Crocifisso di Numana, presentazione dell'Arcivescovo Angelo Spina, B.M. Grafica, Osimo
Voci correlate
Collegamenti esterni