Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo

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Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo

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Jan e Hubert van Eyck, Gesù Cristo Re (part. dal Polittico dell'Agnello Mistico), 1426 - 1432, olio su tavola; Gand (Belgio), Cattedrale di San Bavone
Mistero celebrato Commemorazione della potenza di Gesù Cristo
Riferimenti
Periodo Avvento
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Data nel 2023: 26 novembre
Data nel 2024: 24 novembre
Data nel 2025: 23 novembre

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Rito
Note
Nel Rito Ambrosiano è anticipata di due settimane per la diversa durata del tempo d'Avvento.
Rito Romano
Tipologia Solennità
Periodo
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Data Ultima Domenica dell'anno liturgico
Data nel 2023: 26 novembre

Data nel 2024: 24 novembre
Data nel 2025: 23 novembre

Note di Rito romano
Rito Ambrosiano
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Tipologia Solennità del Signore
Periodo
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Data {{{dataRA}}}
Data Come per Rito Romano anticipata.
Data nel 2023: 05 novembre

Data nel 2024: 10 novembre
Data nel 2025: 09 novembre

Note di Rito ambrosiano
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Celebrata in
Celebrata a
Tradizioni religiose
Data d'istituzione 11 dicembre 1925
Chiamata anche
Feste correlate
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È necessario, dunque, che Egli regni nella mente dell'uomo, la quale con perfetta sottomissione, deve prestare fermo e costante assenso alle verità rivelate e alla dottrina di Cristo; che regni nella volontà, la quale deve obbedire alle leggi e ai precetti divini; che regni nel cuore, il quale meno apprezzando gli affetti naturali, deve amare Dio più d'ogni cosa e a Lui solo stare unito; che regni nel corpo e nelle membra, che, come strumenti, o al dire dell'Apostolo Paolo, come "armi di giustizia"[1] offerte a Dio devono servire all'interna santità delle anime. Se coteste cose saranno proposte alla considerazione dei fedeli, essi più facilmente saranno spinti verso la perfezione.
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(Papa Pio XI, stralcio della conclusione dell'enciclica Quas Primas.)
Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano:
« Solennità di nostro Signore Gesù Cristo, Re dell'Universo: a Lui solo il potere, la gloria e la maestà negli infiniti secoli dei secoli. »

La Solennità di Cristo Re nella Chiesa cattolica, nella Chiesa luterana e in altre denominazioni cristiane indica un ricordo particolare di Gesù Cristo visto come re di tutto l'universo.

Nella Chiesa cattolica

Con essa si vuole sottolineare che la figura di Cristo rappresenta per i fedeli il Signore della storia e del tempo.

Questa festa fu introdotta da papa Pio XI con l'enciclica Quas Primas dell'11 dicembre 1925. Dice il Papa nell'Enciclica:

« E perché più abbondanti siano i desiderati frutti e durino più stabilmente nella società umana, è necessario che venga divulgata la cognizione della regale dignità di nostro Signore quanto più è possibile. Al quale scopo Ci sembra che nessun'altra cosa possa maggiormente giovare quanto l'istituzione di una festa particolare e propria di Cristo Re. »
(Pio XI, Quas primas)

Spesso si attribuisce all'introduzione della festa anche un significato storico: nell'età del totalitarismo affermare la regalità di Cristo doveva rendere relative le suggestioni dei regimi, che pretendevano dai popoli un'adesione personale assoluta[2].

L'11 giugno 1899 Leone XIII consacrò la Chiesa, il Mondo e tutto il genere umano a Cristo. Dopo la Celebrazione eucaristica, recitando pubblicamente l'Atto di consacrazione del genere umano a Cristo Re, fa acquisire l'indulgenza plenaria.

La data della celebrazione

Nella forma ordinaria del rito romano la festa coincide con l'ultima domenica dell'anno liturgico.

Nella forma straordinaria la festa coincide con l'ultima Domenica di ottobre.

Anche nel rito ambrosiano, la solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo corrisponde all'ultima domenica dell'anno liturgico, ma - poiché l'Avvento ambrosiano, con cui comincia l'anno liturgico, è più lungo di due settimane rispetto all'Avvento romano - essa si colloca all'inizio e non alla fine di novembre, per cui risulta essere anticipata di due settimane. Nel Rito ambrosiano antico, la celebrazione coincide con l'ultima Domenica di ottobre.

In tutti questi casi, questa celebrazione è collocata in modo da favorire un collegamento teologico con il mistero della morte, vinta da Cristo. Nella forma antica precede immediatamente la festa di Ognissanti e la Commemorazione dei Defunti e il collegamento è sottolineato dall'epistola (Colossesi 1,12-20) in cui Cristo, «capo della Chiesa», è il «primogenito dai morti»; mentre nella forma più recente chiude l'anno liturgico e il mese di novembre, dedicato ai defunti dalla pietà popolare[3].

Liturgia

L'ordinamento delle letture bibliche in entrambi i Riti romano e ambrosiano, è articolato in tre anni (A, B e C) a struttura ternaria.

Nel Rito romano

Anno A
Anno B
  • Prima lettura - Dn 7,13-14 : Il suo potere è un potere eterno.
  • Salmo responsoriale - dal Sal 93 - Rit.: Il Signore regna, si riveste di splendore.
  • Seconda lettura - Ap 1,5-8 : Il sovrano dei re della terra ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio.
  • Versetto dell'Alleluia - Mc 11,9-10
  • Vangelo - Gv 18,33-37 : Tu lo dici: io sono re.
Anno C
  • Prima lettura - 2Sam 5,1-3 : Unsero Davide re d'Israele.
  • Salmo responsoriale - dal Sal 122 - Rit.: Andremo con gioia alla casa del Signore.
  • Seconda lettura - Col 1,12-20 : Ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore.
  • Versetto dell'Alleluia - Mc 11,9-10
  • Vangelo - Lc 23,35-43 : Signore, ricordarti di me quando entrerai nel tuo regno.

Nel Rito ambrosiano

Anno A
  • Lettura - 2Sam 7,1-6.8-9.12-14a.16-17 : La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te.
  • Salmo - Sal 45,2-3.8-10.17-18 - Rit.: Dio ti ha consacrato con olio d'esultanza.
  • Epistola - Col 1,9b-14 : Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore.
  • Canto al Vangelo - cfr. Lc 23,42 : Gesù, ricòrdati di me nel tuo regno.
  • Vangelo - Gv 18,33c-37 : Tu sei re. Il mio regno non è di questo mondo.
  • Antifona dopo il Vangelo: Ave, Re nostro, che solo avesti pietà dei nostri errori: obbediente al volere del Padre, ti lasciasti condurre sulla croce come agnello mansueto destinato al sacrificio. A te sia gloria, osanna, trionfo e vittoria, a te la più splendente corona di lode e di onore.
Anno B
  • Lettura - Is 49,1-7 : È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe; ti renderò luce delle nazioni.
  • Salmo - Sal 22,24-25.28-29.31b-32 - Rit.: Dal legno della croce regna il Signore.
  • Epistola - Fil 2,5-11 : Cristo si fece obbediente fino alla morte di croce. Per questo Dio lo esaltò.
  • Canto al Vangelo - cfr. Gv 12,32 : Io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me, dice il Signore.
  • Vangelo - Lc 23,36-43 : Gesù, ricòrdati di me, quando entrerai nel tuo regno.
  • Antifona dopo il Vangelo: come Anno A
Anno C
  • Lettura - Dn 7,9-10.13-14 : Il vegliardo dà al figlio dell'uomo potere sui popoli e le nazioni.
  • Salmo - Sal 110,1-2.3.4-5a.6a - Rit.: Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato. (cfr Sal 2,7)
  • Epistola - 1Cor 15,20-26.28 : Alla fine Cristo consegnerà il regno a Dio Padre.
  • Canto al Vangelo - cfr. Ap 1,8; 2,25b : Io sono l'alfa e l'omèga, Colui che è, che era e che viene: tenete saldo il dono della fede fino a quando verrò.
  • Vangelo - Mt 25,31-46 : Il Figlio dell'uomo, re cui il Padre ha affidato ogni giudizio.
  • Antifona dopo il Vangelo: come Anno A

Dal Lezionario postconciliare 1976-2008

Dal 1976 fino al 2008 le comunità di Rito Ambrosiano hanno celebrato l'Eucaristia lungo l'anno (festiva e feriale) con un Messale Ambrosiano rinnovato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II completo e autonomo (ad eccezione del Lezionario, ancora incompleto e supplementare rispetto al Lezionario Romano). Durante questo periodo le letture della solennità erano uguali al Rito romano, con l'eccezione dell'Antifona dopo il Vangelo, uguale al rito moderno già citato e inesistente nel Rito romano. Il nome delle letture avevano la stessa dicitura del Rito romano, ossia Prima lettura, Salmo responsoriale, Seconda lettura[4].

Nel Rito ambrosiano antico

Nel Rito ambrosiano antico la solennità è denominata In Festo Domini Nostri Jesu Christi Regis. Le letture in Rito ambrosiano moderno non hanno mantenuto i brani biblici antichi in considerazione delle letture uniche rispetto alla suddivisione dei tre anni.

All'inizio della Celebrazione eucaristica, mentre il celebrante, il diacono e i ministranti si recano in processione all'Altare, la Schola intona l'Hymnum "Te Sæculorum Principem". Giunta la processione ai piedi dell'Altare, stazionando, si cantano i dodici Kyrie eleison e la relativa Sallenda.

  • Lectio: Ap 5, 1-14
  • Psalmellus: Multiplicabitur ejus imperium, et pacis non erit finis; sedebit supra thronum David, et imperabit. Thronus ejus sicut sol in conspectu meo, et sicut luna perfecta in æternum (Il suo impero si dilaterà, e la pace non vi avrà mai fine; egli si assiderà sul trono di Davide e regnerà. Il suo trono durerà dinanzi a me quanto il sole, e come luna che non muta mai.) Cfr. Is 9,6 Sal 89,37-38
  • Epistola: Col 1,12-20
  • Halleluja: Dominabitur a mari usque ad mare, et a flumine usque ad terminos orbis terrarum. Et adorabunt eum omnes reges terræ: omnes gentes servient ei. (Si estenderà il suo dominio dall'uno altro mare e dal fiume fino all'estremità della terra. E lo adoreranno tutti i re della terra. E tutte le nazioni lo serviranno.) cfr Sal 72,8-11
  • Evangelium: Gv 28,33-37
  • Antiphona post Evangelium: Ave, Rex noster: * tu solus nostros errores miseratus: • Patri obediens ductus es ad Crucem * ut Agnus mansuetus ad occisionem. • Tibi gloria, hosanna, triumphus et victoria: * tibi summæ laudis et honestatis corona. † Halleluja. (Salve, o nostro Re; tu solo ti sei mosso a pietà dei nostri errori; tu obbediente al Padre, fosti condannato alla Croce, e ci andasti come Agnello mansueto destinato all’immolazione. A te sia gloria, osanna, trionfo e vittoria: a te la corona della suprema lode e maestà. Alleluia.)

Successivamente all'antifona dopo il Vangelo, il diacono stende solennemente la Sindone[5] e recita la preghiera utilizzata in ogni celebrazione eucaristica, denominata Oratio Super Sindonem (Orazione sulla Sindone):

(LA) (IT)
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« Domine Jesu Christe, qui in ara Crucis vitam humani generis moriendo salvasti, præsta quæsumus: ut qui peccatorum vel ignorantiæ caligine detinentur te, qui es lux vera et vita indeficiens, quærant, tibique æterno Regi famulari mereantur. » « O Signore Gesù Cristo, che morendo sull'altare della Croce, hai salvata la vita del genere umano, fa' che coloro i quali giacciono nelle tenebre dei peccati e dell'ignoranza, ottengano la grazia di cercare te, luce vera, indefettibile, e quella ancora di servirti, o eterno Re, che vivi e regni con Dio Padre »
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Nelle altre confessioni cristiane

Nella Chiesa anglicana

La Comunione anglicana celebra la festa di Cristo re dell'Universo, sottolineando la regalità di Cristo nella storia dei popoli e delle singole nazioni.

Nelle Chiese protestanti

La Festa della regalità di Cristo nel calendario della Chiesa luterana è inserita tra le Festività maggiori.


Note
  1. Cfr. Rm 6,13
  2. cfr. G. Di Napoli, Il Proprium de Tempore e l'anno liturgico nel Messale di Pio V in Celebrare con il Messale di san Pio V, Padova 2008, p. 89
  3. cfr. G. Di Napoli, Il Proprium de Tempore e l'anno liturgico nel Messale di Pio V in Celebrare con il Messale di san Pio V, Padova 2008, p. 89
  4. Centro ambrosiano di documentazione e studi religiosi op. cit.
  5. Velo che copre le Oblate, il pane e il vino posti sull'altare per il sacrificio.
Bibliografia
  • Piccolo messale ambrosiano festivo, Tipografia G. De Silvestri, Milano, 1957
  • Centro ambrosiano di documentazione e studi religiosi, Messale Ambrosiano Festivo, Edizioni Piemme, 1986
Voci correlate
Collegamenti esterni