Culto

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Il culto è l'insieme delle pratiche religiose con le quali si coltiva il rapporto con Dio.

Etimologicamente, il culto è letteralmente la "cura" dovuta a Dio e al suo santuario: il termine deriva direttamente dal latino cultus, che significa "cura", "coltivazione", "adorazione", e che è participio passato di colere, "coltivare".

La teologia cristiani hanno perfezionato il concetto latino, che non distingueva tra adorazione e venerazione, affermando la specificità dell'adorazione (in latino adoratio, in greco λατρεια, latreia), che è dovuta solo a Dio, e della venerazione (in latino veneratio, in greco δουλεια, doulia), che si offre ai santi.

Nella Bibbia

L'Antico Testamento chiede, nel Decalogo di adorare solo YHWH:

« Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dei di fronte a me. Non ti farai idoloimmagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai»

Tale culto era esercitato attraverso la preghiera, i sacrifici], e soprattutto attraverso l'obbedienza del cuore (1Sam 15,22 ).

Il Nuovo Testamento è incentrato sulla persona divino-umana di Gesù; in Lui i suoi discepoli esercitano il vero culto gradito a Dio; alla samaritana spiega:

« Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e Verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità". Gli rispose la donna: "So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa". Le disse Gesù: "Sono io, che ti parlo»

Gesù pertanto abolisce il culto antico, incentrato sul Tempio di Gerusalemme, perché fa suo il culto di Cristo: questi è entrato nel santuario del cielo non con il sangue, di animali, ma con il proprio sangue (Eb 10,11-14 ).

Espressioni

La Chiesa conosce un culto pubblico e solenne, che si esprime sopratutto nella Celebrazione dell'Eucaristica e degli altri Sacramenti, nonché nel Culto Eucaristico, nella celebrazione della Liturgia delle Ore, nei Sacramentali.

« La liturgia è la celebrazione del Mistero di Cristo e in particolare del suo Mistero pasquale. In essa, mediante l'esercizio dell'ufficio sacerdotale di Gesù Cristo, con segni si manifesta e si realizza la santificazione degli uomini e viene esercitato dal Corpo mistico di Cristo, cioè dal capo e dalle membra, il culto pubblico dovuto a Dio. »

L'osservanza del Giorno del Signore, la Domenica, è anch'essa una forma di culto a Dio, voluta da lui stesso.

Vi sono poi forme private di culto, che comprendono la preghiera personale, i pellegrinaggi, le promesse fatte a Dio.

Voci correlate