Delegazione apostolica di Fermo

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Delegazione di Fermo
Mappa di localizzazione
Delegation of Fermo Location.svg
Informazioni generali
Nome completo: Delegazione apostolica di Fermo
Capoluogo: Fermo
13.958 abitanti (1833)
Dipendente da: Stato Pontificio
Suddiviso in: Un distretto
7 governi
Evoluzione storica
Inizio: 6 luglio 1816
Causa: Restaurazione
Riforma amministrativa di Pio VII
Fine: 22 dicembre 1860
Causa: Annessione al Regno di Sardegna
(Decreto Minghetti)
Provincia anteriore Provincia posteriore
Dipartimento del Tronto Circondario di Fermo
Mappa geografica
Delegazione di Fermo (1831).svg

La delegazione apostolica di Fermo fu una suddivisione amministrativa dello Stato della Chiesa, istituita nel 1816 da papa Pio VII nel territorio delle Marche. Nella sua conformazione definitiva (1831) confinava a ovest e a nord con la delegazione di Macerata, a est con il Mar Adriatico, a sud con la delegazione di Ascoli.

Era una delegazione di 2ª classe.

Storia

Origini e istituzione

La provincia pontificia trae origine dall'antico Comitato fermano (Stato di Fermo) ripristinato nei suoi confini dopo la Restaurazione. Il 6 luglio 1816 Pio VII dettò motu proprio l'assetto territoriale del risorto Stato Pontificio,[1] smembrando ormai anche di fatto il dipartimento del Tronto (l'ampia ripartizione che in epoca napoleonica aveva per capoluogo la città di Fermo).

Pio VII

Un anno dopo (26 novembre 1817), per editto del cardinale Segretario di Stato Consalvi, la delegazione apostolica subì una prima significativa modificazione acquistando cinque nuovi comuni: uno dalla delegazione di Macerata e quattro dalla delegazione di Ascoli.[2] La variazione entrò in vigore il 1º gennaio 1818.[3]

Unione con la delegazione di Ascoli

Il successore di Pio VII, Leone XII, nel quadro di una più radicale riforma dell'assetto territoriale pontificio, unificò la delegazione fermana e quella ascolana. Nacque così la delegazione apostolica di Fermo e Ascoli, con due capoluoghi in cui risiedevano rispettivamente il delegato apostolico e un luogotenente.[3]

La decisione del papa, assunta motu proprio il 5 ottobre 1824, prese vigore il 1º gennaio 1825 e fu a breve integrata da nuove disposizioni che apportarono significative variazioni territoriali (21 dicembre 1827): queste ultime attribuirono alla delegazione apostolica una conformazione che, salvo marginali modifiche,[4] avrebbe mantenuto sotto il Regno d'Italia (1861-1946) come provincia di Ascoli Piceno.[3]

Nuova separazione

L'unità della circoscrizione leonina venne bruscamente spezzata dai moti del 1830-1831, quando il generale Giuseppe Sercognani prese il controllo della regione e sancì nuovamente la divisione dei due territori (23 gennaio 1831). Ma nonostante la sconfitta dell'insurrezione la rivivescenza della delegazione unita fu effimera. Il 5 luglio 1831, ancora con editto del Segretario di Stato (il cardinale fermano Tommaso Bernetti), Gregorio XVI confermò la separazione attuata da Sercognani, ricostituendo la delegazione di Fermo e assegnandole un nuovo riparto territoriale (1833).[3]

Legazione delle Marche

Il 22 novembre 1850 Pio IX, tornato dall'esilio di Gaeta, riformò l'organizzazione territoriale dello Stato della Chiesa raggruppando tutte le preesistenti province in quattro grandi legazioni, più il circondario di Roma. Le delegazioni marchigiane, tra cui Fermo, furono inserite nella Legazione delle Marche (II Legazione).[5]

Soppressione

Intervenuta l'Unità d'Italia le delegazioni pontificie furono in parte mantenute come province del regno e in parte soppresse. La delegazione di Fermo subì quest'ultima sorte contro tutte le aspettative. Con il decreto Minghetti del 22 dicembre 1860 il Regno di Sardegna accorpò nuovamente la delegazione fermana all'ascolana, creando la provincia di Ascoli Piceno e lasciando la città di Fermo sede di un circondario.

Dati demografici

Nel 1816 la popolazione complessiva ammontava a 77.089 abitanti,[1] che salirono a 89.404 nel 1833.[6] La superficie territoriale del 1833 era lievemente maggiore di quella dell'attuale provincia di Fermo (880,26 contro 859,51 km²). Il capoluogo contava 19.673 abitanti nel 1816 incluse le comunità appodiate,[1] e 13.958 da solo nel 1833.[6]

Suddivisione amministrativa

1816

Delegazione di Fermo (1816).svg

Delegazione Distretto Governo Comunità
Fermo Fermo Acquaviva Acquaviva
Altidona Altidona, Moresco
Campofilone Campofilone, Pedaso
Carassai Carassai
Castel Clementino Belmonte, Castel Clementino
Falerone Falerone
Fermo Fermo, Monteverde, Ponzano, Porto San Giorgio, Rocca Monte Varmine, Torchiaro, Torre di Palme
Francavilla Alteta, Cerreto, Francavilla
Grottammare Grottammare, Marano, Sant'Andrea
Lapedona Lapedona
Loro Loro
Massignano Massignano
Mogliano Mogliano
Montappone Massa, Montappone, Monte Vidon Corrado
Montefalcone Montefalcone, Smerillo
Monte Giberto Monte Giberto, Moregnano
Monteleone Monsampietro Morico, Monteleone, Sant'Elpidio Morico
Montottone Grottazzolina, Montottone
Monte Rinaldo Monte Rinaldo, Ortezzano
Monte Urano Monte Urano
Petriolo Petriolo
Petritoli Collina, Monte Vidon Combatte, Petritoli
Rapagnano Magliano, Rapagnano, Torre San Patrizio
Sant'Angelo Castelgismondo, Gualdo, Sant'Angelo
San Benedetto Monte Aquilino, San Benedetto

1833

Delegazione di Fermo (1833).svg

Delegazione Distretto Governo Comunità
Fermo Fermo Fermo Altidona, Belmonte, Fermo, Grottazzolina, Lapedona, Monte San Pietrangeli, Montottone, Porto San Giorgio, Torre di Palme, Torre San Patrizio, Rapagnano
Grottammare Campofilone, Grottammare, Marano e Sant'Andrea, Pedaso
Montegiorgio Alteta e Cerreto, Falerone, Francavilla, Magliano, Massa, Montappone, Montegiorgio e Monteverde, Monte Vidon Corrado
Monterubbiano Moresco, Moregnano, Montefiore, Monte Giberto, Monte Vidon Combatte e Collina, Petritoli, Ponzano e Torchiaro
Ripatransone Cossignano, Massignano, Ripatransone
Santa Vittoria Castel Clementino, Montefalcone, Monteleone, Montelparo, Monte Rinaldo, Monsampietro Morico, Ortezzano, Santa Vittoria, Sant'Elpidio Morico, Smerillo
Sant'Elpidio a Mare Montegranaro, Monte Urano, Sant'Elpidio a Mare
Note
Bibliografia
  • Moto proprio della Santità di Nostro Signore papa Pio VII sulla organizzazione dell'amministrazione pubblica. 1816.
  • Raccolta delle leggi e disposizioni di pubblica amministrazione nello Stato Pontificio. Roma 1833.
Voci correlate
Collegamenti esterni