Ercole Consalvi

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Ercole Consalvi
Cardinale
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battezzato
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 66 anni
Nascita Roma
8 giugno 1757
Morte Roma
24 gennaio 1824
Sepoltura Roma, Chiesa di San Marcello al Corso
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono Roma, 21 dicembre 1801 da Pio VII
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Creato
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(vedi)
Creato
Cardinale
11 agosto 1800 da Pio VII (vedi)
Deposto dal cardinalato [[{{{aPd}}}]] da [[{{{pPd}}}]]


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Cardinale per 23 anni, 5 mesi e 13 giorni
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
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pontificato
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi
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Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
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Altre ricorrenze
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Attributi {{{attributi}}}
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
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Onorificenze
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Altri titoli
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Ercole Consalvi (Roma, 8 giugno 1757; † Roma, 24 gennaio 1824) è stato un cardinale e politico italiano e mecenate.

Cenni biografici

Nacque a Roma l'8 giugno 1757, maggiore dei cinque figli di Mario Giuseppe Consalvi, marchese di Toscanella e la contessa Claudia Carandini di Modena. Il nonno di Ercole, di cognome Brunacci, era stato adottato dai marchesi Consalvi e la famiglia ne prese il nome.

Rimase orfano di padre a sei anni, fu affidato al cardinale Andrea Negroni, il quale lo inviò a Urbino a studiare grammatica, umanità e retorica nel collegio degli scolopi. Proseguì gli studi presso il seminario diocesano di Frascati, senza prendere gli ordini sacri.

Dotato di notevoli qualità personali, fece rapidamente carriera nella Curia Romana. Nell'agosto 1786 divenne ponente della Congregazione del Buon Governo, ossia relatore sulle richieste delle Comunità locali (città, terre e castelli) dello Stato della Chiesa. Nel 1793 divenne Cameriere segreto, l'anno successivo prese parte alle trattative tra Roma e l'Inghilterra. Giudice del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e uditore di Rota, nel 1797 fu incaricato degli affari militari.

Alla morte in esilio in Francia di Pio VI il 29 agosto 1799), Consalvi fu scelto quale pro-segretario del conclave che si aprì il 1º dicembre a Venezia nel monastero di San Giorgio Maggiore. Fu per sua iniziativa che il conclave veneziano uscì da una prolungata situazione di stallo. Questa era stata creata dall'opposizione della candidatura di Carlo Bellisomi, appoggiata da Romoaldo Braschi-Onesti, cardinale nipote del deceduto pontefice, alla candidatura Alessandro Mattei appoggiata dall'Austria[1] e sostenuta dal cardinale Leonardo Antonelli. In quell'occasione il Consalvi comprese che all'Antonelli occorreva concedere la soddisfazione di apparire lui il proponente del candidato di riserva del partito di Braschi, il romagnolo Barnaba Chiaramonti. In tal modo si pervenne, il 14 marzo 1800, all'elezione di Pio VII. Il giorno seguente il nuovo pontefice nominò Consalvi pro segretario di stato e rientrato a Roma, nel suo primo concistoro, tenuto l'11 agosto, lo elesse cardinale e segretario di stato.

Papa Pio VII riceve dal cardinale Ercole Consalvi la ratifica del Concordato del 15 luglio 1801; Versailles, Musée de l'Histoire de France

Da allora il Consalvi, salvo un breve periodo, diresse e dominò la politica papale. Compresa la necessità di non mettersi contro i tempi, tentò subito alcune temperate riforme nell'amministrazione, che trovarono forti opposizioni tra i reazionari. Dopo lunghe e drammatiche trattative, concluse col Primo Console, ottenne il Concordato del 15 luglio 1801, nel quale si cercò un modus vivendi tra i principi nuovi della Rivoluzione e la tradizione romana.

Dopo il 1805 cadde in disgrazia dell'imperatore Bonaparte e il 17 giugno 1806 dovette abbandonare la segreteria di stato. Fu il capo e l'animatore dei cosiddetti "cardinali neri", che non vollero assistere nel 1810 alle nozze di Napoleone con Maria Luisa.[2] Mandato in esilio a Parigi, a Reims, a Mézières, il Consalvi fu di nuovo accanto a Pio VII per indurlo a sconfessare il pericoloso concordato di Fontainebleau.

Liberato nell'aprile del 1814, venne incaricato dal papa di trattare con le grandi potenze per la restituzione integrale degli stati romani. Accolto a Parigi e a Londra, fu a Vienna negoziatore abilissimo, riuscendo pienamente nel suo compito in mezzo a gravi difficoltà.

Nel 1814 tornò a dirigere la segreteria di stato e governò con fermezza il paese. È sua opera il motu proprio Quando per ammirabile disposizione del 6 luglio 1816, con il quale mirò a un riordinamento generale dell'amministrazione dello stato pontificio, ispirandosi a idee di tolleranza e di conciliazione, cercando di adattare ai tempi il restaurato governo pontificio. Ricondusse l'ordine e la sicurezza in Roma e nelle provincie; accolse nella capitale i napoleonidi; attuò una politica indipendente nei riguardi dell'Austria. Nel 1817 mutò titolo in quello di cardinale diacono di santa Maria ad Martyres. Consalvi non prese mai gli ordini maggiori.

La sua politica non piacque agli elementi più conservatori della Chiesa, che trionfarono alla morte di Pio VII il 20 agosto 1823, con l'elezione di papa Leone XII. Questi gli tolse la segreteria di stato a favore del conservatore Giulio Maria della Somaglia, nominandolo prefetto di Propaganda Fide. Ma ormai logoro e stanco, sopravvisse per poco al nuovo pontefice.

Morì a Roma il 24 gennaio 1824, fu sepolto nella chiesa romana di San Marcello al Corso.

Successione degli incarichi

Predecessore: Pro-Segretario di Stato di Sua Santità Successore: Emblem Holy See.svg
Giuseppe Maria Doria Pamphilj
(Segretario di Stato)
15 marzo - 11 agosto 1800 se stesso come Segretario di Stato I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Giuseppe Maria Doria Pamphilj
(Segretario di Stato)
{{{data}}} se stesso come Segretario di Stato
Predecessore: Cardinale diacono di Sant'Agata alla Suburra Successore: CardinalCoA PioM.svg
Ludovico Flangini 20 ottobre 1800 - 28 luglio 1817 Agostino Rivarola I
II
III
IV
V
VI
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X
con
con
Ludovico Flangini {{{data}}} Agostino Rivarola
Predecessore: Cardinale Segretario di Stato di Sua Santità Successore: Emblem Holy See.svg
se stesso come pro-Segretario di Stato 11 agosto 1800 - 17 giugno 1806 Filippo Casoni I

Giulio Gabrielli il Giovane 17 maggio 1814 - 20 agosto 1823 Giulio Maria della Somaglia II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
se stesso come pro-Segretario di Stato {{{data}}} Filippo Casoni
Predecessore: Prefetto della Congregazione della Sacra Consulta Successore: Emblem Holy See.svg
Giuseppe Maria Doria Pamphilj 11 agosto 1800 - 17 giugno 1806 Filippo Casoni I

Giulio Gabrielli il Giovane 1º luglio 1814 - 20 agosto 1823 Giulio Maria della Somaglia II
III
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VII
VIII
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X
con
con
Giuseppe Maria Doria Pamphilj {{{data}}} Filippo Casoni
Predecessore: Pro-Bibliotecario di Santa Romana Chiesa Successore: Emblem Holy See.svg
Francesco Saverio de Zelada
(Bibliotecario)
19 dicembre 1801 - 17 giugno 1806 Luigi Valenti Gonzaga
(Bibliotecario)
I
II
III
IV
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VIII
IX
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con
con
Francesco Saverio de Zelada
(Bibliotecario)
{{{data}}} Luigi Valenti Gonzaga
(Bibliotecario)
Predecessore: Pro-prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica Successore: Emblem Holy See.svg
Leonardo Antonelli 26 dicembre 1801 - 6 settembre 1805 se stesso come prefetto I
II
III
IV
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VII
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con
con
Leonardo Antonelli {{{data}}} se stesso come prefetto
Predecessore: Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica Successore: Emblem Holy See.svg
se stesso come pro-prefetto 6 settembre 1805 - 10 maggio 1817 Antonio Dugnani I
II
III
IV
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X
con
con
se stesso come pro-prefetto {{{data}}} Antonio Dugnani
Predecessore: Bibliotecario di Santa Romana Chiesa Successore: Emblem Holy See.svg
Luigi Valenti Gonzaga 17 maggio 1814 - 20 settembre 1823 Giulio Maria della Somaglia I
II
III
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VII
VIII
IX
X
con
con
Luigi Valenti Gonzaga {{{data}}} Giulio Maria della Somaglia
Predecessore: Segretario dei Brevi Apostolici Successore: Emblem Holy See.svg
Giulio Gabrielli il Giovane 10 maggio 1817 - 24 gennaio 1824 Giuseppe Albani I
II
III
IV
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VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Giulio Gabrielli il Giovane {{{data}}} Giuseppe Albani
Predecessore: Cardinale diacono di Santa Maria ad Martyres Successore: CardinalCoA PioM.svg
Romoaldo Braschi-Onesti 28 luglio 1817 - 24 gennaio 1824 Stanislao Sanseverino I
II
III
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con
con
Romoaldo Braschi-Onesti {{{data}}} Stanislao Sanseverino
Predecessore: Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore: Emblem Holy See.svg
Fabrizio Dionigi Ruffo 20 febbraio 1820 - 8 gennaio 1821 Giuseppe Albani I
II
III
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con
con
Fabrizio Dionigi Ruffo {{{data}}} Giuseppe Albani
Predecessore: Pro-prefetto della Congregazione di Propaganda Fide Successore: Emblem Holy See.svg
Francesco Luigi Fontana, B. 23 marzo 1822 - 13 gennaio 1824 se stesso come prefetto I
II
III
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X
con
con
Francesco Luigi Fontana, B. {{{data}}} se stesso come prefetto
Predecessore: Pro-prefetto della Congregazione sopra la Correzione dei Libri della Chiesa Orientale Successore: Emblem Holy See.svg
Francesco Luigi Fontana, B.
(prefetto)
23 marzo 1822 - 13 gennaio 1824 se stesso come prefetto I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Francesco Luigi Fontana, B.
(prefetto)
{{{data}}} se stesso come prefetto
Predecessore: Prefetto della Congregazione di Propaganda Fide Successore: Emblem Holy See.svg
se stesso come pro-prefetto 13 gennaio - 24 gennaio 1824 Giulio Maria della Somaglia
(pro-prefetto)
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
se stesso come pro-prefetto {{{data}}} Giulio Maria della Somaglia
(pro-prefetto)
Predecessore: Prefetto della Congregazione sopra la Correzione dei Libri della Chiesa Orientale Successore: Emblem Holy See.svg
se stesso come pro-prefetto 13 gennaio - 24 gennaio 1824 Giulio Maria della Somaglia
(pro-prefetto)
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
se stesso come pro-prefetto {{{data}}} Giulio Maria della Somaglia
(pro-prefetto)
Note
  1. L'Austria sperava in tal modo di poter ottenere più facilmente le Legazioni dall'arcivescovo di Ferrara, cardinale Mattei, firmatario della pace di Tolentino del 19 febbraio 1797.
  2. Gli altri 12 cardinali che si rifiutarono di partecipare al matrimonio imperiale furono: Alessandro Mattei, Francesco Maria Pignatelli, Giulio Maria della Somaglia, Lorenzo Litta, Luigi Ruffo Scilla, Ferdinando Maria Saluzzo, Michele Di Pietro, Giulio Gabrielli il Giovane, Giovanni Filippo Gallarati Scotti, Cesare Brancadoro, Pietro Francesco Galleffi e Carlo Oppizzoni.
Bibliografia