Tommaso Bernetti
Tommaso Bernetti Cardinale | |
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Età alla morte | 72 anni |
Nascita | Fermo 29 dicembre 1779 |
Morte | Fermo 21 marzo 1852 |
Sepoltura | Cattedrale di Fermo |
Creato Cardinale |
2 ottobre 1826 da Leone XII (vedi) |
Cardinale per | 25 anni, 5 mesi e 19 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Tommaso Bernetti (Fermo, 29 dicembre 1779; † Fermo, 21 marzo 1852) è stato un cardinale italiano.
Cenni biografici
Tommaso nacque a Fermo dal conte Salvatore e dalla moglie Giuditta Brancadoro: era nipote del cardinale Cesare Brancadoro.
Dopo gli studi in giurisprudenza nella città natale, nel 1800 si recò a Roma dove ricevette la tonsura il 21 febbraio 1801 e divenne primo assistente di studio del giureconsulto Vincenzo Bartolucci e quindi segretario dell'uditore di Rota per la Catalogna mons. Dionisio Bardaxí y Azara.
Nel 1809 accompagnò in Francia lo zio cardinale, deportato insieme con il Papa e con molti altri cardinali e lo seguì poi nel domicilio coatto di Reims, dopo il rifiuto opposto dai "cardinali neri"[1] ad assistere al matrimonio di Napoleone I con Maria Luisa.
Attività diplomatica
Il 24 giugno 1813 fu inviato in missione segreta da papa Pio VII presso l'imperatore d'Austria Francesco I.
Nel 1814 tornò a Roma con suo zio e il 3 maggio 1815 fu nominato delegato apostolico straordinario delle province di Macerata, Fermo, Ascoli e del ducato di Camerino, carica che rivestì fino alla seconda restaurazione nel luglio 1815.
Fu incaricato della negoziazione per il ritiro di Gioacchino Murat, dopo che i francesi furono sconfitti dagli austriaci nel 1815, e fu quindi nominato prolegato a Ferrara dal 6 luglio 1815 al 6 settembre 1816.
Il 7 giugno 1820 fu scelto come governatore di Roma e vice-camerlengo di Santa Romana Chiesa, incarichi che svolse fino al 1826.
Fu poi ambasciatore straordinario in occasione dell'incoronazione dello zar Nicola I di Russia nel 1826, anno in cui lasciò Roma e si unì al cardinal Tommaso Arezzo a Ferrara. Si incontrò con il principe Klemens von Metternich a Vienna ma non partecipò alla cerimonia nuziale essendo ammalato. Fu ricevuto freddamente dallo zar in agosto. Al ritorno si recò a Parigi dove fu in udienza dal re Carlo X di Francia e ricevette la notizia della sua elezione a cardinale da parte di papa Leone XII, avvenuta nel concistoro del 2 ottobre 1826, carica che inizialmente rifiutò.
Cardinalato
Tornò a Roma il 27 gennaio 1827. Il 23 maggio ricevette la berretta cardinalizia e il 25 giugno seguente fu insignito della diaconia di San Cesareo in Palatio. All'epoca non aveva ancora ricevuto gli ordini sacri e ottenne dal papa successive dispense per differire l'ordinazione sacerdotale.
Fu Cardinal Segretario di Stato dal 17 giugno 1828 fino al 10 febbraio 1829 e pro-segretario di Stato dal 1831 al 1836 sotto papa Gregorio XVI. Il Bernetti fu spinto a presentare le dimissioni il 20 gennaio 1836, ufficialmente per motivi di salute. Il 15 maggio 1838, nominato plenipotenziario, venne incaricato di concludere una convenzione per la delimitazione dei confini fra lo Stato pontificio e il Regno delle Due Sicilie: le trattative si conclusero il 30 settembre 1840 con reciproca soddisfazione.
Nel 1839 ricevette l'ordinazione sacerdotale dalle mani del fratello Alessandro Bernetti (Ch), vescovo di Recanati e Loreto. Nel 1841 venne nominato membro della congregazione per la ricostruzione della basilica di San Paolo fuori le mura.
Nel concistoro del 22 gennaio 1844 fu creato vice-cancelliere di Santa Romana Chiesa, optando per il titolo presbiteriale di san Lorenzo in Damaso e contemporaneamente fu chiamato a far parte di una commissione per la riorganizzazione dell'esercito pontificio.
Prese parte al conclave del 1846, dove l'Austria aveva fatto pesare l'esclusiva contro di lui.
Cercò rifugio a Sant'Elpidio in seguito all'assassinio di Pellegrino Rossi e raggiunse Papa Pio IX a Gaeta nel 1848.
Morte
Tornò infine a Fermo nel 1849, dove restò fino alla morte che lo colse il 21 marzo 1852. Il suo corpo fu sepolto nella tomba di famiglia nel duomo della città.
Successone degli incarichi
Predecessore: | Governatore di Roma | Successore: | |
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Lorenzo Litta | 7 giugno 1820 - 2 ottobre 1826 | Juan Francisco Marco y Catalán |
Predecessore: | Vice-Camerlengo della Camera Apostolica | Successore: | |
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Lorenzo Litta | 7 giugno 1820 - 2 ottobre 1826 | Juan Francisco Marco y Catalán |
Predecessore: | Cardinale diacono di San Cesareo in Palatio | Successore: | |
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Giuseppe Albani | 25 giugno 1827 - 22 gennaio 1844 | Giuseppe Bofondi |
Predecessore: | Pro-Segretario di Stato di Sua Santità | Successore: | |
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Giulio Maria della Somaglia (Segretario di Stato) |
17 giugno 1828 - 10 febbraio 1829 | Giuseppe Albani (Segretario di Stato) |
I |
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Giuseppe Albani (Segretario di Stato) |
21 febbraio - 10 agosto 1831 | sé stesso come Segretario di Stato | II |
Predecessore: | Cardinale Segretario di Stato di Sua Santità | Successore: | |
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sé stesso come Pro-Segretario di Stato | 10 agosto 1831 - 20 gennaio 1836 | Luigi Lambruschini, B. |
Predecessore: | Vice-Cancelliere di Santa Romana Chiesa | Successore: | |
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Carlo Maria Pedicini | 24 dicembre 1843 - 21 marzo 1852 | Luigi Amat di San Filippo e Sorso |
Predecessore: | Cardinale diacono di San Lorenzo in Damaso (diaconia pro illa vice) |
Successore: | |
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Carlo Maria Pedicini | 22 gennaio 1844 - 21 marzo 1852 | Luigi Amat di San Filippo e Sorso |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Governatori di Roma
- Cardinali Camerlenghi
- Cardinali diaconi di San Cesareo in Palatio
- Cardinali Segretari di Stato
- Cancellieri di Santa Romana Chiesa
- Cardinali diaconi di San Lorenzo in Damaso
- Concistoro 2 ottobre 1826
- Cardinali italiani del XIX secolo
- Italiani del XIX secolo
- Cardinali del XIX secolo
- Cardinali per nome
- Cardinali creati da Leone XII
- Biografie
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- Morti nel 1852
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