Delegazione apostolica di Frosinone
Delegazione di Frosinone | |||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Mappa di localizzazione | |||||||||
Informazioni generali | |||||||||
Nome completo: | Delegazione apostolica di Frosinone | ||||||||
Capoluogo: | Frosinone 14.119 abitanti (1833) | ||||||||
Dipendente da: | Stato Pontificio | ||||||||
Suddiviso in: | 2 distretti (13 governi) | ||||||||
Evoluzione storica | |||||||||
Inizio: | 6 luglio 1816 | ||||||||
Causa: | Restaurazione Riforma amministrativa di Pio VII | ||||||||
Fine: | 20 settembre 1870 | ||||||||
Causa: | Presa di Roma | ||||||||
| |||||||||
Mappa geografica | |||||||||
La delegazione apostolica di Frosinone fu una suddivisione amministrativa dello Stato Pontificio. Comprendeva originariamente la parte settentrionale delle province italiane di Frosinone e Latina e la parte meridionale della provincia di Roma.
Nella sua conformazione definitiva confinava a sud e a est con il Regno delle Due Sicilie, a nord con la comarca di Roma e a ovest con la delegazione di Velletri. Possedeva inoltre un'exclave in territorio napoletano, corrispondente al governo di Pontecorvo.
Era una delegazione di 2ª classe.
Istituzione
La provincia fu istituita per la prima volta da papa Benedetto XIV sulla base della preesistente provincia di Campagna e Marittima. Il pontefice mantenne la ripartizione in due distretti e la collocazione del capoluogo a Frosinone.
Soppressione napoleonica
Durante l'effimera Repubblica Romana (1798-1799) il territorio dello Stato Pontificio fu diviso in otto dipartimenti. La delegazione di Frosinone venne soppressa e confluì nel dipartimento del Circeo, con capoluogo Anagni. Il dipartimento era suddiviso in 18 cantoni, che facevano capo a tre tribunali (Anagni, Veroli e Sezze). Frosinone divenne capoluogo di cantone sotto la giurisdizione del tribunale di Veroli.
Caduto il regime repubblicano le istituzioni pontificie furono ripristinate, ma vennero di nuovo meno nel 1809, con l'invasione napoleonica dello Stato della Chiesa. Il territorio frusinate entrò a far parte del dipartimento del Tevere, con capoluogo a Roma.
Restaurazione
Delegazione di seconda classe
Intervenuti il Congresso di Vienna e la Restaurazione, la Chiesa attuò una complessiva riforma amministrativa territoriale con il motu proprio Quando per ammirabile disposizione di papa Pio VII (6 luglio 1816). La delegazione di Frosinone venne ripristinata e suddivisa in quattro distretti. La riforma ricalcava vagamente la vecchia conformazione amministrativa: entro il distretto di Roma furono incluse le delegazioni di seconda classe (Frosinone e Viterbo) e di terza (Civitavecchia e Rieti).
Smembramento
Con il motu proprio Nel compiere il primo anno (21 dicembre 1827) papa Leone XII ripartì nuovamente la delegazione in due distretti (Frosinone e Pontecorvo).
Un mutamento più radicale fu prodotto invece dal motu proprio Luminose prove di Gregorio XVI (1º febbraio 1832), reso operativo dalla notificazione del cardinal Bernetti (6 febbraio). L'atto istituiva infatti la delegazione di Velletri, rendendola autonoma da Frosinone e assegnandole giurisdizione sul territorio pontino e lepino dell'antica Marittima. La variazione entrò nel nuovo riparto territoriale pontificio del 1833.[1]
Il territorio residuo della giurisdizione di Frosinone era suddiviso nei governi di Alatri, Anagni, Ceccano, Ceprano, Ferentino, Guarcino, Monte San Giovanni, Paliano, Piperno, Vallecorsa, Veroli. Il distretto di Pontecorvo comprendeva solo il governo e il comune di Pontecorvo.
Legazione di Marittima e Campagna
Dopo la breve parentesi della Repubblica Romana del 1849, Pio IX, tornato a Roma dall'esilio, promosse una nuova riforma territoriale con un editto sul governo delle province e sull'amministrazione provinciale.[2] La delegazione di Frosinone fu inclusa nella Legazione di Marittima e Campagna (IV Legazione), con capoluogo Velletri.
Note | |
| |
Bibliografia | |
| |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
|