Diocesi di Ciudad Real
Diocesi di Ciudad Real Dioecesis Civitatis Regalensis Chiesa latina | |
vescovo | Gerardo Melgar Viciosa |
---|---|
Sede | Ciudad Real |
Suffraganea | |
dell'arcidiocesi di Toledo | |
Stemma Mappa della diocesi | |
Provincia ecclesiastica | |
Nazione | Spagna |
Parrocchie | 164 (11 vicariati ) |
Sacerdoti |
214 di cui 180 secolari e 34 regolari 2.370 battezzati per sacerdote |
49 religiosi 405 religiose | |
512.570 abitanti in 19.813 km² 507.360 battezzati (99,0% del totale) | |
Eretta | 18 novembre 1875 |
Rito | romano |
Cattedrale | Santa Maria del Prado |
Santi patroni | San Tommaso di Villanova |
Indirizzo | |
Calle Caballeros 5, 13001 Ciudad Real, España | |
Collegamenti esterni | |
Sito ufficiale Dati online 2020 (gc ch) | |
Collegamenti interni | |
Chiesa cattolica in Spagna Tutte le diocesi della Chiesa cattolica |
La diocesi di Ciudad Real (in latino: Dioecesis Civitatis Regalensis) è una sede della Chiesa cattolica in Spagna suffraganea dell'arcidiocesi di Toledo. Nel 2019 contava 507.360 battezzati su 512.570 abitanti. È retta dal vescovo Gerardo Melgar Viciosa.
Territorio
La diocesi comprende l'intera provincia di Ciudad Real nel centro della Spagna.
Sede vescovile è Ciudad Real, dove si trova la cattedrale di Santa Maria del Prado.
Il territorio si estende su 19.813 km² ed è suddiviso in 164 parrocchie, raggruppate in 11 arcipresbiterati.
Storia
Il territorio dell'attuale diocesi, prima del 1851, apparteneva in larga parte all'arcidiocesi di Toledo ed in misura minore alla diocesi di Cordova e alla giurisdizione esente di Uclés. Tuttavia la maggior parte delle parrocchie di questi territori dipendeva ed era affidata alla cura pastorale degli ordini militari spagnoli, ossia l'Ordine di Santiago, l'Ordine di Calatrava, l'Ordine di Montesa e l'Ordine di Alcántara.
Il concordato del 1851 prevedeva la creazione della diocesi di Ciudad Real (art. 5), suffraganea dell'arcidiocesi di Toledo (art. 6), con i territori dei suddetti ordini militari della provincia di Ciudad Real, sui quali il re di Spagna continuava a conservare il titolo di "Gran Maestro" (art. 9).[1] Tuttavia il concordato ebbe difficoltà ad affermarsi e nessuna bolla pontificia fu pubblicata per l'attuazione pratica delle sue decisioni. Il 9 marzo 1873 il governo repubblicano soppresse gli ordini militari spagnoli, per cui il 14 luglio successivo papa Pio IX, con la bolla Quo gravius, soppresse la giurisdizione degli ordini militari ed annetté i loro territori alle diocesi vicine. Di fatto questa decisione annullò quella presa nel 1851.
Con la restaurazione della monarchia furono ristabiliti anche gli ordini militari. Pio IX allora eresse la prelatura territoriale di Ciudad Real (Praelatura Cluniensis) con la bolla Ad Apostolicam del 18 novembre 1875. Con questa bolla il pontefice restaurò canonicamente gli ordini religioso-cavallereschi coordinati dal Real Consiglio degli Ordini Militari, e assegnò loro la giurisdizione sull'intera provincia di Ciudad Real con l'erezione di un priorato nullius dioecesis, ossia immediatamente soggetto alla Santa Sede; il priore del Real Consiglio fu nominato vescovo della nuova giurisdizione ecclesiastica. Fin dall'erezione della prelatura ai prelati di Ciudad Real fu assegnata la sede titolare di Dora.
Persecuzione religiosa
Quattro sacerdoti su dieci di questa diocesi furono vittime di persecuzione durante la guerra civile spagnola e furono uccisi, tra cui il loro vescovo-priore beato Narciso de Esténaga y Echevarría, membro della Royal Academy of History e anche della Royal Academy of Fine Arts di San Fernando.
Ciudad Real non si unì al pronunciamento che diede origine alla guerra civile e le chiese rimasero aperte fino al 25 luglio 1936, quando la Guardia Civile lasciò la città per rafforzare la difesa di Madrid. All'inizio di agosto si diffusero episodi di violenza anticlericale e il vescovo-priore fu assassinato il 22 agosto nella città di Peralvillo.
Tra il 22 e il 23 luglio, i membri della Comunità dei Padri Passionisti di Daimiel, composta da trentun religiosi, furono arrestati e trasferiti in vari gruppi a Manzanares, Ciudad Real, Urda e Madrid dove furono uccisi. Altri passionisti furono oggetto di rappresaglie in un secondo momento e alcuni si sottrassero al martirio.
Il 24 luglio alla stazione di Fernán Caballero, quattordici religiosi clarettiani di Ciudad Real furono fucilati pubblicamente, a questi si aggiunse fratel Felipe González de Heredia Barahona, anch'egli martirizzato a Fernán Caballero, sulla porta del cimitero, il 2 ottobre seguente. La chiesa li ricorda come i Beati José María Ruiz Cano e 15 compagni C.M.F..
Il 30 luglio, alla stazione di Miguelturra, una pattuglia di giovani libertari ha ucciso tre domenicani: padre Justo Vicente Martínez; padre Mateo de Prado Fernández e padre José Garrido Francés e un francescano, padre Felipe Perea Santos[2], di Almagro.
Il 27 luglio ad Alcázar de San Juan un gruppo di tredici religiosi di vari ordini, tra cui il francescano Martín Gómez de Lázaro y Pérez[3], fu assassinato per mano di miliziani delle città vicine.
Tutti i fratelli delle scuole cristiane della scuola di Santa Cruz de Mudela, insieme a tre sacerdoti e 19 laici, sono stati trasferiti il 18 agosto a Valdepeñas dove sono stati fucilati. Il loro superiore era il beato Agapito León (Remigio Olalla Aldea), beatificato con gli altri membri nel 2007.
Elevata a diocesi
Il 4 febbraio 1980 la prelatura territoriale fu elevata al rango di diocesi, suffraganea dell'arcidiocesi di Toledo, con la bolla Episcopus titulo Doritanus di papa Giovanni Paolo II. Lo stesso giorno con la bolla Constat militarium fu fornita una descrizione della nuova diocesi e contestualmente fu costituito il capitolo della cattedrale in sostituzione del precedente capitolo priorale. I vescovi di Ciudad Real conservano, historicam ob causam, il titolo di priori.[4]
Cronotassi dei vescovi
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
- Victoriano Guisasola y Rodríguez † (28 maggio 1877 - 27 marzo 1882 nominato vescovo di Orihuela)
- Antonio María Cascajares y Azara † (27 marzo 1882 - 27 marzo 1884 nominato vescovo di Calahorra e La Calzada)
- José María Rancés y Villanueva † (10 giugno 1886 - 28 novembre 1898 nominato vescovo di Cadice e Ceuta)
- Casimiro Piñera y Naredo † (28 novembre 1898 - 28 agosto 1904 deceduto)
- Remigio Gandásegui y Gorrochátegui † (27 marzo 1905 - 28 maggio 1914 nominato vescovo di Segovia)
- Francisco Javier de Irastorza Loinaz † (11 luglio 1914 - 27 giugno 1922 nominato vescovo di Orihuela)
- Beato Narciso de Esténaga y Echevarría † (14 dicembre 1922 - 22 agosto 1936 deceduto)
- Sede vacante (1936-1942)
- Emeterio Echeverria Barrena † (29 dicembre 1942 - 23 dicembre 1954 deceduto)
- Juan Hervás y Benet † (14 marzo 1955 - 30 settembre 1976 dimesso)
- Rafael Torija de la Fuente † (30 settembre 1976 - 20 marzo 2003 ritirato)
- Antonio Ángel Algora Hernando † (20 marzo 2003 - 8 aprile 2016 ritirato)
- Gerardo Melgar Viciosa, dall'8 aprile 2016
Statistiche
La diocesi nel 2019 su una popolazione di 512.570 persone contava 507.360 battezzati, corrispondenti al 99,0% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per sacerdote |
uomini | donne | |||
1950 | 536.200 | 537.500 | 99,8 | 235 | 155 | 80 | 2.281 | 118 | 643 | 132 | |
1970 | 540.269 | 540.822 | 99,9 | 333 | 256 | 77 | 1.622 | 124 | 754 | 184 | |
1980 | 496.771 | 498.205 | 99,7 | 306 | 231 | 75 | 1.623 | 117 | 743 | 187 | |
1990 | 487.401 | 489.537 | 99,6 | 281 | 228 | 53 | 1.734 | 87 | 731 | 160 | |
1999 | 480.700 | 482.820 | 99,6 | 261 | 213 | 48 | 1.841 | 69 | 671 | 163 | |
2000 | 481.943 | 484.093 | 99,6 | 272 | 212 | 60 | 1.771 | 79 | 675 | 163 | |
2001 | 480.910 | 483.510 | 99,5 | 267 | 214 | 53 | 1.801 | 70 | 648 | 164 | |
2002 | 473.943 | 478.581 | 99,0 | 264 | 210 | 54 | 1.795 | 69 | 586 | 164 | |
2003 | 479.238 | 484.338 | 98,9 | 254 | 210 | 44 | 1.886 | 101 | 620 | 164 | |
2004 | 483.669 | 487.670 | 99,2 | 252 | 206 | 46 | 1.919 | 102 | 611 | 164 | |
2006 | 493.060 | 500.060 | 98,6 | 262 | 206 | 56 | 1.881 | 107 | 543 | 164 | |
2013 | 521.800 | 530.800 | 98,3 | 238 | 205 | 33 | 2.192 | 106 | 462 | 164 | |
2016 | 508.487 | 513.713 | 99,0 | 228 | 186 | 42 | 2.230 | 101 | 471 | 164 | |
2019 | 507.360 | 512.570 | 99,0 | 214 | 180 | 34 | 2.370 | 49 | 405 | 164 |
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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