Diocesi di Opole

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Diocesi di Opole
Dioecesis Opoliensis
Chiesa latina
vescovo Andrzej Czaja
Sede Opole
Suffraganea
dell'arcidiocesi di Katowice
Roman Catholic Diocese of Opole location map.svg
Mappa della diocesi
Nazione bandiera Polonia
Ausiliari Rudolf Pierskała
Vescovi emeriti: Alfons Nossol, Paweł Stobrawa
Parrocchie 399
Sacerdoti 805 di cui 652 secolari e 153 regolari
988 battezzati per sacerdote
180 religiosi 644 religiose 7 diaconi
821.100 abitanti in 8.033 km²
795.571 battezzati (96,9% del totale)
Eretta 28 giugno 1972
Rito romano
Indirizzo
ul. Książąt Opolskich 19, 45-005 Opole, Polska
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2019 (gc ch)
Collegamenti interni
Chiesa cattolica in Polonia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica


La Diocesi di Opole (in latino: Dioecesis Opoliensis ) è una sede della Chiesa cattolica in Polonia suffraganea dell'arcidiocesi di Katowice.

Nel 2019 su una popolazione di 821.100 persone contava 795.571 battezzati. Dal 14 agosto 2009 è retta dal vescovo Andrzej Czaja. A Opole, si trova la sede vescovile con la cattedrale dedicata all'Esaltazione della Santa Croce.

Il territorio è suddiviso in 36 decanati e in 399 parrocchie.

Territorio

La diocesi è stata eretta il 28 giugno 1972 con la bolla Episcoporum Poloniae di papa Paolo VI, ricavandone il territorio dalle arcidiocesi di Breslavia e di Olomouc [1].

In seguito alla riorganizzazione della chiesa in Polonia, voluta da Giovanni Paolo II con la bolla Totus tuus Poloniae populus [2] del 25 marzo 1992, la diocesi di Opole ha ceduto porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione delle diocesi di Gliwice e di Kalisz. Contemporaneamente, la diocesi, che era originariamente suffraganea di Breslavia, è entrata a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Katowice formando la Sede Metropolitana dell'Alta Slesia.

Storia antica

La presenza del cristianesimo viene fatta risalire già al IX secolo grazie alla missione dei santi Cirillo e Metodio nello stato della Grande Moravia, a cui a quel tempo apparteneva. Inizialmente, il nome Slesia non includeva questa area, ma era riferito alle zone lungo il fiume Ślęza da Niemcza a Breslavia. La formazione dei principati di Breslavia, Opole e Racibórz a cavallo tra il XII e il XIII secolo rafforzò questa distinzione. La presenza di una diocesi che comprendeva tutto il territorio ne favorì il consolidamento, tanto che a metà del XV secolo era già denominata Silesia Superior sebbene le differenze tra la parte orientale e quella occidentale fossero evidenti.

Alla fine del XII secolo si sviluppò a Opole, la carica di arciprete, cioè decano, e intorno al 1230 l'arcidiacono si stabilì a Opole, una delle tre sedi locali della diocesi di Breslavia accanto a Głogów e Legnica. Nel XIII secolo fu istituita anche una collegiata a Racibórz e un secolo dopo a Głogówek; si sviluppò anche la vita religiosa:  c'erano cistercensi a Jemielnica, domenicani a Opole e Racibórz, francescani a Głogówek e Opole, e ospitalieri a Głubczyce, Grobniki e Maków.

La Riforma sconvolse la vita ecclesiale: a Racibórz la nuova dottrina iniziò a diffondersi dal 1532 tra i cittadini più ricchi; a Kluczbork, che dal 1536 era nelle mani di Federico II di Brzeg, uno zelante protestante, la Riforma fu introdotta con la forza dal 1640. A Opole già intorno al 1530 i monasteri domenicani e francescani erano deserti e Wawrzyniec Jost per quasi trent'anni operò ispirandosi agli insegnamenti di Lutero [3]. Dalla metà del XVII secolo, sotto l'influenza degli Asburgo, iniziò il processo di estromissione del protestantesimo (la Controriforma), sulla base delle precedenti decisioni del Concilio di Trento (1545-1563) in merito al rinnovamento della vita religiosa. Un segno caratteristico della nuova situazione fu l'arrivo dei gesuiti e lo sviluppo di un'ampia gamma di attività educative e pastorali.

Una prova molto difficile di fedeltà religiosa al cattolicesimo e di fedeltà etnica all'identità polacca furono i tempi prussiani, inaugurati dalle fasi militari della Prussia contro gli Asburgo dal 1740 al 1763, a seguito della quale quasi tutta la Slesia, compresa Opole, rientrò nei confini dei nuovi stati protestanti; ci furono tentativi di spezzare la dipendenza della diocesi di Breslavia dalla metropoli di Gniezno, ostacolando i pellegrinaggi in particolare a Jasna Góra, vietando l'uso della lingua polacca. Il XIX secolo fu un periodo di rigoglioso sviluppo dell'intera Slesia, in particolare del distretto industriale, caratterizzato da abbondanti vocazioni sacerdotali e religiose.

Storia recente

La prima guerra mondiale determinò un significativo risveglio degli abitanti: la Slesia fu finalmente stabilita entro i confini della Polonia e nel 1922 fu creata prima l'Amministrazione Apostolica dell'Alta Slesia e nel 1925 la diocesi di Katowice. Svolta decisiva per Opole fu la decisione del cardinale August Hlond del 15 agosto 1945 di istituire un'amministrazione apostolica separata di Opole Slesia con sede a Opole e di nominare il primo amministratore nella persona di padre Bolesław Kominek, proveniente dalla diocesi di Katowice. I problemi che la Chiesa doveva risolvere, nacquero quando entrò in conflitto con uno stato ateo totalitario, ostile a ogni aspetto religioso: si dovette attendere per cambiamenti decisivi il 25 maggio 1967, quando la Congregazione Concistoriale nominò amministratori apostolici ad nutum S. Sedis gli ausiliari dei territori confinanti: fu la prima nomina vaticana per questi territori. Il trattato polacco-tedesco firmato il 7 dicembre 1970 aprì la strada alla piena stabilizzazione canonica che si realizzò in forza della bolla di Paolo VI "Episcoporum Poloniae coetus" del 28 giugno 1972, che istituì la diocesi di Opole e la incluse nella metropoli riorganizzata di Breslavia.

Cronotassi dei vescovi


Statistiche

La diocesi nel 2019 su una popolazione di 821.100 persone contava 795.571 battezzati, corrispondenti al 96,9% del totale.

Note
  1. Bolla Episcoporum Poloniae 1972, op. cit., Citta del Vaticano
  2. Bolla Totus tuus Poloniae populus 1992, op. cit., Citta del Vaticano
  3. Luteranizm na Śląsku do połowy XVI wieku 2017, op. cit.
Bibliografia
  • (LA) Bolla Episcoporum Poloniae, Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale - ANNUS et VOL. LXIV, Roma, 1972 p.657
  • (LA) Bolla Totus Tuus Poloniae populus, Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale - ANNUS et VOL. LXXXIV, Roma, 1992 p.1110
  • (PL) Józef Mandziuk, Luteranizm na Śląsku do połowy XVI wieku (Luteranesimo in Slesia fino alla metà del XVI secolo), 2017 pp. 159,160
Collegamenti esterni