Eduardo Bottigliero
Eduardo Bottigliero Presbitero | |
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Età alla morte | 72 anni |
Nascita | Portici 7 aprile 1864 |
Morte | Portici 16 marzo 1937 |
Ordinazione presbiterale | 1890 |
Eduardo Bottigliero (Portici, 7 aprile 1864; † Portici, 16 marzo 1937) è stato un presbitero, organista e compositore italiano.
Biografia
Figlio di Pasquale Bottigliero e Luisa Limongelli, studiò nel Seminario Arcivescovile di Napoli, e apprese il contrappunto da Gennaro Giordano.
Ordinato presbitero nel 1890, fu membro della Commissione Arcivescovile di Musica Sacra di Santa Cecilia a Napoli (assieme a Marco Enrico Bossi).
Scrisse una gran quantità di composizioni vocali e strumentali, sia di musica sacra che di musica profana. Le sue opere furono pubblicate sia in Italia che all'estero presso numerose e importanti case editrici: Ricordi di Milano, Copperrath di Ratisbona, Schwann di Dusserdorf.
Fu attivo promulgatore della riforma della musica sacra, sia attraverso la sua produzione musicale, sia attraverso articoli in riviste specializzate tra cui Musica Sacra di Milano, Santa Cecilia di Torino, Rassegna Gregoriana di Roma.
Istituì a Napoli una Schola Cantorum per ragazzi e, nel 1902, fondò una Schola Gregoriana per divulgare la teoria corale gregoriana, secondo i canoni dei monaci benedettini di Solesmes.
Nel 1907 progettò l'Organo della Basilica Santuario del Carmine Maggiore, che tuttora rimane il più grande organo installato in una chiesa della città di Napoli; divenne successivamente primo organista del Santuario stesso, e realizzò le prime trasmissioni di musica per organo per l'EIAR (Rai) nelle domeniche dal marzo 1938 al dicembre 1942, permettendo la diffusione della musica per organo in tutta Italia.
Pubblicò per la rivista Musica sacra[1] un articolo su Organisti e organari (Gli organi a Napoli).
Viaggiò molto e soggiornò anche negli Stati Uniti, dove nel 1908 pubblicò una Missa in Honorem S. Rosae Virginis Limanae (op. 60), per i tipi della casa editrice J. Fischer & Brothers di New York.
La sua produzione musicale, abbondante e attenta alle innovazioni musicali del primo Novecento, fu ovviamente soprattutto di genere sacro. Inedito rimane il suo David. Fu l'autore dell'Inno a San Ciro, su versi del parroco Don Salvatore Cozzolino della Chiesa di San Ciro.
Nell'Archivio parrocchiale dell'Addolorata, a Portici, sono conservati manoscritti, spartiti e partiture autografe.
Fu molto impegnato nella diffusione nell'Italia Meridionale dei principi del "movimento ceciliano", fenomeno che, essenzialmente, tendeva alla rimozione, dai riti sacri, degli influssi laici e mondani del lirismo musicale profano, e aspirava ad un ritorno al passato, con modi gregoriani, voci a cappella, sobrietà nell'uso degli strumenti.
I nipoti Pasqualina e Bruno, entrambi residenti a Portici, e il figlio di quest'ultimo, Marco Bottigliero, conservano tuttora gran parte del patrimonio composto dagli archivi musicali, storici e fotografici del loro antenato.
Note | |
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