Eusebio di Nicomedia

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Eusebio di Nicomedia
Patriarca · Eretico
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Eusebio di Nicomedia († 341) è stato un vescovo e patriarca latino ariano del IV secolo, famoso perché avrebbe battezzato l'imperatore Costantino I.

Biografia

Fu vescovo di Berytus (l'odierna Beirut) in Fenicia, poi di Nicomedia dove risiedeva la corte imperiale e infine a Constantinopoli dal 338 fino alla sua morte.

Era tenuto in grande considerazione dall'imperatore Costantino I, che aveva legalizzato il Cristianesimo nel 313.

Eusebio, come Ario, era stato educato alla scuola di Luciano di Antiochia, il quale sosteneva che il Figlio di Dio non poteva essere Dio in quanto creato da Dio Padre, concetto che provocò molte controversie sfociate in decine di sinodi per chiarire questo concetto della fede cristiana.

Nel concilio di Nicea del 325 l'arianesimo fu condannato ed Eusebio, come Ario, fu esiliato. L'idea ariana rimase comunque molto presente all'interno della Chiesa a tal punto che nel 328 sia Eusebio che Ario vennero richiamati nelle loro sedi.

Eusebio, che nel 337 battezzò in punto di morte l'Imperatore Costantino, divenne vescovo di Costantinopoli nel 339. Si adoperò in ogni modo per contrastare il suo mortale nemico Atanasio vescovo di Alessandria d'Egitto, e riuscì a farlo esiliare più volte.

Nel 340 Papa Giulio I convocò un concilio a Roma dove Atanasio venne riabilitato alla presenza di solo cinquanta vescovi. Mancava infatti la componente ariana, che su volere di Eusebio organizzò un altro sinodo nel 341 a Antiochia, dove venne proposta una formula di compromesso, secondo la quale Cristo e il Padre coesistevano eternamente; fu invece evitato il punto controverso della consustanzialità.

Eusebio morì in quello stesso anno, non prima di aver nominato vescovo il goto Ulfila, che portò l'arianesimo fra i barbari Goti.

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