Felice Pastore
Felice Pastore Laico | |
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Età alla morte | 75 anni |
Nascita | Alcamo 5 agosto 1786 |
Morte | Palermo 9 maggio 1862 |
Felice Pastore (Alcamo, 5 agosto 1786; † Palermo, 9 maggio 1862) è stato un nobile e politico italiano.
Biografia
Felice Pastore, barone di Rincione, nacque a Palermo da Don Nicolò Pastore e da Donna Anna Combon, acquisendo il titolo creato dal re di Sicilia Francesco I per il padre Nicolò, a cui furono assegnate alcune masserie e i feudi di Rincione, Angimbè, Fico e Scalilla nei territori di Alcamo e Calatafimi. Nel 1809 Felice si sposò con Donna Stefania Naselli Montaperto dei duchi di Gela, che era sorella di monsignore Giovanni Battista Naselli, arcivescovo di Palermo dal 1853 al 1870.
Fu cittadino alcamese per adozione, in quanto trascorse la maggior parte della sua esistenza ad Alcamo; il barone Pastore fu anche socio di vari istituti di agraria, e grazie alle sue scoperte e suoi lavori, gli furono attribuiti alcuni premi all'Esposizione Nazionale di Palermo e a quella di Firenze. Si dedicò allo studio della matematica, fisica e lettere e, grazie ai suoi studi nel settore agricolo, migliorò alquanto la produzione degli oli e dei vini dei suoi poderi, dove introdusse la coltivazione del gelso.
Nel campo politico rivestì un ruolo di primo piano in Sicilia e si legò al movimento riformatore; essendo dotato di un temperamento buono, ma forte e deciso, gli furono affidati diversi importanti incarichi.
Nel corso della sua esistenza, il barone Pastore si distinse soprattutto per la sue opere benefiche, tra le quali eccelse la fondazione dell'Istituto Pia Opera Pastore; durante l'epidemia di colera del 1837, ogni giorno era solito consegnare la somma di 800 lire al Parroco per aiutare i sofferenti e nel 1848 si prodigò per aiutare i profughi provenienti da Messina.
Morì a Palermo nel 1862: la moglie fece trasportare il suo corpo presso la chiesa di Santa Maria di Gesu', per poi infine farlo seppellire nel 1880 nella cappella della Pia Opera Pastore di Alcamo, l'istituto da lui fondato nel 1860, al quale lasciò un grande patrimonio allo scopo di dare una formazione morale, civica e religiosa alle giovani fanciulle.
Nomine e Incarichi
- Barone di Rincione, dal 1 maggio 1809
- Senatore a Palermo nel 1813
- Prefetto di Trapani (1818-1820)
- Prefetto di Palermo (1821): incarico non accettato
- Consultore dei Reali Domini oltre il faro (1824 e 1849)
- Commendatore del Real Ordine di Francesco I (1829)
- Pretore di Palermo (1849)
- Socio di varie istituzioni economiche
- Protettore e consigliere di diverse opere pie
- Socio promotore della Società di acclimitazione e agricoltura.
I diari
Nel 1815 fece un lungo viaggio con la moglie, descrivendo gli incontri e le impressioni ricavatene in un Diario: questo rappresenta un'importante testimonianza di quel periodo poiché riporta delle informazioni significative sulla storia del costume e del folklore, raccolte in 21 volumi, dal 1811 al 1862. Manca il diario che va dal 1827 al 1829, e non molto rilevanti sono quelli dal 1830 al 1834.
Ecco l'elenco e i titoli:
- 1. Note relative a battesimi, cresime, nozze e decessi;
- 2. Note su riti e usi, chiese e feste religiose;
- 3. Note di gastronomia;
- 4. Note di medicina empirica;
- 5. Note su animali e di veterinaria empirica;
- 6. Note su colture (e su metodi di colture) agrarie. Note di enologia;
- 7. Note su mezzi di trasporto e locomozione;
- 8. Note su credenze popolari;
- 9. Note su una fiera (oggi scomparsa);
- 10. Note su giochi di bocce e di biliardo;
- 11. Note su usi tradizionali di vendite e contratti;
- 12. Note su operatori di mestieri oggi scomparsi.
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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