Festa di precetto
Si usa l'espressione Festa di precetto per indicare quelle festività dell'Anno Liturgico nelle quali la Chiesa cattolica fa obbligo ai suoi fedeli di partecipare alla Celebrazione dell'Eucaristia e di astenersi dai lavori o affari che impediscono di rendere culto a Dio e che turbano la letizia del giorno del Signore o il dovuto riposo della mente e del corpo[1].
Soddisfa il precetto chi partecipa alla Messa nello stesso giorno di festa, o nel vespro del giorno precedente[2].
L'elenco delle feste di precetto
Il "primordiale giorno festivo di precetto" è la domenica, giorno della risurrezione di Gesù[3].
Le feste di precetto stabilite per la Chiesa Latina
Oltre alla domenica, le altre feste di precetto prescritte per tutta la Chiesa Latina sono[3] (l'elenco è ordinato partendo dall'Avvento):
- Solennità fisse:
- la Solennità dell'Immacolata Concezione, 8 dicembre
- la Solennità del Natale, 25 dicembre
- la Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, 1º gennaio. Il Rito Ambrosiano celebra questa solennità la VI domenica di Avvento, mentre il 1° gennaio celebra la solennità della Circoncisione del Signore sempre di precetto
- la Solennità dell'Epifania, 6 gennaio
- la Solennità di San Giuseppe, 19 marzo
- la Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, 29 giugno
- la Solennità dell'Assunzione di Maria, 15 agosto
- la Solennità di tutti i Santi, 1º novembre
- Solennità mobili:
- la Solennità dell'Ascensione del Signore, il quarantesimo giorno del Tempo di Pasqua[4]
- la Solennità del Corpus Domini, il giovedì dopo la Solennità di Pentecoste[5]
Non sono di precetto, ancorché feste civili, i seguenti giorni:
- Santo Stefano, 26 dicembre
- Lunedì dell'Angelo, il giorno seguente al giorno della Pasqua
- la festa del santo patrono nelle singole località
Le Conferenze Episcopali possono, con l'approvazione della Sede Apostolica, abolire o trasferire alla domenica alcuni giorni festivi di precetto[6].
Le Conferenze Episcopali e i vescovi diocesani possono inoltre stabilire altre feste di precetto per i fedeli a loro soggetti.
Le feste di precetto in Italia
In Italia la Conferenza Episcopale ha abolito il carattere di festa di precetto di due solennità:
La ragione di ciò risiede nel fatto che una legge civile del 1977 ne ha soppresso il carattere festivo civile.
La stessa legge ha tolto il carattere festivo ad altre due solennità:
Esse sono state pertanto trasferite alla domenica seguente, ad eccezione del Rito Ambrosiano che le mantiene invariate al giorno proprio, sebbene non di precetto.
Le prescrizioni per i chierici
Nelle feste di precetto, oltre che nelle domeniche, i vescovi diocesani e i parroci sono tenuti all'applicazione della Messa pro populo[7].
Al Vescovo diocesano viene fatta istanza di presiedere la celebrazione dell'Eucaristia nella cattedrale nelle feste di precetto e nelle altre solennità[8].
Ai parroci viene raccomandata l'omelia[9] e la presidenza dell'Eucaristia più solenne[10] soprattutto nelle domeniche e nelle feste di precetto.
Si raccomanda che le ordinazioni siano celebrate la domenica, o una festa di precetto[11].
Note | |
| |
Fonti | |
Bibliografia | |
| |
Voci correlate | |