Giovanni Battista Acquaderni

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Giovanni Battista Acquaderni
Laico
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 83 anni
Nascita Castel San Pietro dell'Emilia
16 marzo 1839
Morte 1922
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Giovanni Battista Acquaderni (Castel San Pietro dell'Emilia, 16 marzo 1839; † 1922) è stato un esponente del movimento cattolico in Italia, primo presidente della Società della Gioventù Cattolica Italiana e fondatore dell'Opera dei Congressi.

Biografia

Giovinezza

Giovanni Acquaderni nacque il 16 marzo 1839 a Castel San Pietro dell'Emilia (oggi Castel San Pietro Terme, Bologna). I suoi genitori furono il notaio Giovanni Battista e la nobile Giuditta Raffi di Imola.

Dall'età dodici anni fu educato dai gesuiti a Fano (Pesaro-Urbino), dove frequentò pure la locale Congregazione mariana. Nel 1858 sostenne l'esame pubblico De universa philosophia, nel quale espose e difese dalle domande del pubblico cinquanta tesi di filosofia e quarantaquattro punti di matematica e di fisica.

Nel 1862 si laureò in Legge presso l'Università di Bologna. Nello stesso anno sposò la marchesa Marietta Rusconi (1840-1904): dal loro matrimonio sarebbero nati dieci figli. Nel 1867 organizzò a Bologna il Circolo San Petronio, promuovendo pellegrinaggi, biblioteche circolanti, studi sociali e iniziative di aiuto ai poveri.

La Società della Gioventù Cattolica Italiana

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Società della Gioventù Cattolica Italiana

Il nome di Acquaderni è legato alla Società della Gioventù Cattolica Italiana (SGCI) e all'Opera dei Congressi (1874-1903), le due principali organizzazioni del movimento cattolico in Italia nella seconda metà del XIX e agli inizi del XX secolo.

La SGCI nacque nel 1867 grazie a un'intuizione di Mario Fani (1845-1869), viterbese di ventidue anni, e ad un gruppo di giovanissimi bolognesi, il diciannovenne Alfonso Rubbiani (1848-1913) e il ventenne Alfonso Malvezzi Campeggi (1847-1895). Essi erano seguiti da due gesuiti che vivevano a Bologna, il modenese Francesco Tirelli (1815-1868) e il ferrarese Luigi Pincelli (1822-1885).

L'associazione nacque con lo scopo di organizzare i giovani cattolici italiani nella rivendicazione dei diritti del Papa ad avere un territorio che gli permettesse di esercitare liberamente la propria missione di evangelizzazione, nonché con l'obiettivo di promuovere e difendere la fede nell'Italia da poco unificata.

La presidenza venne affidata al più maturo Acquaderni, all'epoca padre di quattro figli e già editore di fortunate pubblicazioni periodiche, in particolare le Piccole Letture Cattoliche, alcune delle quali raggiungevano la tiratura di centoventimila copie. La SGCI venne formalmente costituita il 17 gennaio 1868 ed approvata dal Papa, il beato Pio IX, il successivo 2 maggio.

L'Opera dei Congressi e dei Comitati Cattolici

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Opera dei Congressi e dei Comitati Cattolici

Tre anni dopo, nell'ottobre 1871, venne annunciato che il Consiglio Superiore della stessa SGCI, presieduto da Acquaderni, si era costituito in comitato promotore del primo congresso nazionale dei cattolici italiani. Acquaderni chiese due anni di preparazione e finalmente nel 1874 si aprì a Venezia il primo Congresso. Nasceva così l'Opera dei Congressi e dei Comitati Cattolici, l'organismo che coordinava le diverse componenti dell'associazionismo cattolico in Italia. La SGCI divenne il Comitato Permanente dell'Opera, ovvero il suo organo direttivo.

Acquaderni si trovò così a presiedere entrambi gli organismi fino al giugno 1879, quando rassegnò le dimissioni da presidente della SGCI, adducendo la ragione dell'impossibilità di coordinarli entrambi. Tuttavia le dimissioni furono respinte dal Papa. Acquaderni si dimise allora da presidente del Comitato Permanente dell'Opera dei Congressi.

Acquaderni ne divenne vice-presidente e al suo posto, su sua indicazione, subentrò il romano duca Scipione Salviati (1823-1892). Tuttavia la lontananza di quest'ultimo da Bologna rendeva l'attività di Acquaderni ancor più gravosa. Così nell'estate del 1880 si provvide al trasferimento della sede del Consiglio Superiore della SGCI a Roma, lasciando così ad Acquaderni soltanto l'onere dell'Opera dei Congressi. Nominato presidente onorario perpetuo dalla SGCI, ora guidata da Filippo Tolli (1843-1924), Acquaderni continuò a occuparsi dell'Opera dei Congressi.

Nel frattempo venne alla luce il contrasto con Giambattista Paganuzzi (1841-1923), che voleva accentrare nell'Opera i diversi ambiti dell'apostolato delle associazioni aderenti, fra cui anche quello della SGCI, arrivando persino a costituire sezioni giovanili dell'Opera dei Congressi, in aperta concorrenza con i Circoli della SGCI. Acquaderni difese strenutamente l'autonomia della SGCI: il contrasto con Paganuzzi lo portò a rassegnare le dimissioni e a dedicarsi, per più di una decina di anni, a un apostolato più specificamente religioso e sociale nell'ambito della sua diocesi.

Nuovi impegni

Acquaderni tornò ad occuparsi del movimento cattolico nel 1894, con la nomina ad arcivescovo di Bologna del cardinale Domenico Svampa (1851-1907). Nell'anno successivo organizzò l'Associazione Bolognese per le Elezioni Amministrative, con la quale promosse, insieme al marchese reatino Tommaso Crispolti (1830-1911), un accordo elettorale con i moderati che avrebbe portato la lista a vincere le elezioni del 1905.

Nel frattempo Acquaderni andava progettando la nascita di un nuovo quotidiano insieme al ferrarese Giovanni Grosoli Pironi (1859-1937), al nobile Gaetano Fronticelli-Baldelli e ai vescovi delle Romagne. Il primo nuomero di Avvenire uscì il 1° novembre 1896, diretto da Filippo Crispolti (1857-1942), figlio di Tommaso.

Quasi contemporaneamente nacque la banca Piccolo Credito Romagnolo, che riproponeva a Bologna quanto aveva fatto Giuseppe Tovini (1841-1897) a Brescia con la fondazione della banca San Paolo. Acquaderni si rendeva conto che senza l'autonomia economica il movimento cattolico non avrebbe potuto dare vita alle opere necessarie per radicarsi sul territorio. Così, nell'aprile del 1896, si costituì il nuovo istituto con un Comitato Promotore di cinquantuno soci fondatori, e con un Consiglio d'Amministrazione, del quale Acquaderni venne eletto presidente.

Nello stesso anno Acquaderni riprese a guidare, come presidente onorario, il Circolo San Petronio. Nel 1899 fondò l'Opera dei Rifiuti, organizzando la raccolta di cenci, carta, vetro e ferro: sotto la direzione di Tommaso Crispolti l'Opera sarebbe diventata una fiorente ditta commerciale, capace di sostenere economicamente le diverse opere patrocinate dal mondo cattolico.

Crisi del laicato cattolico e ultimi anni

Nel 1898 si scatentò la persecuzione dello Stato liberale contro socialisti e cattolici. Acquaderni spese la sua autorevolezza per favorire l'amico Grosoli, che aveva sostituito Paganuzzi alla guida dell'Opera. Si accendeva infatti lo scontro fra i "vecchi" intransigenti e i "nuovi" democratici cristiani facenti capo a don Romolo Murri (1870-1944), che sfociò nello scioglimento dell'Opera nel 1903 per iniziativa della Santa Sede.

Acquaderni non favorì questi ultimi, scrivendo a Grosoli: "[...] sento spirare una cert'aria che sa di poco rispetto al papa e anche di ribellione"[1]. Inoltre, non rinnovò alcuna forma di aiuto economico agli eredi di Murri della Lega Democratica Nazionale. Seppure in età avanzata, continuò a dare il suo contributo alla rinnovata azione dei cattolici anche dopo la riforma del movimento, nel 1905, sancita dall'enciclica Il fermo proposito di Papa san Pio X (1903-1914). Nel frattempo, il 30 ottobre 1904, dopo quarantadue anni di matrimonio morì la sua consorte.

Continuò a realizzare numerose opere fino allo scoppio della prima guerra mondiale (1914-1918). Davanti al conflitto, come molti cattolici del tempo, con due nipoti impegnati al fronte, uno dei quali sarebbe stato ucciso, assunse una posizione patriottica, dimenticando, nella drammatica circostanza, i soprusi compiuti dallo Stato italiano contro la Chiesa, nei decenni trascorsi.

Morì nel 1922, a ottantatré anni.

Note
  1. Citato in Invernizzi 2018.
Voci correlate
Collegamenti esterni