Iacopo Guidi
Iacopo Guidi Vescovo | |
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Età alla morte | 73 anni |
Nascita | Volterra 14 agosto 1514 |
Morte | Volterra 22 febbraio 1588 |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 2 giugno 1561 da Pio IV |
Consacrazione vescovile | in data sconosciuta |
Incarichi ricoperti | |
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Iacopo Guidi, o Giacomo o Jacopo (Volterra, 14 agosto 1514; † Volterra, 22 febbraio 1588), è stato un vescovo e teologo italiano.
Cenni biografici
Iacopo nacque a Volterra (presso Pisa) il 14 agosto 1514 da Giovanni e Caterina Dorotea di Giovanni Inghirami, entrambi appartenenti a famiglie di antica origine cittadina. La coppia ebbe altri cinque figli: Caterina, Maria (sposata Maffei), Francesco, un'altra Maria entrata in convento e Salvatico.
Ebbe dalla madre una buona preparazione religiosa e fu avviato dal padre e dallo zio Sebastiano alla poetica, alla logica e alla retorica. Fu consigliere del duca Alessandro
Nell'autunno del 1533 accompagnò Francesco Guicciardini,[1] consigliere del duca Alessandro de' Medici, a Marsiglia dove Clemente VII e Francesco I conclusero le trattative per le nozze di Caterina de' Medici ed Enrico di Valois. Nel 1535-36 era ancora accanto a Guicciardini nella missione a Napoli per conto del duca.
Dopo l'assassinio del duca Alessandro nel 1537, Cosimo de' Medici, che aveva conosciuto il Guidi a Napoli e ne aveva apprezzato le qualità, lo volle come segretario. Successivamente fu inviato presso Girolamo Guicciardini al seguito di Carlo V. Probabilmente il Guidi iniziò la sua permanenza presso l'itinerante corte imperiale nel 1543.
Dopo la morte nel 1546 del precedente segretario incaricato di attendere alle suppliche presso il sovrano, mons. Angelo Marzio Medici[2] che aveva anche economicamente aiutato il Guidi quando giovanissimo era giunto a Firenze, Cosimo I lo deputò a tale incarico.
Nel 1561 Pio IV lo nominò vescovo di Penne e Atri. Non risulta che egli si sia recato subito alla residenza; più verosimilmente continuò a risiedere in Toscana, da dove dovette partire l'anno successivo per partecipare al concilio di Trento. Il 13 dicembre 1562 arrivò a Trento, dove risiedette fino alla chiusura dell'assise, il 4 dicembre dell'anno seguente. A Trento, anche in virtù di precise istruzioni di Cosimo, il Guidi fu vicino al partito degli zelanti, in particolare al cardinale Ludovico Simonetta che gli fece avere dal papa un donativo et un continuo stipendio tale da consentirgli una maggiore tranquillità economica.
Nel 1564 prese possesso della diocesi, dove rimase fino al 1568. Soggiornò tra le due sedi di Atri e di Penne, dove fu impegnato anche in azioni di natura inquisitoriale. L'opera di riorganizzazione della vita religiosa della diocesi, della riforma dei costumi del clero, affiancata dall'impegno più spiccatamente pastorale, rappresentarono comunque l'impegno principale del Guidi. Con la morte di Pio IV e l'elezione di Pio V, Cosimo de' Medici consigliò al Guidi di rassegnare le dimissioni dalla diocesi, in quanto il nuovo pontefice l'avrebbe sicuramente restituita al suo predecessore, mons. Tommaso Contuberio. Ma poco dopo le sue dimissioni il Contuberio morì e Guidi rimase senza una nuova sede vescovile. Per il resto della sua vita, tentò invano di riottenere una diocesi.
Morì a Volterra il 22 febbraio 1588, fu sepolto nella chiesa di San Francesco a Volterra, in un monumento realizzato da Felice Palma (1588).
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Penne e Atri | Successore: | |
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Tommaso Contuberio[3] | 2 giugno 1561 - 1568 | Paolo Odescalchi |
Note | |
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Bibliografia | |
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