Francesco I di Francia

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Francesco I di Francia
Laico
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Joos van Cleve Ritratto Francesco I
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 52 anni
Nascita Cognac
12 settembre 1494
Morte Rambouillet
31 marzo 1547
Sepoltura Basilica di Saint-Denis, Saint-Denis Francia.
Appartenenza
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Re di Francia
Stemma
In carica 1º gennaio 1515 - 31 marzo 1547
Incoronazione 25 gennaio 1515, Reims
Investitura
Predecessore

Luigi XII

Erede
Successore

Enrico II

Duca di Milano
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In carica 11 ottobre 1515 –
24 febbraio 1525
Incoronazione
Investitura
Predecessore

Massimiliano Sforza

Erede {{{erede}}}
Successore

Francesco II Sforza

Nome completo Francesco I di Francia
Trattamento {{{trattamento}}}
Onorificenze
Nome templare {{{nome templare}}}
Nomi postumi
Altri titoli
Casa reale Valois-Angoulême
Dinastia Capetingi
Padre Carlo di Valois-Angoulême
Madre Luisa di Savoia
Coniugi

Consorte

Consorte di

Figli Luisa di Francia
Carlotta di Francia
Francesco
Enrico II
Maddalena
Carlo
Margherita
Nicolas d'Estouteville (figlio illegittimo)
Religione cattolica romana
Firma King Francis I Signature.svg
Collegamenti esterni
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Francesco I di Francia, in francese François de Valois-Angoulême (Cognac, 12 settembre 1494; † Rambouillet, 31 marzo 1547), è stato un re francese.

Cenni biografici

Nacque il 12 settembre 1494 nel castello di Cognac, da Carlo d'Orléans, conte di Angoulême, e da Luisa di Savoia. Il padre morì nel 1496, e assunse di fatto la tutela il capo della casa d'Orléans il duca Luigi, erede presuntivo della corona. Quando questi successe a Carlo VIII (8 aprile 1498) Francesco, divenuto a sua volta il principe più vicino al trono, ebbe in appannaggio il ducato di Valois e gli fu assicurata, sotto la tutela della madre e la sorveglianza del maresciallo Pierre de Rohan-Gié, un'educazione confacente al suo possibile avvenire regale.

La mancanza di prole maschile e il fascino personale di Francesco finirono con l'affezionare Luigi XII al probabile erede. Fin dal 1505 gli destinò in moglie la figlia Claudia, erede del materno ducato di Bretagna. Le nozze furono solennemente stipulate il 2 maggio 1506 e celebrate il 18 maggio 1514.

Fin dal 3 agosto 1508 egli visse alla corte, presso il re, con gli onori dovuti alla sua doppia qualità di erede e di genero del sovrano. Alla morte del suocero nel 1515 ne raccolse senza contrasti la successione.

Il 14 maggio dell'anno precedente raggiunse Saint-Germain-en-Laye per sposare, il 18 dello stesso mese la figlia del re di Francia Claudia, tappa che gli aprì la sua ascesa al trono. Pochi giorni dopo il matrimonio fu raggiunto da una notizia che poteva seriamente minare le sue ambizioni regali. Il re Luigi XII, nonostante fosse malato, aveva deciso, seguendo il suggerimento di papa Leone X, di sposare Maria Tudor, sorella minore del re d'Inghilterra Enrico VIII, con la speranza di dare alla luce un erede al trono francese. Sofferente da tempo di una grave forma di gotta, re Luigi ricevette l'estrema unzione nelle prime ore del 1º gennaio 1515 e morì la sera stessa, a meno di tre mesi dall'ultimo matrimonio. Così, all'età di 20 anni, Francesco divenne il nuovo re di Francia. L'incoronazione avvenne fastosamente nella cattedrale di Reims il 25 gennaio seguente.

La campagna per la riconquista del ducato di Milano, dopo la fortunata battaglia di Marignano tenutasi tra il 13 e 14 settembre 1515, si concluse con la pace di Noyon del 1516, che assegnò alla Francia il ducato lombardo.

Dopo questa importante vittoria ottenne, grazie al Concordato di Bologna concluso con papa Leone X, il controllo di Piacenza e Parma. Inoltre con questo importante accordo rinunciò alla Prammatica Sanzione di Bourges del 1438 che viene abolita ed ebbe l'assenso di nominare i vescovi e gli abati francesi che poi avrebbero avuto la benedizione spirituale del Papa.

Ma il tentativo di succedere a Massimiliano I d'Asburgo nell'Impero fallì e fu eletto Carlo V d'Asburgo. Contro questi nel 1521 Francesco I iniziò la guerra che, salvo intervalli di tregue fittizie (1529-34; 1538-42; 1544-47), durò per tutta la sua vita.

Nel 1521, dopo essersi accordato con papa Leone X, il suo rivale Carlo V aveva sconfitto le truppe francesi occupando Genova e Milano. Nel 1524 perse la moglie Claudia, dalla cui unione ebbe sei figli, tre femmine e tre maschi. In quello stesso anno dopo essere partito per la campagna d'Italia perse anche la figlia secondogenita Carlotta, morta di rosolia tra le braccia della sorella del sovrano Margherita. A Pavia il 24 febbraio il re francese fu sconfitto e cadde prigioniero delle truppe imperiali. Trasferito a Madrid, firmò un gravoso trattato di pace che, appena libero, rinnegò per stringere invece la lega di Cognac con papa Clemente VII e i principi italiani.

Durante la prigionia ebbe modo di scrivere un resoconto degli avvenimenti che portarono alla sconfitta di Pavia, L'Epître traitant de son partement de France en Italie et de sa prise devant Pavie (La Lettera che tratta del suo viaggio dalla Francia all'Italia e della sua cattura davanti a Pavia).[1]

Agli inizi dell'anno seguente la madre Luisa di Savoia negoziò un trattato per la liberazione del figlio siglato tra il segretario di Carlo V, Jean Lallemand e gli emissari francesi Jean de Selve, primo presidente del parlamento di Parigi, e dall'arcivescovo François de Tournon. L'accordo, ricordato come il Trattato di Madrid, prevedeva: la rinuncia da parte della Francia al Regno di Napoli, al Ducato di Milano, alla Borgogna, Genova, Asti, Fiandre e Artois, di prendere in sposa la sorella dell'imperatore Eleonora d'Asburgo e, inoltre, la consegna di una cospicua somma in denaro e dei suoi due figli (il delfino Francesco ed Enrico, duca d'Orleans) come ostaggi.

Francesco I, che si era ammalato durante la prigionia e temeva la sua debolezza, il 16 agosto 1525 chiese a Gilbert Bayard, suo notaio e segretario, di redigere un testo secondo il quale tutte le concessioni fatte per riconquistare la libertà sarebbero state considerate nulle. Così, al suo ritorno in Francia dopo la sua liberazione avvenuta il 17 marzo 1526, il Parlamento di Parigi proclamò la Borgogna inalienabile al regno, il trattato fu rotto sovranamente dal re.

Sempre nello stesso anno si alleò con il papa Clemente VII, partecipando il 22 maggio alla Lega di Cognac insieme a Genova, Firenze, Venezia e Francesco II Sforza, con l'obiettivo di conquistare il Regno di Napoli, uno dei possedimenti appartenenti alla Corona spagnola.

Gli eserciti francesi non intervennero immediatamente nella penisola perché Francesco I voleva prima la liberazione dei figli fatti ostaggi presso Carlo V dopo la sconfitta francese riportata nella battaglia di Pavia. Presto l'esercito imperiale di Carlo V riconquistò Genova e Milano con un'armata proveniente dalla Spagna poi riunitasi con le truppe provenienti dalla Germania e arrivò a Roma, mettendo sotto assedio la città che, nel 1527, fu saccheggiata dai lanzichenecchi. Gli alleati della Lega di Cognac subirono quindi una grande disfatta e in questa circostanza il re francese, resosi conto della grave situazione, decise di intervenire con il suo esercito.

L'anno dopo Milano venne riconquistata e ridata alla famiglia Sforza. A questo punto decise di partire verso l'Italia meridionale alla conquista di Napoli. Nella città campana però molti uomini dell'esercito francese persero la vita a causa della peste.

Due anni dopo venne firmata la pace di Cambrai dove Francesco I, in cambio della liberazione da parte degli spagnoli dei suoi figli, rinunciava alle sue pretese sul ducato di Milano e sul regno di Napoli. Inoltre accettava di sposare la sorella di Carlo V, Eleonora.

Sette anni dopo il sovrano francese strinse un trattato d'amicizia con il Sultano turco Solimano il Magnifico e poco dopo si riaccese la rivalità tra lui e il sovrano spagnolo. Alla guida dell'esercito francese invase la Savoia, occupando Torino. In risposta dello smacco subito, Carlo V decise di invadere la Provenza che venne devastata ma fu fermato dagli eserciti francesi ad Avignone.

A Nizza, grazie alla mediazione di papa Paolo III, nel 1538 fu raggiunta una tregua dove il re di Francia conservava la città di Torino. In questo stesso anno permise all'imperatore di attraversare il territorio francese per sedare una rivolta scoppiata nelle Fiandre. Due anni dopo due ambasciatori francesi che curavano i rapporti tra Francia e Impero ottomano furono uccisi per ordine di Carlo V.

Francesco I, furioso per l'accaduto, riprese quattro anni dopo le ostilità. Questa volta il teatro di battaglia furono i Paesi Bassi e il Piemonte. La Francia conquistò Rossiglione e Ceresole Alba, la Spagna ottenne il Lussemburgo, presentandosi minacciosa alle porte di Parigi mentre il suo alleato inglese assediava Boulogne. A questo punto Francesco I chiese la fine delle ostilità. Due anni dopo i sovrani firmano a Crepy il trattato di pace, dove la Spagna rinunciava a Boulogne e la Francia all'Italia settentrionale.

Francesco I di Valois muorì il 31 marzo 1547 nel castello di Rambouillet, all'età di 52 anni, a causa della setticemia.

Onorificenze

Gran Maestro dell'Ordine di San Michele - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine di San Michele
Cavaliere dell'Ordine della Giarrettiera - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine della Giarrettiera
Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro
— [2]

Successione degli incarichi

Predecessore: Re di Francia Successore: Arms of the Kingdom of France (Ancien).svg
Luigi XII 1º gennaio 151531 marzo 1547 Enrico II I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Luigi XII {{{data}}} Enrico II
Predecessore: Duca di Milano Successore: Flag of Milan.svg
Ercole Massimiliano Sforza 1515-1521 Francesco II Sforza I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Ercole Massimiliano Sforza {{{data}}} Francesco II Sforza
Note
  1. (FR) L'Epître traitant de son partement de France en Italie et de sa prise devant Pavie su books.google.ch. URL consultato il 22-10-2020
  2. (FR) Knights of the Golden Fleece su antiquesatoz.com, Books AtoZ, (1997). URL consultato il 14 gennaio 2013
Bibliografia