Istituto Missioni Consolata
Istituto Missioni Consolata | |
in latino Institutum Missionum a Consolata | |
| |
Istituto di vita consacrata Congregazione religiosa maschile di diritto pontificio | |
Fondatore | Giuseppe Allamano |
---|---|
Data fondazione | 1885 |
sigla | I.M.C. |
Approvato da | Pio XI |
Data di approvazione | 7 settembre 1923 |
Motto | ' |
Collegamenti esterni |
L'Istituto Missioni Consolata (in latino Institutum Missionum a Consolata) è un istituto missionario maschile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione clericale, detti comunemente Missionari della Consolata, pospongono al loro nome la sigla I.M.C.[1]
Cenni storici
La congregazione fu fondata dal sacerdote Giuseppe Allamano (1851-1926), rettore del santuario della Consolata di Torino: desideroso di continuare l'azione evangelizzatrice del cardinale Guglielmo Massaia in Etiopia, ma impossibilitato a recarsi all'estero per motivi di salute, nel 1885 iniziò a dedicarsi alla formazione dei sacerdoti da mandare in terra di missione[2]. Allamano era intenzionato ad aggregare la sua opera all'istituto dei Santi Pietro e Paolo di Roma (detto poi PIME), ma l'arcivescovo di Torino Agostino Richelmy e altri diciassette vescovi del Piemonte gli diedero mandato di fondare un nuovo istituto, cosa che avvenne formalmente il 29 gennaio 1901. Richelmy approvò l'istituto il 12 ottobre 1905[2].
I primi cinque missionari della Consolata giunsero presso i Kikuyu, in Kenya, il 3 maggio 1902. L'istituto ottenne il pontificio decreto di lode il 28 dicembre 1909 e le sue costituzioni vennero approvate definitivamente dalla Congregazione de Propaganda Fide il 7 settembre 1923[2].
Esiste anche il ramo femminile delle Suore Missionarie della Consolata, fondato dallo stesso Allamano nel 1910[3].
Il fondatore è stato beatificato da papa Giovanni Paolo II il 7 ottobre 1990[4].
Attività, carisma e diffusione
I Missionari della Consolata, sacerdoti e laici consacrati di voti perpetui, si dedicano essenzialmente all'evangelizzazione dei popoli.
Sono presenti in Africa (Congo, Costa d'Avorio, Etiopia, Gibuti, Kenya, Mozambico, Tanzania, Sud Africa), in America Latina (Argentina, Brasile, Colombia, Ecuador, Messico, Venezuela), in Asia (Corea del Sud,Mongolia) ed Europa (Italia, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Spagna);[5] la sede generalizia è a Roma[1].
Al 31 dicembre 2005, la congregazione contava 232 case e 992 religiosi, 777 dei quali sacerdoti[1].
Note | |
| |
Bibliografia | |
| |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
|