Beata Lucia dell'Immacolata Ripamonti
Beata Lucia dell'Immacolata Ripamonti, A.D.C. Religiosa | |
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battezzata Maria | |
Beata | |
Beata Lucia dell'Immacolata | |
Età alla morte | 45 anni |
Nascita | Acquate 26 maggio 1909 |
Morte | Brescia 4 luglio 1954 |
Professione religiosa | Brescia, 13 dicembre 1938 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Venerabile il | 27 febbraio 2017, da Francesco |
Beatificazione | 23 ottobre 2021, da Francesco |
Ricorrenza | 30 maggio |
Collegamenti esterni | |
Sito ufficiale o di riferimento (EN) Scheda su gcatholic.org |
Beata Lucia dell'Immacolata Ripamonti, battezzata Maria (Acquate, 26 maggio 1909; † Brescia, 4 luglio 1954) è stata una religiosa italiana.
Cenni biografici
Nacque ad Acquate, diocesi di Brescia, il 26 maggio 1909, ultima di quattro figli, in una famiglia di modeste condizioni, non priva di tanti problemi: un padre anticlericale, una sorella debole e malata, un fratello dalla vita sregolata. Fu battezzata il 30 maggio successivo ricevendo il nome di Maria.
Molto giovane iniziò a lavorare dapprima in una filanda poi in una fabbrica di lampadine, divenendo un valido sostegno per la famiglia. Ricevette istruzione dal parroco don Giovanni Piatti. Con questi e con le suore di Maria Bambina presenti nel territorio acquatese maturò la sua vocazione e, seppur tra tanti ostacoli, riuscì a realizzare entrando nelle Ancelle della Carità di Brescia, dopo che altri due istituti non la accolsero. Nella casa madre iniziò il periodo di preparazione alla vita religiosa. Dopo il noviziato e i voti semplici, il 13 dicembre 1938 professò i voti solenni. Lì rimase fino ai primi sintomi della malattia nel maggio 1954.
A Brescia, dove assunse il nome di Suor Lucia dell'Immacolata, il suo percorso di donazione a Dio e ai fratelli fu subito caratterizzato da uno stile ben preciso: umiltà, povertà (solo abiti usati, ogni dono è troppo per lei), dono di sé (senza sosta Mi riposerò in Paradiso tra Gesù e Maria).[1]
Non farà grandi cose ma renderà grande ogni gesto, ogni piccola attenzione, ogni servizio, ogni passo: servendo le sorelle in comunità, raggiungendo con il dono della provvidenza famiglie bisognose di aiuto, sostenendo chi afflitto in cuore, invitando alla conversione e alla riconciliazione, accostando ogni fratello povero nel corpo o nello spirito. E sempre con un sorriso sul volto che non passa inosservato.
Le fu diagnosticata una grave malattia e offrì a Dio la sua sofferenza come espiazione degli ammalati che assisteva in ospedale. Era molto devota della Madonna di Lourdes e in modo particolare al santuario del paese natale.
Morì nel 1954 all'ospedale pediatrico Ronchettino e fu sepolta a Brescia nella cappella della casa madre del suo ordine.[2]
Canonizzazione
La causa per la beatificazione di suor Lucia si aprì il 1º dicembre 1992 a Brescia. L'inchiesta diocesana che raccoglie testimonianze sulla sua vita si conclude il 10 novembre 1995. Viene quindi inviata a Roma per essere studiata dalla Congregazione per le cause dei santi. Il 27 febbraio 2017 Papa Francesco procede al riconoscimento delle sue virtù eroiche, attribuendole così il titolo di venerabile.[3]
Nel 2012 è stata avviata anche l'indagine medica sulla guarigione miracolosa, attribuita per intercessione di suor Lucia. Si tratta di una bambina italiana di 7 anni che, nel 1967, investita da un'auto a Bolzano, era in uno stato di morte clinica. I familiari invocarono l'intercessione di suor Lucia. Una settimana dopo, la bambina si svegliò e non mostrò danni fisici.
Note | |
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