Beato Luigi Biraghi
Beato Luigi Biraghi Presbitero | |
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Beato | |
Don Luigi Biraghi | |
Età alla morte | 77 anni |
Nascita | Vignate 2 novembre 1801 |
Morte | Milano 11 agosto 1879 |
Ordinazione presbiterale | Milano, 28 maggio 1825 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Venerabile il | 20 dicembre 2003, da Giovanni Paolo II |
Beatificazione | 30 aprile 2006, da Benedetto XVI |
Ricorrenza | 28 maggio |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Beato Luigi Biraghi (Vignate, 2 novembre 1801; † Milano, 11 agosto 1879) è stato un presbitero e fondatore italiano, delle Suore Marcelline.
Biografia
Luigi Biraghi nacque a Vignate (Milano) il 2 novembre 1801, da Francesco e Maria Fini, agricoltori. Fu battezzato nella parrocchia del paese natale, ma a pochi anni si trasferì con la famiglia a Cernusco sul Naviglio.
Studi ed Ordinazione sacerdotale
Dal 1813 al 1825 compì gli studi di umanità, filosofia e teologia in vari seminari, distinguendosi sempre. Mentre era ancora diacono insegnò lettere nei seminari minori. Fu ordinato sacerdote il 28 maggio 1825 e si dedicò all'insegnamento nel Seminario Maggiore di Milano, dove dal 1833 fu anche direttore spirituale, e consigliere degli arcivescovi di Milano; svolse tale incarico per 10 anni con inesausta carità, esempio vivo, per i suoi chierici, di amore a Cristo ed alla sua Chiesa, di dedizione totale e di incondizionata obbedienza.
Fondazione delle Suore di Santa Marcellina
Nel 1838, a Cernusco sul Naviglio, fondò insieme alla giovane Marina Videmari, la congregazione delle Suore di Santa Marcellina, perché svolgesse attività educativa nelle scuole femminili, ove le figlie della allora emergente borghesia ricevessero una seria formazione culturale ed una solida educazione cristiana. Persona carismatica e sensibile ebbe un'intuizione profetica: perno della società è la famiglia, perno della famiglia la donna. Ecco, quindi, che educando «la testa e il cuore delle donne» si poteva agire in senso spirituale anche sulla società. Una società, quella dell'ottocento lombardo, dominata dalla borghesia, industriale e maschilista, che relegava le donne al ruolo di madri. Il metodo educativo da lui proposto alle Marcelline ebbe tanto successo, che nel 1841 don Biraghi aprì a Vimercate un secondo collegio. Ne aprirà in seguito altri a Milano, a Genova, in Francia, Svizzera, Inghilterra, Canada e Brasile.
Filosofia educativa delle Suore di Santa Marcellina è la volontà di formare delle buone donne cristiane, colte e rette, proprio per questo le suore laiche, per poter essere abilitate all'insegnamento in questi collegi, dovevano avere conseguito la «patente», l'equivalente della nostra laurea, e alle ragazze venivano insegnate le lingue (francese e tedesco), filosofia, storia, matematica, letteratura, scienze. Non solo, una buona donna di casa doveva essere anche in grado di cucinare, lavare i piatti, sapere organizzare la dispensa. Il metodo «benedetto» prevedeva che le educatrici trascorressero tutto il tempo con le allieve, tanto che spesso si creava un legame madre-figlia con le ragazze. Nonostante ciò il convento era aperto, e don Biraghi aveva previsto che le sue allieve, che vi trascorrevano dai 6 ai 16 anni, andassero a casa per le vacanze e ricevessero frequenti visite dai genitori e parenti. In questi istituti, sicuramente innovativi e all'avanguardia per i tempi, ha studiato anche la madre di Papa Paolo VI.
Giornalista e insegnante
Nel 1841 il Cardinale Gaisruck lo aveva voluto tra i fondatori e redattori del periodico ecclesiastico L'Amico Cattolico. Don Biraghi vi si impegnò, con ardente spirito di apostolo, nel desiderio di riportare a Cristo la società moderna, guastata da fallaci ideologie e dall'illusoria fiducia nel progresso.
L'intensa attività di questi anni non lo distrasse però mai dalla cura dei seminaristi, che, anche dopo l'ordinazione, cercavano la sua guida ed i suoi consigli. Proprio la sua presenza tra i chierici durante l'insurrezione del marzo 1848 gli procurò una lunga inquisizione del governo austriaco, che si era nuovamente insediato in Lombardia. A causa di questa inquisizione l'Arcivescovo Romilli non riuscì a nominarlo Canonico della Chiesa metropolitana e a stento poté trattenerlo in seminario come professore. Don Biraghi accettò tutto con umiltà e si prestò ad ogni servizio che gli veniva chiesto, sostenendo pure, nel 1850, il sorgere dell'istituto milanese per le missioni estere ad opera dell'amico don Angelo Ramazzotti e del suo figlio spirituale, don Giuseppe Marinoni.
Dottore della Biblioteca Ambrosiana
Dopo un viaggio a Vienna, nel 1853, solo nel 1855, ebbe il placet governativo alla nomina a dottore della Biblioteca Ambrosiana. In tale ufficio trascorse l'ultimo periodo della sua vita, prendendo dimora presso i Barnabiti di s. Alessandro. Mentre si dedicava agli studi di sacra archeologia e di storia ecclesiastica - pubblicando opere di ancor riconosciuto valore, quali gli Inni sinceri e carmi di s. Ambrogio - continuò ad assistere le suore Marcelline, canonicamente erette, nel 1852, e stabilite anche in Milano con i collegi di via Quadronno e via Amedei. Erano gli anni della crisi politico-clericale milanese, che divise la diocesi tra sostenitori ed oppositori del governo italiano. Il Biraghi si mantenne al di sopra delle parti, tanto che Pio IX nel 1862, con lettera autografa, gli chiese di farsi mediatore tra il clero ambrosiano. Nonostante la sua imparzialità, fu vittima di attacchi da ambedue le parti. Tra le sue amarezze, gli fu di conforto, nel 1864, il ritrovamento dell'urna di sant'Ambrogio e dei martiri Gervaso e Protaso, avvenuto sotto la sua direzione. Nel 1873, su proposta dell'arcivescovo, fu da Pio IX nominato Prelato domestico. Ricevette la notizia a Chambéry, dove stava progettando l'apertura di un sesto collegio delle Marcelline.
Ultimi anni
Nel 1875 celebrò il 50° anniversario dell'ordinazione sacerdotale. Nel 1879, poiché la sua salute destava preoccupazioni, fu ospitato nella foresteria di via Quadronno dalle Marcelline, che lo assistettero amorevolmente. La mattina dell'11 agosto, si spense dolcemente, salutando una novizia con un "A rivederci in Paradiso. Per me anche adesso, se Dio lo vuole... Sì... sia fatta la volontà di Dio!".
Culto
Papa Giovanni Paolo II lo ha dichiarato venerabile il 20 dicembre 2003. È stato beatificato il 30 aprile 2006 insieme a don Luigi Monza, fondatore dell'Istituto Secolare delle Piccole Apostole della Carità durante una solenne cerimonia a Milano dal Cardinal José Saraiva Martins a nome di Benedetto XVI
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