Margherita d'Oingt
Marguerite (Margherita) d'Oingt, O.Cart. Religiosa | |
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Margherita d'Oingt | |
Età alla morte | ca. 70 anni |
Nascita | Beaujolais 1240 ca. |
Morte | Certosa di Poleteins 11 febbraio 1310 |
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Marguerite (Margherita) d'Oingt (Beaujolais, 1240 ca.; † Certosa di Poleteins, 11 febbraio 1310) è stata una religiosa e mistica francese, dell'Ordine certosino. Fu tra le prime scrittrici in lingua franco-provenzale.
Biografia
Margherita apparteneva a una potente e nobile famiglia lionese, gli Oingt, che si estinsero nel 1382 per mancanza di eredi maschi. Fu contemporanea di re Filippo il Bello (1268-1314) e di papa Clemente V (1264-1314).
Non vi sono molte notizie circa la sua infanzia, ma dai suoi scritti apprendiamo, che fu formata in un profondo ambiente cattolico e che abbracciò la vita monastica non a causa di interessi economici familiari (secondo la consuetudine dell'epoca), ma per una libera risposta alla chiamata divina.
La sua forte vocazione la portò ad accettare, in una data sconosciuta, la severa Regola certosina, entrando nella Certosa di Poleteins, presso Mionnay (nella regione del Rodano-Alpi), diventandone nel 1288 la quarta priora, incarico che manterrà fino alla data della sua morte, avvenuta l'11 febbraio 1310.
La madre, anch'essa di nome Margherita, ebbe due fratelli e tre sorelle. Una di queste, Agnese, seguì la nipote nel monastero succedendole alla morte nell'incarico di priora.
Margherita d'Oingt fu venerata come beata, ma questo culto privato scomparve con la Rivoluzione francese.
Opera letteraria e spirituale
Attraverso alcuni brevi scritti spirituali, ella ci offre la testimonianza della sua vita ricca di esperienze mistiche fatta di visioni, apparizioni ed estasi.
Insieme a Marie de France, Margherita d'Oingt, donna molto colta, fu una delle prime letterate francesi. Scriveva abitualmente in latino, cosa molto raro per una donna, poiché in quel periodo questa lingua antica era usata soltanto dagli uomini eruditi.
Margherita scrisse due opere in lingua franco-provenzale, anche ciò risulta una rarità, poiché i suoi testi sono i primi redatti in questa lingua di cui si abbia traccia:
- Speculum sanctae Margarete (1294), dove narra tre sue visioni. Quest'ultimo testo solo successivamente alla pubblicazione ebbe il titolo in latino;
- Li via Seiti Biatrix Virgina de Ornaciu (post 1303), dove racconta la vita della consorella beata Beatrice di Ornacieux (1250-1303).
Il manoscritto più antico, composto da settantatré pagine, risale al XIII secolo e attualmente conservato presso la Biblioteca comunale di Grenoble (N. 5785 R). Questo testo comprende delle meditazioni scritte in latino, Pagina meditationum (in italiano, Libro di meditazioni), realizzato nel 1286, l'opera teologicamente più rilevante, dove nelle sue profonde riflessioni la religiosa certosina giunge a chiamare Gesù Cristo, non solo fratello e amico, ma anche "madre": Dolce Signore tu sei mia madre e più che madre ella contemplava Cristo, come colui che si è disteso sul legno della croce, come una partoriente che fa nascere il proprio figlio.
Nel 1294, Margherita scrisse, in lingua franco-provenzale, lo Speculum sanctae Margarete, dove sono descritte tre visioni che chiariscono e completano la spiritualità espressa già nelle Meditazioni. Il testo narra della visione di Gesù Cristo che si presenta a lei con un libro chiuso in mano. Finalmente esso si apre e lascia intravedere che il suo interno è formato da due sole pagine che brillano come uno specchio bellissimo, dove è possibile contemplare lo splendore della Trinità. Inoltre, Margherita afferma che nel libro appare un luogo delizioso e infinitamente grande, nel quale risplende una gloriosissima luce che si divide in tre parti, come in tre persone; ma non vi è bocca d'uomo capace di parlarne. Lo Speculum, infine, si conclude con la descrizione della visione del Gesù Cristo in gloria, è egli stesso che è diventato uno specchio luminoso che gli angeli e i santi non si saziano mai di guardare e ammirare.
Il messaggio religioso espresso in questi due scritti può quindi riassumersi in una spiritualità di natura marcatamente cristocentrica.
Nel 1296, Margherita stese, sempre in lingua franco-provenzale, Li via Seiti Biatrix Virgina de Ornaciu, la biografia, in nove capitoli, della consorella certosina beata Beatrice di Ornacieux, morta nel 1303 e quindi sicuramente realizzata dopo tale data.
Preghiera
Di seguito riportiamo una preghiera scritta da Margherita d'Oingt per la purificazione e l'unione con Dio, che esemplifica chiaramente la sua spiritualità:
« | Dolce Signore, non permettere che lasci questa vita terrena prima di essere del tutto purificata. Concedimi, ti prego, di poter soffrire in questa vita, così come tu hai sofferto per mio amore: poiché sono pronta a sopportare tutto quello che tu vorrai, purché possa essere con te. Se tu vuoi che io sia disprezzata, lo voglio anch'io; se vuoi che io sia perseguitata lo voglio anch'io piuttosto che perderti; o se vuoi che io sia arsa viva o annegata o impiccata o scorticata lo anch'io lo voglio piuttosto che non essere con te. Dolce mio Signore, ti prego di farmi morire di qualunque morte tu vorrai, purché io sia sempre con te. » |
Nel pensiero di papa Benedetto XVI
Nell'udienza generale del 3 novembre 2010, papa Benedetto XVI ha ricordato Margherita d'Oingt in una lunga prolusione, di cui si riporta di seguito un passaggio significativo:
« | La spazzatura non c'è solo in diverse strade del mondo, ma in diverse anime. Solo la luce del Signore ci pulisce, ci purifica e ci dà la retta via. Lasciamoci illuminare e pulire per imparare la vera vita. Margherita concepisce tutta la vita come un cammino di purificazione fino alla piena configurazione a Cristo e scrive di sé per giovare agli altri e per fissare più profondamente nel proprio cuore la grazia della presenza di Dio, per far sì, cioè, che ogni giorno la sua esistenza sia segnata dal confronto con le parole e le azioni di Gesù.[1]. » | |
(Omelia di Papa Benedetto XVI nell'Udienza generale tenutasi nell'aula Paolo VI il 3 novembre 2010, online)
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Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |