Museo "Angelo Versace" dell'Arciconfraternita del Carmine di Bagnara Calabra
Museo "Angelo Versace" dell'Arciconfraternita del Carmine di Bagnara Calabra | |
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Chiesa del Carmine (1756), sede del museo | |
Categoria | Musei confraternali |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Calabria |
Regione | Calabria |
Provincia | Reggio Calabria |
Comune | Bagnara Calabra |
Diocesi | Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova |
Indirizzo | Piazza Maria SS. del Carmine 89011 Bagnara Calaba (RC) |
Telefono | +39 0966 376007 |
Fax | +39 0965 330963 |
Posta elettronica | beniculturali@reggiocalabria.chiesacattolica.it |
Proprietà | Arciconfraternita del Carmine di Bagnara Calabra |
Tipologia | arte sacra, archeologico |
Contenuti | dipinti, grafica e disegni, paramenti sacri, reperti archeologici, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | archivio storico, visite guidate |
Sede Museo | Chiesa del Carmine |
Datazione sede | 1756 |
Data di fondazione | 2000 |
Il Museo "Angelo Versace" dell'Arciconfraternita del Carmine di Bagnara Calabra (Reggio Calabria), allestito nella Chiesa del Carmine (eretta nel 1756), è stato inaugurato nel 2000, per volore dell'Arciconfraternita di Maria SS. del Carmine coper conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico dell'Arciconfraternita stessa e raccogliere i reperti archeologici messi in luce negli scavi condotti nel territorio di Bagnara.
Il Museo è intitolato ad Angelo Versace, un confratello attivo protagonista alla vita della confraternita, scomparso nel 1997.
Percorso espositivo ed opere
L'itinerario museale si sviluppa in tre sezioni espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal Neolitico al XIX secolo.
Sezione I - Archeologia
La sezione presenta reperti archeologici rinvenuti negli scavi, condotti dalla Soprintendenza Archeologica della Calabria, nel territorio bagnarese, in particolare nei siti di San Sebastiano e della rocca di Martorana. Di rilievo:
- Strumenti litici e vasellame in ceramica d'impasto, databili dal Neolitico all'Età del Ferro.
- Vasellame di varie tipologie, in ceramica, databile dal l'VIII al XIII secolo, tra cui si notino:
- Anfora con motivo brunastro a spirali (XI secolo);
- Collo di anfora a bande rosse di età medievale.
Sezione II - Arte sacra
Nella sezione sono conservate opere d'arte, oggetti liturgici e paramenti sacri, realizzati da botteghe messinesi e napoletane, databili dal XVIII al XIX secolo. Si nota:
- Pianeta gialla (metà del XVIII secolo), in seta laminata, di una manifattura calabrese, appartenente probabilmente ad Antonio Ruffo, eletto da papa Benedetto XIV nel 1743 e deceduto nel 1753.
- Parato liturgico (primo quarto del XIX secolo), composto di quattro pezzi (pianeta, stola, manipolo e velo da calice), di manifattura meridionale.
- Croce d'altare (1826), in argento, di bottega orafa messinese.
- Legatura del Messale (1826), in velluto con placchette di lamina d’argento sbalzata e trafora, di ambito messinese.
- Due lanterne processionali (1832 - 1839), in argento sbalzato e cesellato, rame dorato e vetro, di anonimo argentiere napoletano.
- Ostensorio raggiato (1843), in argento, di anonimo argentiere messinese.
- Base processionale (1854 - 1856), opera del messinese Giuseppe Sicari e del napoletano Giuseppe Rossi.
- Calice e tronetto per esposizione eucaristica (1854 - 1857), opera di Giuseppe Rossi.
- Servizio di cartegloria (XIX secolo), in legno rivestito da lamine d'argento, con decorazioni in rame dorato.
Sezione III - Archivio storico
La sezione illustra, attraverso i documenti antichi, l'istituzione e la storia dell'Arciconfraternita del Carmine, databili dal XVII al XIX secolo. Attraverso le carte riaffiora la vita dei confratelli e della città, il culto e la devozione, la pietà e la carità, il desiderio di migliorare la decorazione e l'arredo della Chiesa del Carmine. Di particolare interesse storico:
- Liber Mortuorum dei Confratelli defunti (libro nel quale venivano registrati i nomi e cognomi dei decessi dei confratelli), che porta la data del 1685 annotata dal primo compilatore segretario Antonio Morello. La registrazione dei nomi termina nel 1903 con Eustachio del Gaudio.
- Bolla di concessione dell'indulgenza di papa Benedetto XIII (1728), in pergamena, che testimonia l'importanza raggiunta nel tempo dalla confraternita: questo è il documento storico più antico conservato nell'archivio.
- Carta liberatoria del prefetto Carlo Ruffo (1735).
- Disegno con Spaccato interno del piano e balaustra della strada superiore (fine del XVIII secolo).
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