Legatura di libro liturgico
La legatura di libro liturgico è la rilegatura, costituita da uno o più elementi flessibili, atti ad ottenere un funzionale congiungimento e protezione delle pagine di un codice o di un libro a stampa.
Il termine legatura deriva dal latino tardo ligatura che significa "legare".
Nella rilegatura del libro liturgico si trova spesso un segnalibro, costituito generalmente da una striscia o da un cordoncino di lunghezza maggiore di quella del volume.
Storia
Dalle origini al Medioevo
La legatura ebbe origine in Egitto, nei monasteri copti, sin dal II secolo, quando ai rotoli furono affiancati codici con fogli di papiro. La legatura antica era costituita da strati di papiro incollati, con copertina di pelle e cinghie per tenere insieme i fogli.
I primi manoscritti europei, realizzati in fogli di pergamena, richiedevano invece legature più solide, con piatti di legno fissati sul dorso da strisce di cuoio e legati con cinghie in coincidenza del taglio. Di volumi rilegati fa riferimento san Girolamo e legature particolarmente preziose furono prodotte nel IV - V secolo.
Nel VI secolo, durante il papato di Gregorio Magno si ebbe un grande sviluppo dei libri liturgici e conseguentemente delle loro coperture, come confermano le alcune raffigurazioni iconografiche e le fonti letterarie dell'epoca. Tra gli esemplari più famosi si ricorda:
- Legatura dell'Evangelario di Teodolinda (fine VI - inizio VII secolo), oro, pietre preziose, smalti e cammei, di bottega romana, conservato nel Museo e Tesoro del Duomo di Monza: donato secondo la tradizione da Gregorio Magno a Teodolinda nel 603 e da lei offerto alla Cattedrale di San Giovanni Battista.
Successivamente, in età carolingia, i libri liturgici hanno spesso coperte in avorio con cammei e gemme.
Dopo il Mille si applicò anche nelle legature la produzione a smalto limosina. Successivamente, (in particolare a partire dal XIII secolo), vi fu una fase di decadenza, poiché mentre i fogli dei libri continuavano ad essere decorati di miniature, le rilegature si riducevano a coperture di cuoio con chiodi e borchie a protezione degli angoli.
Nel XIV secolo, con l'impiego della carta, le legature si fecero più leggere e l'invenzione della stampa a caratteri mobili (metà XV secolo) aumentò la produzione del libro rilegato. Il metodo tipografico condusse all'impiego delle impressioni a stampo e l'uso della pressa a mano rese possibile decorare l'intera superficie del piatto con una sola operazione. Inoltre, alla fine del XV secolo venne impiegato un rullo cilindrico per l'impressione di disegni seriali e fu introdotta in Europa la pratica islamica della doratura.
Epoca moderna e contemporanea
Le disposizioni dettate da san Carlo Borromeo dettavano legature di pelle fissata su tavoletta, con impressioni raffiguranti una croce o un altro soggetto sacro oppure coperte preziose con imprimitura in oro per i libri più importanti.
Nel XVII - XVIII secolo, oltre alla rilegatura in cuoio, continuavano ad essere prodotte, anche se più raramente, legature rivestite con stoffa ricamata in seta o fili d'oro e d'argento (già diffuse nel XV secolo); più comuni erano le coperte con piatti metallici e con fermagli in luogo delle antiche cinghie.
Una vera e propria rivoluzione nella produzione della legatura si verifica all'inizio del XIX secolo, che dopo che 1822 l'editore William Pickering cominciò a pubblicare libri ricoperti in tela.
I libri liturgici rilegati in tela, in certi casi, furono decorati a rilievo, con scritte e disegni ornamentali sulla costa.
Esemplari significativi
Fra gli esempi di maggior rilievo storico-artistico si ricordano:
- Legatura dell'Evangeliario con Croce gemmata; Scene della vita di Gesù Cristo; Simboli degli Evangelisti (V secolo), avorio, argento dorato, pietre preziose, perle e paste vitree, conservato presso il Museo del Duomo di Milano.
- Legatura dell'Evangelario di Teodolinda (603), in lamine d'oro, pietre preziose, smalti e cammei, di bottega orafa romana, donato alla regina da papa Gregorio I, conservato presso il Museo e Tesoro del Duomo di Monza.
- Legatura dell'Evangeliario con "Scene della Passione" e "Simboli degli Evangelisti" (1030 - 1040), oro, smalti, pietre preziose, perle e paste vitree, conservato presso il Museo del Duomo di Milano.
- Legatura di Evangeliario (metà XII secolo), in lamina d'oro e argento decorata con smalti e pietre preziose, conservato presso il Museo del Tesoro del Duomo di Vercelli.
- Legatura di evangeliario, detta Pace di Chiavenna con Simboli degli Evangelisti e croce greca (XII secolo), composta di 23 lamine d'oro lavorate a sbalzo e cesello, filigrana con perle, pietre preziose e smalti, di bottega lombardo-renana. L'opera è conservata presso il Museo del Tesoro della Collegiata di San Lorenzo di Chiavenna.
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