Museo Diocesano di Agrigento
Museo Diocesano di Agrigento | |
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Sala del Trono con Reliquiari a cassetta (inizio del XIII secolo) di bottega limosina | |
Categoria | Musei diocesani |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Sicilia |
Regione | Sicilia |
Provincia | Agrigento |
Comune | Agrigento |
Diocesi | Arcidiocesi di Agrigento |
Indirizzo | Via Duomo, 100 -
92024 Agrigento (AG) |
Telefono | +39 0922 490039 |
Fax | +39 0922 490011 |
Posta elettronica | museo@diocesiag.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Arcidiocesi di Agrigento |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | arredi sacri, dipinti, lapidi, libri antichi a stampa, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, audioguide, biglietteria, bookshop, punto ristoro, didattica, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo | Palazzo Arcivescovile |
Datazione sede | XVIII secolo |
Fondatori | mons. Domenico Turano |
Data di fondazione | 1872 |
Il Museo Diocesano di Agrigento ha attualmente sede nel Palazzo Arcivescovile (XVIII secolo) e venne istituito nel 1872 dall'arcivescovo Domenico Turano (1872 - 1885) con lo scopo di conservare, valorizzare e promuovere il patrimonio storico-artistico proveniente dalla Cattedrale di San Gerlando e dal territorio diocesano.
Il Museo è il punto di confluenza di un itinerario di "Arte e Fede" che raccorda le diverse testimonianze storico-artistiche, edificate lungo la via Duomo:
- Palazzo Chiaramonte,
- Cattedrale di San Gerlando,
- Palazzo Arcivescovile,
- Biblioteca Lucchesiana,
- Casa-Museo dei Padri Redentoristi,
- Chiesa di Santa Maria dei Greci costruita sui resti di un tempio greco,
- Chiesa del Purgatorio.
Storia
L'istituzione del primo nucleo museale avvenne nel 1872 su iniziativa dell'arcivescovo Domenico Turano, negli ambienti della navata settentrionale della Cattedrale di San Gerlando, in uso come Aula capitolare, finalizzata alla valorizzazione delle antichità custodite in Duomo.
Nel 1880, in occasione del lascito alla [Duomo di Agrigento|Cattedrale]] della Quadreria di don Alfonso Cozzo, si ritenne opportuno dare anche ai dipinti una sistemazione idonea. Tale raccolta venne ad unirsi a quella, già patrimonio della Cattedrale, formata nei secoli da donazioni e lasciti dei vescovi e dei canonici. Si utilizzò come ampliamento dello spazio espositivo, la cappella dei De Marines, attigua e comunicante con l'ex Aula capitolare.
Durante l'episcopato di Bartolomeo Lagumina (1895 - 1931), la collezione si arricchisce di pregevoli affreschi medievali celati nel XVII secolo, lungo la parete settentrionale della Cattedrale.
Nel 1956 si cercò di adattare a museo alcuni ambienti centrali della navata settentrionale del Duomo. Il 25 aprile dello stesso anno, il vescovo Giovanni Battista Peruzzo (1932 - 1963), inaugura il Museo Diocesano, in occasione del XXV° anno del suo episcopato, ma ben presto ci si rese conto dell'inadeguatezza dei locali e della necessità di trovare spazi più idonei.
Nel sito tra la Cattedrale e il Seminario, ove esistono resti della cinta muraria medievale di età chiaramontana, fu inaugurato nel 1959 il nuovo Museo Diocesano progettato da Franco Minissi, concepito secondo le più moderne tendenze nel campo della museografia, chiuso qualche anno dopo a causa della frana.
Nel 2009, dopo un'attenta ricognizione delle opere e della suppellettile liturgica custodite nella sacrestia della Cattedrale, nell'ala settentrionale è stato riaperto il Museo Diocesano, grazie ad un'azione sinergica fra la Curia e la Soprintendenza. L'evento franoso della Cattedrale ha causato la chiusura dell'edificio sacro.
Un nuovo percorso museale vede oggi nel Palazzo Arcivescovile, la sede del nuovo Museo Diocesano di Agrigento.
Percorso espositivo ed opere
L'itinerario museale, articolato in otto sale espositive, documenta la storia dell'arcidiocesi agrigentina dalla rievangelizzazione cristiana, dopo la dominazione musulmana, avvenuta nel 1087 con la conquista normanna, al XX secolo.
I - Sala dei Materiali lapidei Medievali
La sala presenta opere dal XII al XV secolo, che consentono di ricostruire il percorso devozionale fin dai primi tempi del ripristino della fede cristiana, avvenuto con la conquista di Agrigento da parte di Ruggero I di Sicilia, il 25 luglio 1087.
Di rilievo:
- Elefante (XIII secolo), in marmo scolpito, di bottega siciliana, proveniente dalla Cattedrale.
- Agnello di Dio con il nimbo crucisignato (XII secolo), frammento lapideo di ascendenza gerosolimitana.
- Statua di san Gerlando di Agrigento (XV secolo), in legno intagliato.
II - Sala del Trono
La sala accoglie testimonianze medievali, tra cui spiccano:
- Reliquiario a cassetta del beato Matteo Guimerà (XII secolo), in legno, smalto, metallo dorato, rame cesellato e dorato, di bottega limosina.
- Reliquiario a cassetta di sant'Epifanio e sant'Urbano I (XII secolo), in legno, smalto, metallo dorato, rame cesellato e dorato, di bottega limosina.
- Altare portatile (XIII secolo), in smalti, di bottega palatina normanna.
- Ascensione di Gesù (seconda metà del XIV secolo), affresco staccato, di ambito siciliano, proveniente dal Duomo.
- Tavole dipinte (XV secolo), parte del repertorio originario decorativo del soffitto ligneo della Cattedrale, staccate nel 1964. Spicca tra queste quella raffigurante:
- Passaggio del Mar Rosso.
III - Sala Giovanni Paolo II
Tra le opere conservate nella sala, si distinguono:
- Baculo pastorale (fine del XVIII secolo), opera di Stefano Rizzo, donata dal viceré di Sicilia Comes de Olivares all'arcivescovo Francesco Maria Rhini (1676 - 1696).
- Baculo pastorale di San Gerlando di Agrigento (1607), in oro e corallo, realizzato da Matteo Glimpii.
- Pontificale (1742), donato dall'arcivescovo Francesco Ramirez (1697 - 1715).
IV - Sala della Cappella
Nella Cappella è ricostruito un altare del XVII secolo con il suo arredo. Inoltre, sono presenti:
- Statua di Gesù Cristo Buon pastore, in avorio, proveniente dal Duomo.
- Gesù Cristo crocifisso (fine XVIII secolo), in avorio.
V - VI, Sale della Quadreria
Le due sale espongono i dipinti, databili dalla fine del XVI al XIX secolo, testimonianza della produzione artistica in grado di connettere la dimensione liturgica e devozionale con le mutazioni socio-culturali.
VII - Sala degli Argenti
Nella sono conservati gli oggetti liturgici, databili dal XVII al XIX secolo, tra i quali si possono ammirare:
- Reliquiario di Maria Vergine (1711), in argento, realizzato dall'orafo palermitano Francesco Mancino.
- Servizio di cartegloria (1760), in argento sbalzato e cesellato, di Vincenzo Papadopoli: l'opera venne realizzata su commissione dell'arcivescovo Andrea Lucchesi Palli (1755 - 1768).
VIII - Sala delle riunioni
Conclude l'itinerario, la sala delle riunioni che accoglie dipinti, databili al XVII - XVIII secolo, in prevalenza d'ambito agrigentino e provenienti dalla Cattedrale.
Galleria fotografica
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Bibliografia | |
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