Museo Diocesano di Gubbio
Museo Diocesano di Gubbio | |
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Maestro di Santa Maria dei Laici, Crocifissione (metà del XV secolo), affresco staccato | |
Categoria | Musei diocesani |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Umbria |
Regione | Umbria |
Provincia | Perugia |
Comune | Gubbio |
Diocesi | Diocesi di Gubbio |
Indirizzo | Via Federico da Montefeltro, 1 -
06024 Gubbio (PG) |
Telefono | +39 075 9220904 |
Fax | +39 075 9220904 |
Posta elettronica | info@museogubbio.it |
Sito web | http://www.museogubbio.it |
Proprietà | Diocesi di Città di Castello |
Tipologia | arte sacra, archeologia, architettura |
Contenuti | arredi sacri, ceramiche, dipinti, lapidi, monete, paramenti sacri, reperti archeologici, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, biglietteria, bookshop, guardaroba, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | MEU - Rete Museale Ecclesiastica Umbra |
Sede Museo | Palazzo dei Canonici |
Datazione sede | XIII secolo |
Il Museo Diocesano di Gubbio (Perugia), allestito nel Palazzo dei Canonici (XIII secolo), propone una delle più importanti raccolte d'arte dell'intero comprensorio eugubino. Attraverso le opere esposte offre un excursus storico-artistico indispensabile per comprendere la ricchezza della storia millenaria della città.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario espositivo si sviluppa in dodici sale, poste su due livelli, dove sono conservate le opere provenienti dalla Cattedrale di San Mariano e San Giacomo e dalle altre chiese del territorio diocesano.
Piano terra
La visita inizia dall'antica cucina caratterizzata dalla presenza di un grande forno, dove è illustrata la storia della città, della Cattedrale di San Mariano e San Giacomo e della Diocesi di Gubbio, attraverso reperti archeologici ed opere d'arte tra cui:
- Stele funerarie romane, riutilizzate a colonnine d'altare nel IX secolo.
- Sarcofago romano, usato in età bizantina a transenna e successivamente, nel Medioevo, come pietra d'altare.
- Fonte battesimale (IV secolo), ricavato da un sarcofago tardo-antico, riutilizzato in epoca longobarda.
Nelle sale successive, sono esposte opere d'arte, databili dal XIII al XVI secolo. Di particolare rilievo storico-artistico:
- Madonna con Gesù Bambino in gloria e angeli (XIV secolo) detta Maestà d'Agnano, tempera su tavola, di Mello da Gubbio, proveniente dalla Pieve d'Agnano.
- Sant'Antonio abate (XIV secolo), affresco staccato, attribuito a Guido di Palmeruccio.
- Santa Chiara d'Assisi (fine XIV - inizio XV secolo), tempera su tavola, attribuita al senese Taddeo di Bartolo.
- Gesù Cristo crocifisso (inizio XV secolo), legno intagliato e dipinto, di anonimo scultore umbro.
- Madonna con Gesù Bambino in trono, detta Madonna Vispi (XV secolo), affresco staccato, della scuola di Ottaviano Nelli.
- Tabernacolo di Serra Petrucci (seconda metà del XV secolo), in legno intagliato e dorato, forse di ambito nordico, utilizzato come Alzata di fonte battesimale.
- Trittico di Baccaresca raffigurante la Madonna con Gesù Bambino, sant'Anna, san Pietro e san Giovanni Battista (XVI secolo), olio su tavola, di Benedetto Nucci.
- Ecce Homo (fine XV - XVI secolo), scultura in legno policromo.
Un scalone monumentale porta al piano superiore, dove è ospitato:
- Cero mezzano di sant'Ubaldo (inizio del XX secolo), riproduzione in scala ridotta del originale usato per la Corsa dei ceri del 15 maggio in onore del patrono sant'Ubaldo.
Piano superiore
Attraverso il chiostro della Cattedrale si entra nel refettorio dei canonici (XIII secolo), dove sono visibili:
- Crocifissione con la Madonna, san Giovanni evangelista, san Mariano e san Giacomo (XIII secolo), affresco, ubicato in un'edicola.
- Crocifissione di Gesù (metà del XV secolo), affresco staccato, del Maestro di Santa Maria dei Laici, allievo di Ottaviano Nelli, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria dei Laici detta "dei Bianchi". Il dipinto appartiene al ciclo con le Storie della Passione.
- Madonna in adorazione di Gesù Bambino dormiente (secondo quarto del XVII secolo) della bottega del Giovanni Battista Salvi detto Sassoferrato.
- Piviale di Marcello II (seconda metà del XV secolo), in broccato d'oro, di manifattura fiamminga, attribuito al disegno ed alla mano di Giusto di Gand, donato nel 1555 da papa Marcello II, già vescovo di Gubbio (1544 - 1555).
- Pala d'altare con l'Adorazione dei pastori (1575) di Ignazio Danti.
La visita si completa con le tre sale del Tesoro della Cattedrale, dove sono conservate preziose oreficerie ed argenterie. Di particolare interesse:
- Reliquiario a busto di santa Cordula (1633), legno dorato, rame e ferro.
- Stauroteca (1697), in argento sbalzato, di Giovanni Giardini.
- Ostensorio raggiato (1781), di bottega umbra, commissionato dall'abate Marcantonio Chiocci.
- Velo omerale (XIX secolo), seta e oro.
Locali di servizio
Di rilievo, infine all'uscita del Museo, ed ospitata nei locali di servizio del palazzo (cantine e scuderie):
- l'imponente Botte dei Canonici (XVI secolo), destinata fino a qualche decennio fa alla raccolta e alla conservazione dei vini delle prebende capitolari. Questa botte, forse la più grande d'Europa, conteneva 387 barili, per un totale di 20.124 litri di vino.
Galleria fotografica
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