Pace (oggetto)
La pace è un oggetto liturgico, generalmente una tavoletta con un'immagine sacra, usato nei secoli dal XIII al XVIII secolo. Veniva utilizzato per portare la pace, ovvero il bacio di pace prima della Comunione, al coro e a determinate persone partecipanti alla Messa.
È ricordato nel Messale Romano precedente la riforma liturgica seguita al Concilio Vaticano II[1], così come nel Caeremoniale Episcoporum[2] e nel Pontificale Romanum[3] della stessa epoca.
La pace viene anche detta con termini impropri, o comunque non preferibili, pietra di pace, pacificale o strumento di pace.
Storia
L'uso della Pace non è mai stato precettivo; la sua origine è inglese[4] e risale al XIII secolo inoltrato, quando venne introdotta in sostituzione del bacio di pace, dell'abbraccio di pace e del susseguente bacio della patena, di un libro liturgico, di un reliquiario o di un ostensorio; la sostituzione venne effettuata per evitare i facili inconvenienti o le scomodità che ne derivavano.
All'inizio del XIV secolo le paci apparvero in Francia: il Concilio di Bayeux (1300 ca.), trattando dell'arredamento delle chiese, parla anche del marmo ad osculandum ("marmo da baciare")[5]. Il Sinodo provinciale di Melun, celebrato dall'arcivescovo di Sens, Stefano Becard (1300), parla in vari luoghi della tabula pacis ("tavoletta di pace"), dell'osculare o osculatorium necessario per ogni chiesa[6].
Una prima rapida diffusione dell'oggetto fu per mezzo dei grandi Ordini religiosi: francescani, domenicani, carmelitani, certosini, camaldolesi; più tardi anche i cappuccini.
Nei secoli seguenti vi sono fonti innumerevoli che parlano di tale strumento: atti sinodali, inventari di chiese, statuti e regole di famiglie religiose e simili; tutto ciò dimostra la sua straordinaria diffusione tra i secoli XV e XVIII.
Dopo il XVIII secolo tale oggetto andò in disuso, anche se si continuò ad usarlo in alcuni degli ordini religiosi che n'avevano diffuso l'uso.
Descrizione
Le paci più antiche potevano essere in pietra, legno o terracotta, mentre dal XV secolo erano di solito in metallo. Talvolta vi s'inserivano delle reliquie per aumentarne il valore devozionale.
Consisteva generalmente in una specie di tavoletta oblunga, ovale o rotonda, con una sacra immagine. L'iconografia rappresentata s'indirizzava solitamente sul tema della Passione di Gesù, ma anche sulle feste liturgiche o sui Santi [7].
Tipologia
Le paci si distinguono in tre tipologie, secondo la loro forma:
- a piccola tavola, con una cornice di larghezza variabile e con una maniglia sul retro o un gancio con catenella per metterla sospesa, in sacrestia o su un'asta per il bacio dei fedeli;
- a tavola architettonica, sul tipo di una pala d'altare; anche questa può avere una maniglia o una catenella per appenderla;
- a medaglione rotondo, eventualmente poggiante su piede con fusto.
Esemplari significativi
Fra gli esempi di maggior rilievo storico-artistico si ricorda:
- Pace di Siena con la raffigurazione da un lato di Gesù Cristo morto sorretto da angeli e dall'altro la Madonna addolorata (inizio XV secolo), in oro, smalti, pietre preziose e perle, di bottega franco-fiamminga, contenuta in un reliquiario in argento, bronzo e rame dorato, realizzato nel 1815 dal romano Giuseppe Spagna; oggi conservata presso il Museo Diocesano d'Arte Sacra di Arezzo.
- Pace (1434), in rame e argento dorati con smalti, di Nicolò Lionello, conservato presso il Museo Diocesano Tridentino di Trento.
- Pace (inizio XVI secolo), in argento cesellato in oro, di bottega lombarda, da alcuni studiosi è attribuito a Benvenuto Cellini. Nell'oggetto liturgico, conservato presso il Museo del Tesoro del Duomo di Vigevano, è raffigurato:
- nel recto, Pietà;
- nel verso, Crocifissione.
- Pace con Gesù Cristo morto sorretto dalla Madonna tra san Giovanni e un angelo (1513), in argento in parte dorato e avorio, conservata presso il Museo Diocesano "Francesco Gonzaga" di Mantova.
- Pace con Gesù Cristo in pietà e Maria Vergine assunta in cielo tra angeli (1515), in argento dorato, attribuita ad Antonio di Salvi, conservata presso il Museo del Tesoro della Basilica di Santa Maria dell'Impruneta.
- Pace con Gesù Cristo crocifisso fra san Crisante e santa Daria (fine XVI secolo), in argento sbalzato, di Giovanni Battista Cambi detto il Bombarda, conservata presso il Museo Diocesano di Reggio Emilia.
- Pace con la Gesù Cristo in pietà (1680), in argento sbalzato, di bottega lombarda, conservata presso il Museo Diocesano di Milano.
Galleria fotografica
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Note | |
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Collegamenti esterni | |
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