Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo
Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo | ||
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in latino Ordo Fratrum Beatissimae Virginis Mariae de Monte Carmelo | ||
Istituto di vita consacrata | ||
Ordine all'origine semieremitico | ||
Altri nomi Carmelitani, Carmelitani dell'Antica Osservanza | ||
Data fondazione | 1190 ca. | |
sigla | O.C., O.Carm. | |
Regola | Regola Carmelitana di Sant'Alberto di Gerusalemme (1209) | |
Approvato da | Onorio III | |
Data di approvazione | 1226 | |
Motto | Zelo zelatus sum pro Domino Deo exercituum | |
Abito | marrone con scapolare e cappuccio, scapolare e cinta grigi, mantello e cappuccio bianchi. | |
Scopo | contemplazione, meditazione e lavoro | |
Santo patrono | Beata Vergine del Monte Carmelo | |
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L'Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo, o più semplicemente Carmelitano (in latino Ordo Fratrum B. Mariae V. de Monte Carmelo), è un ordine religioso cattolico. Sorto in origine sul Monte Carmelo, in Palestina, da cui ha preso il nome, con una natura prettamente monastica, è stato in seguito trasformato in ordine mendicante. I frati carmelitani pospongono al loro nome le sigle O.C. o O.Carm.
Esistono anche il ramo femminile delle Monache e numerose congregazioni di suore aggregate all'ordine.
Le origini
Il Secondo Libro dei Re, un libro storico della Bibbia, racconta che il profeta Elia raccolse una comunità di uomini sul monte Carmelo, che in aramaico significa "giardino", ed operò in difesa della purezza della fede nel Dio di Israele, vincendo una sfida contro i sacerdoti del dio Baal.
A causa del legame col profeta Elia, dovettero stabilirvisi prestissimo comunità monastiche cristiane, e i crociati, quando vi giunsero dall'XI secolo, vi trovarono già dei religiosi insediati, forse di rito maronita, che si ritenevano successori dei discepoli del profeta Elia e seguivano la regola di san Basilio. Probabilmente verso la fine della terza crociata (1189-1191) alcuni crociati e pellegrini si unirono a loro presso la "fonte di Elia", per condurre una vita eremitica, imitando il profeta biblico, anche se in chiave cristiana: attorno al 1154 si ritirò sul monte il nobile francese Bertoldo, giunto in Palestina assieme al cugino Aimerico di Malefaida, patriarca di Antiochia, e riunì gli eremiti a vita cenobitica. I religiosi edificarono una chiesetta in mezzo alle loro celle e la dedicarono alla Vergine: presero quindi il nome di "Fratelli di Santa Maria del Monte Carmelo".
Il Carmelo, fin da subito ha acquisito i suoi due elementi caratterizzanti: il riferimento ad Elia ed il legame a Maria. Dal profeta ha ereditato il desiderio di interiorizzarne la Parola nel cuore per testimoniarne la presenza nel mondo; con Maria si impegna a vivere con la stessa profondità di unione a Cristo che caratterizzò la Madonna.
La regola
Tra il 1207 e il 1209, il patriarca latino di Gerusalemme (che allora aveva sede a San Giovanni d'Acri), Alberto di Vercelli, redasse per gli eremiti del Monte Carmelo i primi statuti (la cosiddetta regola primitiva o formula vitae). I Carmelitani, per questo motivo, non hanno mai riconosciuto ad alcuno in particolare il titolo di fondatore, rimanendo fedeli al modello che vedeva nel profeta Elia uno dei fondatori della vita monastica.
La regola, che prescriveva veglie notturne, digiuno e astinenza rigorosi, la pratica della povertà e del silenzio, venne approvata per la prima volta da papa Onorio III con la bolla Ut vivendi normam del 30 gennaio 1226.
La diffusione in Europa
A causa delle incursioni dei saraceni, attorno al 1235 i frati dovettero abbandonare l'oriente per stabilirsi in Europa: il loro primo convento fu quello di Messina, in località Ritiro.
Nel corso del generalato dell'inglese Simone Stock, durante il quale l'ordine conobbe una grande diffusione (vennero fondati i conventi carmelitani di Cambridge, Oxford, Bologna, Parigi), papa Innocenzo IV ritoccò e confermò la regola dei frati Carmelitani (bolla Quae honorem conditoris omnium del 1º ottobre 1247), che vennero annoverati tra gli ordini mendicanti.
Ben presto ai frati si affiancarono alcune donne, che nel 1452 diedero vita a vere e proprie comunità monastiche.
La riforma dell'Ordine
Papa Eugenio IV nel 1432 mitigò il rigore della regola primitiva: ciò fu causa di raffreddamento dell'ideale di vita e di rilassamento dei costumi, ai quali si oppose vanamente l'opera di alcuni Priori Generali, come Giovanni Soreth († 1471). Le successive tendenze a un ritorno al primitivo rigore determinarono varie riforme (quelle di Mantova, di Albi).
Dalla riforma di San Giovanni della Croce e di Santa Teresa d'Ávila ebbero origine i Carmelitani Scalzi (frati e monache) che, nel 1593, ottennero da papa Clemente VIII una completa autonomia dai carmelitani dell'antica osservanza (detti poi "Calzati").
L'aspetto più rilevante di questa azione è l'aver integrato nel suo progetto elementi vitali ed ecclesiali della sua epoca, quella che seguì al Concilio di Trento.
I secoli successivi ed il terz'ordine
Malgrado le divisioni, nei secoli, l'Ordine Carmelitano continuò la sua crescita. Grande sviluppo si ebbe anche tra i laici con l'istituzione del Terz'Ordine Carmelitano e delle Confraternite dello Scapolare del Carmine.
Nei secoli XVII e XVIII si diffuse, un po' ovunque, il movimento della più stretta osservanza con la Riforma di Touraine in Francia, l'introduzione della Riforma di Santa Teresa d'Avila ad opera della Beata Maria dell'Incarnazione e con quelle di Monte Santo, Santa Maria della Vita e Santa Maria della Scala in Italia.
All'inizio della Rivoluzione Francese l'Ordine Carmelitano era ormai diviso in ben 54 Province e 13.000 religiosi. Ma con le conseguenze della Rivoluzione Francese e delle soppressioni in varie parti del mondo l'Ordine Carmelitano subì un serio ridimensionamento, così che alla fine del XIX secolo era ridotto a 8 Province e 727 religiosi.
Oggi
A partire dal Concilio Vaticano II, i Carmelitani hanno riscoperto il connubio tra dimensione contemplativa e diaconia, servizio in mezzo al popolo.
I Carmelitani vivono in fraternità e sono impegnati:
- nell'evangelizzazione;
- nella cura di centri di spiritualità, quali i santuari mariani;
- nella gestione di scuole e nelle parrocchie;
- nell'attività missionaria;
- nell'impegno nell'opera di "Giustizia e Pace", che si occupa della tutela della dignità umana, soprattutto tra i poveri, gli emarginati, i sofferenti.
Attualmente i Frati carmelitani sono divisi in 20 province, 3 Commissariati Generali, 2 Delegazioni Generali, 1 Comunità Affiliata.
Nel 1987 sono nati anche gli Eremiti della Beata Vergine del Monte Carmelo, parte dell'O.Carm, che si ripropongono di rivivere l'austerità e lo stile contemplativo delle prima comunità carmelitana e sono presenti negli USA a Christoval e Lake Elmo.
Sono presenti impegnati nei seguenti paesi: Argentina, Australia, Bolivia, Brasile, Burkina Fas, Camerun, Canada, Colombia, Congo, Filippine, Francia, Germania, Gran Bretagna, India, Indonesia, Irlanda, Italia,Kenya, Malta, Messico, Mozambico, Olanda, Perù, Polonia, Porto Rico, Portogallo, Repubblica Ceca, Repubblica Dominicana, Romania, El Salvador, Spagna, Stati Uniti d'America, Timor Est, Trinidad e Tobago, Ucraina, Venezuela e Zimbabwe.
Al 31 dicembre 2007, l'ordine contava 391 conventi e 1.954 frati, 1.313 dei quali sacerdoti.[1]
Il ramo femminile
Come detto le Monache Carmelitane hanno ufficialmente origine nel 1452. Oggi contano ben 75 comunità. Anche loro sono state oggetto della riforma di Teresa di Gesù e risultano, pertanto, suddivise in Monache Carmelitane "dell'antica osservanza" e Monache Carmelitane Scalze (o "Teresiane").
A differenza dei frati hanno mantenuto la connotazione tipicamente contemplativa delle origini. Le congregazioni di Suore Carmelitane hanno invece avuto origine da comunità di laiche consacrate (o terziarie), che hanno fatto proprio l'ideale carmelitano pur rimanendo nel mondo.
Gli altri rami
Ai frati ed alle monache si aggiungono: 14 congregazioni di suore di vita apostolica, 1 Famiglia Missionaria Laica, 1 Istituto Secolare, numerosi gruppi del Terz'Ordine Secolare, delle Confraternite del Carmine. Tutti questi gruppi costituiscono la cosiddetta Famiglia Carmelitana.
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Collegamenti esterni | |
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