Rodolfo II d'Asburgo

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Rodolfo II d'Asburgo
Laico
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battezzato
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Martino Rota Ritratto di Rodolfo II d'Asburgo
Titolo
Incarichi attuali
Imperatore del Sacro Romano Impero
Età alla morte 63 anni
Nascita Vienna
18 luglio 1552
Morte Praga
20 gennaio 1616
Sepoltura Cattedrale di San Vito (Praga)
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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Proclamazioni
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Eventi
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Attributi {{{attributi}}}
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Imperatore del Sacro Romano Impero
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Stemma
In carica 12 ottobre 1576 –
20 gennaio 1616
Incoronazione
Investitura
Predecessore

Massimiliano II

Erede
Successore

Mattia I

Nome completo {{{nome completo}}}
Trattamento {{{trattamento}}}
Onorificenze
Nome templare {{{nome templare}}}
Nomi postumi
Altri titoli Re in Germania
Re di Boemia
Re d'Ungheria
Arciduca d'Austria
Casa reale Asburgo
Dinastia Asburgo d'Austria
Padre Massimiliano II d'Asburgo
Madre Maria di Spagna
Coniuge

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Consorte

Nessuna

Consorte di

Figli Giulio (Illegittimo)
Religione Cristianesimo Cattolico
Motto reale {{{motto reale}}}
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Collegamenti esterni
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Rodolfo II d'Asburgo (Vienna, 18 luglio 1552; † Praga, 20 gennaio 1616) è stato un re e imperatore tedesco.

Cenni biografici

Era il figlio terzogenito di Massimiliano II e di Maria di Spagna, figlia di Carlo V: la coppia ebbe 16 figli di cui solo otto raggiunsero l'età adulta.

Nel 1563 fu inviato in Spagna presso la corte dello zio materno Filippo II, preoccupato per una certa deriva protestante del cognato padre di Rodolfo. Alla corte madrilena fu educato in senso rigidamente cattolico.

Divenne re d'Ungheria nel 1572, di Boemia e dei Romani nel 1575 essendo ancora vivo il padre, al quale succedette come imperatore alla sua morte, il 12 ottobre dell'anno seguente.

Favorì immediatamente la Controriforma; a coadiuvarlo nella propria opera di contrasto al protestantesimo scelse i gesuiti e il futuro cardinale Melchior Klesl. Uomo di cultura e mecenate (a Praga ospitò fra gli altri Arcimboldo, Giovanni Keplero, Tycho Brahe), affidò il governo dell'Austria e dell'Ungheria dapprima al fratello Ernesto d'Asburgo e poi, dal 1593, all'altro fratello Mattia.

Uno dei gesti più significativi del regno di Rodolfo II fu quello di trasferire la corte da Vienna a Praga nel 1583. Rodolfo passò la sua vita in solitudine: giocò sempre la carta di un possibile accordo matrimoniale nelle relazioni diplomatiche senza alla fine mai sposarsi. Non lasciò eredi: ebbe una relazione con Kateřina Stradová[1], da cui ebbe un figlio illegittimo, Don Giulio[2], che soffriva però di disturbi mentali e morì nel 1609 nel castello di Krumlov.

Nel 1587 tentò di inserirsi nella lotta per la successione in Polonia, ma due anni dopo fu costretto a riconoscere la sovranità di Sigismondo III Vasa.

Nel 1593, alla ripresa del conflitto fra gli Asburgo e i turchi nell'area ungherese, si evidenziarono in tutta la loro gravità le tensioni fra l'imperatore e i principi protestanti tedeschi. Il conflitto ricordato come la "lunga guerra" si concluse solo grazie all'intervento del fratello Mattia nel 1606. La grave e complessa situazione venutasi a creare durante la guerra contro gli Ottomani portò a dissensi nella stessa famiglia imperiale e a profondi contrasti tra l'imperatore e i fratelli minori Mattia e Massimiliano.

Frattanto si andavano sempre più mostrando in Rodolfo II i segni di una malattia mentale che lo aveva da tempo colpito. Gli arciduchi lo dichiararono nel 1606 decaduto da capo famiglia, nominando in sua vece Mattia I. Rodolfo II, che viveva ritirato a Praga, dedito alle arti e all'astrologia, fu costretto a cedere al fratello minore l'Ungheria, la Moravia nel 1607 e la corona di Boemia nel 1611.

Tentò allora di riconquistare le sue prerogative, questa volta con l'aiuto dell'Unione dei Fratelli boemi, d'ispirazione calvinista, ma la morte, avvenuta il 20 gennaio 1616, stroncò i suoi piani.

La salma dell'imperatore riposa nella cattedrale di San Vito, all'interno del complesso del castello di Praga, dove si trovano anche le spoglie di suo padre e di suo nonno.

Successione degli incarichi

Predecessore: Imperatore del Sacro Romano Impero
Re in Germania
Successore: Emperor Frederick III Arms.svg.png
Massimiliano II 12 ottobre 157620 gennaio 1612 Mattia I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Massimiliano II {{{data}}} Mattia
Predecessore: Re dei Romani Successore: Emperor Frederick III Arms.svg.png
Massimiliano II 15751576 Ferdinando III (nel 1636) I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Massimiliano II {{{data}}} Ferdinando III (nel 1636)
Predecessore: Re di Boemia Successore: Bohemia Arms.svg
Massimiliano II 15761611 Mattia I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Massimiliano II {{{data}}} Mattia
Predecessore: Re d'Ungheria, Croazia e Slavonia
Arciduca d'Austria, Margravio di Moravia
Successore: Gules a fess argent.svg
Massimiliano II 15761608 Mattia I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Massimiliano II {{{data}}} Mattia
Predecessore: Principe di Piombino Successore: Stemma.Appiani.Piombino.jpg
Jacopo VII Appiano 16031611 Isabella Appiano I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Jacopo VII Appiano {{{data}}} Isabella Appiano
Predecessore: Principe di Transilvania Successore: Wappen Großfürstentum Siebenbürgen.png
Sigismund Báthory 1598 Sigismund Báthory I

Michele il Coraggioso 16001601 Sigismund Báthory II

Sigismund Báthory 16011605 Stephen Bocskay III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Sigismund Báthory {{{data}}} Sigismund Báthory
Note
  1. (EN) Heinrich Kretschmayr, Kateřina Stradová su en.wikipedia.org
  2. (EN) Heinrich Kretschmayr, Don Julius Caesar d'Austria su en.wikipedia.org
Bibliografia